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10 curiosità sulle 10 migliori Serie Tv del 2024

3) Supersex: non tutto è romanzato se non la scena al cimitero

Rocco Siffredi a Cannes

Dopo le grandi interpretazioni di Aureliano e Stefano Cucchi, il brillante attore nostrano Alessandro Borghi non poteva che regalarci una performance sui generis e altrettanto magistrale. Questa che non tutti hanno valutato come una tra le migliori serie tv del 2024, ha cercato di ispirarsi liberamente alla vera storia di Rocco Siffredi da un punto di vista alquanto ricercato. Conosciamo bene a che cosa avesse dedicato tutta la vita il pornodivo, quello che ci sfuggiva è come potesse avere anche una moglie e una famiglia all’apparenza tradizionale.

La serie ideata da Francesca Manieri vuole infatti raccontarci come un uomo connotato da personalità contrastanti e da una sessualità feroce, fosse riuscito ad accogliere il sentimento dell’amore nella sua vita. Parliamo di un percorso che inizia all’età di 8 anni, quando il piccolo Rocco Tano sentiva già strane e incontenibili pulsioni dentro di sé. E trovando per la prima volta la rivista per adulti Supersex, comincia ad interessarsi al mondo della sessualità più spinta.

Lascerà quindi la madre ad Ortona

Alla quale era davvero tanto affezionato, per esplorare il suo animo e il suo corpo in luoghi dove il bigottismo fosse lontano. Così come l’eccessivo flusso della chiesa cattolica. Senza andare troppo lontano riuscirà ad trovare il suo posto a Parigi, supportato dal fratellastro Tommaso che aveva lì un ristorante. Dunque comincerà a frequentare i locali per coppie scambiste fino a esordire nel suo primo film del genere accanto a Moana Pozzi. Tuttavia, come è chiaro sin dall’inizio la serie non vuole essere una simil copia del film Rocco del 2016 o peggio della Siffredi Late Night dello stesso anno, entrambe lanciate su Netflix.

In queste viene descritto tanto del lavoro che ha portato Rocco ad avere tutto il suo successo internazionale. Si tratta di prodotti ispirati allo stile documentario e dedicati quasi del tutto al suo universo sessuale. Qui Borghi, ha dovuto rappresentare con espressività e fortezza tutte le scene di vita dell’attore proiettando le sue sofferenze, le diatribe interiori, il bordeline sentimentale e la difficoltà incontrata durante tutto il suo percorso di vita per la conquista dell’amore.

In Rosa troverà la salvezza che cercava

Come lo stesso Rocco racconta, ha sempre pensato che fosse stata l’adorata mamma, ad avergliela mandata dopo la sua morte. Ogni giorno della sua vita, anche soltanto per 15 secondi e ovunque si trovasse nel mondo, aveva l’abitudine di telefonare alla madre. Questa infatti era sempre ad un passo da lui, pronta a supportarlo e proteggerlo dai perfidi giudizi della gente ottusa. Oltre a questo sono altre le domande a cui risponde l’attore riguardo invece alla serie, la quale risulta a sua avviso fedele alla realtà eccetto per qualche dettaglio.

Menziona ad esempio l’eccessivo slittamento temporale, la figura di Rosa che viene tenuta marginale oppure quella di Lucia, moglie di Tommaso, che nella realtà non è mai esistita ma rappresenta l’unione tutte le donne della sua vita. Da queste, a differenza di come il machismo tossico può suggerire, Rocco ha imparato tante cose diverse. In quanto le donne non sono mai tutte uguali e soltanto abili dispensatrici di sesso.

Un’ultima curiosità però ci ha regalato Rocco in diverse interviste e riguarda sempre il margine tra finzione e realtà di Supersex (qui trovate la nostra recensione). Nella scena del cimitero dopo il funerale della mamma, la parte in cui una signora si inginocchia praticandogli un preliminare davanti alla tomba della madre non è di fatto mai avvenuta. Nonostante il dolore lo logorasse e si sentisse privato brutalmente della sua bussola, non lo avrebbe mai fatto, ribadisce. La verità è un’altra.

Il giorno dopo la morte della madre…

…un’amica della donna lo aveva invitato in casa vedendolo mentre era in balcone. Non appena era entrato in caso lo aveva abbracciato forte per dargli un po’ di conforto e affetto. Poi lo aveva preso sulle ginocchia come se fosse un bambino, allora lui si era alzato e aveva tirato fuori i genitali avendo così un orgasmo davanti a lei. Fu un momento liberatorio e di terrore assoluto. L’amica della mamma conoscendolo lo aveva però tranquillizzato e salutato senza rancore.

