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10 curiosità sulle 10 migliori Serie Tv del 2024

2) Ripley: una delle migliori serie tv del 2024 risveglia ricordi felici

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Tom Ripley

È stato sicuramente impattante scoprire che a distanza di ben 25 anni dal film di Anthony Minghella, Netflix ci regalasse un prodotto in bianco e nero stile noir anni 40 sulla vita del famigerato truffatore Tom Ripley. Ci siamo infatti lasciati trasportare da queste vicende senza tempo, nei meravigliosi paesaggi italiani tra suspense pacata e azione latente. Ci siamo trovati di fronte ad un Mattia Pascal americano che decidere di movimentare non poco la sua vita.

E se questo significava farci scappare un morto ogni tanto, perché privarsi del brivido di una vita altrimenti troppo ordinaria. Fermo lì a sopportare il peso di un’identità vera e piena di responsabilità per lo più inutili, come direbbe Tom. Quanto può essere curioso pensare al fatto che un singolo uomo possa diventare un asse intorno a cui si muovono altri individui? Ognuno pilotato dai suoi fili affinché il proprio piano giunga a termine senza intoppi.

Tom Ripley diventa dunque personificazione di arroganza, furbizia, ipocrisia e immancabile genio. Sembra arrancare, fare il nomade da una città all’altra dell’Italia, afflitto da solitudine e timori. In realtà sta vivendo esattamente il contrario. Lui è appagato della sua vita finta e dedita “all’imprevisto programmato”, perché nulla accade per caso anche se così sembra. Non dimentichiamo inoltre che dietro ogni sua azione o pensiero c’è della psicosi. Un desiderio intrinseco di essere ovunque e in nessun posto, di mimetizzarsi al meglio per avere il passpartout verso il suo mondo mentale.

La paranoia perseguita Tom Ripley

Così come il desiderio di essere sempre qualcun altro, diventa una delle poche ragioni per andare avanti. Non a caso lui desidera ardentemente lasciare il suo fatiscente appartamento di Manhattan per nutrirsi della bellezza italica, dell’arte di Picasso e Caravaggio e della vita opulenta di Dickye Greenleaf. Vuole fare la sua scalata sociale, ritrovandosi nella cupezza e nell’idiosincrasia dei quadri che si diletta a contemplare. In questo modo non si sentirà mai solo, inferiore e mortale. Sono queste tre condizioni le sue paure più grandi e lui ha trovato il suo personale modo per sconfiggerle.

Un riconoscimento sincero va all’ideatore e regista della serie Steven Zaillian. Il quale è riuscito a trasmettere la storia del protagonista in modo molto più puntuale e memorabile rispetto al film. Quest’ultimo tratto dal romanzo di Patricia Highsmith, risulta sicuramente romantico ed elegante, mentre la serie è più intrigante e sinistra. A questo proposito non siamo solo noi comuni mortali ad averlo apprezzato così tanto. Jude Law in persona, attore che nel 1999 interpretò il viziato playboy Dickye Greenleaf e per il quale aveva ottenuto una nomination agli Oscar, esprimerà la sua opinione sulla serie. Questo racconta Law al magazine Enterntaiment Weekly:

“Come per qualsiasi grande materiale di base, è davvero gratificante e interessante guardare qualcosa da una nuova prospettiva, da un nuovo angolo(…)La visione di Steve Zaillian, in molti modi, non potrebbe essere più diversa da quella di Anthony Minghella”

Sembra chiaro quanto abbia apprezzato rivedere se stesso rivisitato

Poiché questa è la medesima storia che lo ha reso un grande personaggio cinematografico a distanza di 25 anni. Aggiunge inoltre di sentirsi molto coinvolto emotivamente nel tornare alle scene che anche lui aveva girato, nel rivedere gli altri personaggi con cui si interfacciava, come la cameriera Ermelinda! L’arco narrativo della serie è infatti simile al film, a cambiare è il modo in cui la storia viene raccontata, la fotografia e il ritmo che scandisce le vicende. Con nessuna invidia Jude Law si congratula anche con gli attori di questa tra le migliori serie tv del 2024. Così come con il regista Zaillian, che ha saputo dare la sua personale firma d’autore per nulla scontata e pedestre alle fonti del passato.

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