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Élite sta imboccando la strada di Grey’s Anatomy

Qual è il nesso tra Élite e Grey’s Anatomy? Sicuramente è la prima domanda che vi sarà balzata in mente quando vi è capitato davanti questo articolo. E francamente, letta così, anche io mi sarei posta lo stesso quesito. Ma, in realtà, ragionandoci un attimo sopra, non è difficile capire l’accostamento seppur non scontato e apparentemente forzato, ma calzante tra le due serie.

Da poco tempo è stata rilasciata su Netflix la sesta stagione di Élite e per chi come me si è preso il tempo di sbattere le palpebre dopo la terza stagione, non c’è stato neanche il tempo di rendersi conto del fatto che ne siano uscite così tante in così pochi anni. Sì, perché, dopo aver rilasciato la precedente stagione, la quinta, solo ad aprile 2022, qualcuno avrà pensato che fosse un’ottima idea produrne un’altra e rilasciarla nello stesso anno. Io, francamente, rivedrei il contratto di questo qualcuno perché come idea – a mio modestissimo parere – è totalmente da bocciare.

Troppo, troppo Élite, Netflix! E a distanza di troppo poco tempo. Un po’ come la sessione all’università, troppi, troppi esami e a distanza di troppo poco tempo l’uno dall’altro. Illegale, oserei direi. Ma perché tra tante serie, stiamo paragonando il percorso di questa di Netflix proprio a quello di Grey’s Anatomy? Come vi dicevo poco fa, è veramente facile intuirne il motivo: continuare a insistere fino allo sfinimento su un prodotto che sì, sicuramente ha avuto i suoi giorni di gloria, sicuramente ha avuto momenti interessanti e che sicuramente è piaciuto, non è proprio l’idea migliore. Quello della serie di Shonda Rhimes è un chiaro caso di accanimento terapeutico da manuale come mi piace definirlo e tutte le altre serie che non sanno quando fermarsi, fanno la stessa fine.

Élite
Élite (640×360)

Ebbene sì, Élite già dopo la fine della terza stagione faticava a stare in piedi. I personaggi a cui ci eravamo affezionati per anni stavano andando via lasciando il posto a dei nuovi che sì, in qualche modo si sono rivelati addirittura interessanti, ma che non sono riusciti – comunque – a eguagliare l’affetto che era nato nei confronti di alcuni specifici membri del cast originale. L’arrivo di una quarta stagione che conservava, però, alcuni dei personaggi storici ha aiutato a mantenere un certo pubblico fidelizzato e, proprio grazie a questa connessione tra presente e passato si è riusciti anche nell’intento di farci avvicinare ulteriormente ai nuovi. Ma solo perché – ripeto – mischiati con quelli storici.

Quando, però, una serie che seppur abbia avuto momenti di gloria dimostra di avere davvero poca originalità nelle sue trame, nelle storie che racconta, negli argomenti, tutto comincia a crollare. Una specie di effetto valanga che porta con sé qualunque cosa incontri sul suo cammino. Perché diciamocelo: Élite non ha proprio nulla di originale, non è cresciuta e non si è evoluta con il passare del tempo anzi – se proprio dobbiamo essere precisi – probabilmente è arretrata, è arretrata diventando un guazzabuglio di superficialità, follia, inverosimiglianza e noia, un vero e proprio agglomerato di niente condito con una bella fotografia e tanto sfarzo, tante droghe e tanto sesso.

Élite
Valentina Zenere e Álvaro de Juana (640×360)

Seppur la sesta stagione abbia avuto una leggera risalita, seppur abbia approfondito di più su questi nuovi personaggi che, a partire dalla scorsa stagione, ci hanno buttato dentro senza spiegarci chi sono, cosa vogliono e da dove vengono, personaggi che non abbiamo avuto modo di conoscere come si deve e dunque che sono apparsi un po’ all’improvviso laddove una volta c’erano i nostri preferiti, quelli a cui c’eravamo affezionati, ma che nessuno neppure menziona più. E ok, se si trattasse di una serie antologica andrebbe pure bene, ma non si possono cancellare quattro anni di follia, omicidi stranamente numerosi, quasi preoccupanti quanto quelli che seguivano Jessica Fletcher de La signora in giallo ovunque andasse e tanti drammi adolescenziali con una serie di nuovi personaggi buttati in mezzo alla mischia senza una reale motivazione.

Tra l’altro, proprio come Grey’s Anatomy, anche Élite e Netflix non sanno quando fermarsi, quando dire basta. Sì, probabilmente la serie spagnola fa fatturare, non lo mettiamo in dubbio, ma per quanto ancora potranno continuare a tirare avanti questa storia esacerbante e ripetitiva? Per quanto ancora hanno intenzione di ammazzare gente che gravita attorno alla scuola di Las Encinas? Per quanto ancora vedremo personaggi susseguirsi senza sosta e senza darci il tempo neppure di conoscerli e imparare a capirli prima che qualcuno ai piani alti decida che è arrivato il momento di porre fine a questo strazio?

Élite
Élite (640×360)

Nelle prime stagioni, Élite poteva sembrare anche estremamente libera e rivoluzionaria, trasgressiva, una serie che raccontava la libertà sessuale, e la fluidità sessuale e che adesso si è ridotta a un pattern pre-impostato e ripetuto all’infinito che non valorizza neppure più gli importanti tentativi di progresso che si potevano fare approfondendo e dando spazio a determinati temi.

Ormai – e concedetemelo – mi sembra che sia diventato solo un grande bordello. Adolescenti ricchi sfondati che si comportano da imbecilli (com’è naturale che sia per il periodo che vivono) e che sostanzialmente al posto di studiare si drogano, fanno festa, fanno sesso e muoiono. Non esattamente in quest’ordine, ma avete capito, insomma.

Il fatto è che il rischio di imboccare la strada di Grey’s Anatomy, serie iconica, ma infinita, è veramente reale. Certo, la serie di Shondaland è andata avanti ancora un po’ prima di segnare la linea del suo declino. Possiamo tranquillamente affermare che dopo l’incidente aereo è cominciato il tracollo di questa serie. E tutt’ora l’accanimento terapeutico nei confronti di questo medical drama, (seppur in netta ripresa rispetto alle precedenti stagioni) che continua a esistere e a propinare sempre i soliti scenari, è insopportabile.

Sì, lasciare andare un prodotto che per tanti anni ci ha fatto compagnia e ci ha intrattenuto non è mai facile, ma continuare a guardarlo e assistere nel frattempo alla sua lenta e rovinosa caduta, alla sua decomposizione, non è per niente una passeggiata. È che alle volte bisogna solo dire basta e staccare la spina e forse è arrivato il momento di ammettere che – nonostante stiano producendo la settima stagione di Élite – sarebbe meglio chiudere i battenti, fare gli ultimi saluti e dirle addio accompagnato da un eterno riposo.