Questo a suo dire rappresentava l’estrema dimostrazione della sua solitudine, disperazione e frustrazione del momento. E questo racconta a noi come non tutto è bianco o nero. La zona grigia della moralità, dell’azione e del pensiero esiste e spesso emerge di prepotenza. Bisogna imparare ad ascoltarla per comprenderla e a domarla nei momenti in cui l’animale prende il sopravvento sull’uomo. Sembra chiaro pertanto come la vita di Rocco sia costellata da scene molto più forti di quelle che sono state rappresentate con massima dedizione da Borghi, Trinca e Giannini. Spesso la verità è cruda e difficile da raccontare senza apparire inappropriata ed estrema.

4) Griselda: qualcuno di cui non si parla ha fatto da cattivo esempio alla Madrina

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Griselda Blanco

Una delle più potenti criminali della storia mondiale, rivale di Pablo Escobar nell’universo del narcotraffico sudamericano. Griselda Blanco non teme la potenza dei Cartelli più popolari di cui la storia parla da sempre. Invasata dalla massima “ambizione deviante” di diventare la Regina del suo mondo, era veracemente proiettata ad accrescere il suo potere con ogni mezzo. Mantenendo però quell’aura tutta femminile che le ha sempre conferito lucidità, più o meno. Non a caso deciderà di lasciare la Colombia, la terra dove aveva sofferto la povertà più atroce e gli infimi mezzi per poterla vincere. Andrà quindi alla volte di Miami, dove con poche difficoltà fonderà le basi del suo impero criminale di color oro-nero.

Eccelso risulta il contributo performativo dato da una sorprendente Sofia Vergara. Con autorevolezza e carisma risulta essere il volto perfetto per il ruolo che ricopre, superando ogni aspettativa di chi già l’aveva tanto celebrata in Modern Family (qui ne parliamo). Conosciamo dunque un’antieroina criminale, in alcuni momenti ossessionata dal successo e dal denaro e in altri tanto impaurita da non sapere se premere il grilletto o uscire di scena. Non dimentichiamo infatti che ogni donna ha una sensibile sfera emozionale, con empatia annessa il più delle volte. È proprio questo che la distingue da Pablo Escobar, che per la sua stessa incolumità ha avuto il coraggio di pronunciare la frase: “L’unico uomo di cui ho mai avuto paura era una donna di nome Griselda Blanco.” La quale non a caso compare all’inizio dello spin-off della serie madre.

Oggettivi elogi ha ricevuto questa tra le migliori serie tv del 2024

Tuttavia, in qualcosa hanno toppato. Annoveriamo infatti i diversi tagli fatti alla storia vera per poter circoscrivere tutto in una miniserie da 6 episodi. Risulta infatti tutto troppo accelerato ad un certo punto considerando che, dalla massima ascesa criminale della Madrina, si passa al suo tracollo nel giro di pochi episodi. Questo non fa sicuramente onore alla struttura da cui era partita la serie e alla storia che è comunque riuscita a raccontare. Neanche la sua morte ci viene mostrata e questo può destabilizzare chi guarda oppure far tirare un sospiro di sollievo.

Ma da chi ha “colto”, Griselda, questa sua propensione a delinquere?

Nella serie viene elusa del tutto la figura del suo primo marito Carlos Trujillo, un losco criminale poco conosciuto che Griselda incontrò quando per vivere calpestava le strade di Medellin. È dal loro matrimonio suggellato nel 1964 che nacquero i suoi tre figli Dixon, Uber e Osvaldo che nella serie compaiono un po’ dal nulla, senza giustificare la loro nascita. C’è da dire che il loro fu un matrimonio breve terminato con un divorzio cinque anni dopo. Tuttavia tanto avrebbe potuto contestualizzare la svolta della carriera illegale di Griselda. Che dalla prostituzione e forse qualche rapimento in tenera età, aveva addirittura deciso di creare un’arena d’azione ben definita e strutturata “dalle regole dell’illecito”. Chissà quali altre segreti nasconde la Madrina di Miami. E quali altri crimini sarebbe stata ancora disposta a compiere pur di essere temuta da tutti i posteri che avrebbero voluto emularla.

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