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The White Buffalo, quando la colonna sonora fa la differenza

Una scena memorabile ha bisogno di un accompagnamento musicale altrettanto memorabile per diventare davvero indimenticabile. Sappiamo quanto sia importante la musica in una serie tv, sebbene – per ovvie ragioni – su Hall of Series spendiamo sempre più parole riguardo gli elementi narrativi e registici, la recitazione o gli attori stessi piuttosto che sulle note musicali. Perciò, oggi, vogliamo omaggiare una delle voci che ha contribuito al successo stesso di alcune delle scene più iconiche delle serie tv, arricchendo la loro colonna sonora con il suo caratteristico timbro caldo e avvolgente. Parliamo, ad esempio, del series finale di quel viaggio chiamato Sons of Anarchy, una delle scene più poetiche della serialità, che non sarebbe stato altrettanto struggente senza il supporto di The White Buffalo, che si esibirà a Milano il 2 maggio per l’unica tappa italiana del tour. Potreste non avere familiarità con il nome dell’artista, ma siamo certi che lungo il vostro cammino da series addicted vi sarete imbattuti, almeno una volta, con la voce senza tempo, torbida e malinconica del cantautore e chitarrista nato Jake Smith.

L’oscurità evocativa di The White Buffalo

The White Buffalo

Voce legnosa e profonda, da baritono, a metà strada tra Bruce Springsteen, Richie Havens e Tom Waits. Barba epica. Testi che parlano di guerra e di Dio, di alcol e di amore. Parole che rimandano spesso alle suggestioni degli States dal passato difficile, quelli dei fuorilegge e delle strade polverose, di cui hanno cantato anche Bob Dylan o Leonard Cohen. The White Buffalo è un progetto musicale nato nel 2002 dal cantautore statunitense classe 1974 Jake Smith, in collaborazione con Matt Lynott alla batteria e Christopher Hoffee al basso. Il nome rimanda al bisonte bianco, un animale sacro alle tribù native americane. Lo stile è il risultato di una visione oscura e profonda della vita che si nutre di influenze che spaziano dalla country music al blues, dal rock classico al folk; e poi il jazz e il soul, il gospel fino a elementi apparentemente inconciliabili, come quelli della musica latina. La fama di Smith, laureato in storia e appassionato di surf, arriva grazie alla canzone dolce e lenta intitolata Wrong, scelta per Shelter (2001) di Taylor Steele e Chris Malloy, un docufilm che racconta appunto il mondo del surf. Il sound del bisonte bianco si è imposto sulla scena musicale per una personalità cupa e introspettiva, che potete assaporare nella docuserie incentrata sulla sua carriera, intitolata Capturing The White Buffalo. Un cantautore, nato in Oregon ma cresciuto in California, devoto all’etica punk, con un approccio artigianale alla musica, da vero lupo solitario, come lui stesso definisce il suo progetto:

Percepisco la mia musica come un’isola in cui i generi si piegano, impossibile da associare a qualcosa che già esiste. È una sorta di “cosa punk”, un’idea che evoca l’immagine di un lupo solitario contro il mondo. Voglio creare qualcosa che non sia usa e getta, come il pop. L’obiettivo finale è creare una musica senza tempo che può essere ascoltata tra vent’anni, oppure qualcosa che qualcuno avrebbe potuto ascoltare vent’anni fa. La musica capace di commuovere le persone è un’arte in via d’estinzione. Che si tratti di dolore, paura, crepacuore, amore, felicità, ci sono così tante emozioni da raccontare.

Quando l’accompagnamento musicale è il partner in crime perfetto

E quale progetto musicale migliore di quello di White Buffalo avrebbe potuto accompagnare Sons of Anarchy? Il crime-drama dai toni western creato da Kurt Sutter ha trovato nel suono solitario, evocativo e ribelle del cantautore californiano il compagno di viaggio ideale. Una colonna sonora epica e dall’animo rock che ha arricchito la narrazione avvalendosi di brani che sembrano essere stati cuciti su misura, dai testi composti da artisti storici come Neil Young e Bob Dylan fino a quelli delle band più recenti, come i Battleme, Attika 7, Deadstring Brothers e, appunto, The White Buffalo. Sono tante le canzoni firmate o interpretate da Jake Smith presenti lungo il corso delle sette stagioni della serie della FX; diventate delle vere e proprie protagoniste, al pari di Jax Teller, Tig o Tara. Parliamo di The Matador (03×13) e Damned (03×03); di Bohemian Rhapsody (07×01) e House of The Rising Sun (che accompagna il finale da brividi della quarta stagione): due cover eseguite insieme a The Forest Rangers; e ancora The Whistler (05×12), Set My Body Free (06×02), Sweet Hereafter (03×09), Oh Darling, what have I done (06×10) e Wish It Was True, nella terza stagione, che, insieme a One Lone Night, accompagna anche Frank Castle nell’episodio intitolato Kandahar (01×03) di The Punisher, una delle serie dedicate ai supereroi Marvel firmata Netflix. Un altro suo brano The Woods, invece, fa da sfondo all’episodio My Brother’s Keeper (02×08) dove Frank, insieme a noi, è in lacrime al cimitero.

Niente panico, non ci siamo dimenticati del brano finale dell’episodio Papa’s Goods che chiude in bellezza Sons of Anarchy. Un epilogo che non sarebbe stato altrettanto struggente senza le note di Come Join the Murder. La canzone è stata registrata dalla band ufficiale della serie tv, The Forest Rangers, ed è impreziosita dalla voce sabbiosa di The White Bufalo mentre il testo è stato scritto dal creatore stesso dello show, Kurt Sutter, insieme a Bob Thiele Jr, il supervisore musicale del drama. Il coronamento ideale di un viaggio tormentato la cui fine è malinconica ed emotivamente insostenibile. Al magazine Rolling Stone, Smith ha confessato di essere un fan dello show e – ovviamente – si è sentito onorato di aver contribuito a portare in scena una “canzone conflittuale, inquietante e magnifica, proprio come lo show”. Un’ultima corsa in moto con Jax Teller, dunque, dove si sovrappongono lacrime e note dal retrogusto folk e dove le sorti di tutti gli altri personaggi s’intrecciano in un equilibrio perfetto. Dopo tutto, The White Buffalo sembra un personaggio uscito dall’universo abitato dai SAMCRO. Oltre alla serie tv di FX e The Punisher, il cantautore ha prestato i suoi brani a Longmire (06×07 con Where Dirt And Water Collide) e This Is Us (02×11 – The Fifth Wheele con il brano The Observatory). Ma possiamo ascoltare la sua voce inconfondibile anche nella quinta stagione di Californication, un’altra serie che vede la musica protagonista, con la canzone Today’s Tomorrow; e poi film e videogame, come Halo Wars 2.

On The Widow’s Walk

On The Widow’s Walk è l’ultima fatica del cantautore prodotta da Shooter Jennings e firmata Snakefarm Records che, purtroppo, è stata pubblicata nell’aprile 2020, cioè in piena pandemia. Per questo motivo, il 15 aprile 2022 uscirà, con 11 brani in forma ampliata, una versione deluxe che inaugura l’inizio del tour europeo, che partirà da Manchester il 18 aprile e terminerà a Madrid il 5 maggio. Dal Regno Unito alla Spagna, The White Buffalo farà tappa anche all’Alcatraz di Milano il 2 maggio 2022, con l’unica data italiana del nuovo tour. Un palco, una chitarra, l’inequivocabile fischio al posto dell’armonica e la sua lunga barba rappresentano un’occasione imperdibile, in cui – con ottime probabilità – potremmo rivivere live le stesse suggestioni che ci hanno regalato alcune tra le scene più memorabili della serialità, per altro dopo un lungo e difficile periodo di chiusura.

Chissà, magari The White Buffalo ci permetterà perfino di abbracciarci sulle note di:

Come join the murder

Come fly with black

We’ll give you freedom

From the human trap

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