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#VenerdìVintage – Michael Kyle è un buon padre?

Nessuno ha il libretto d’istruzioni. Tutti sbagliano, anche i nostri genitori. Li guardiamo e li immaginiamo sempre grandi, infallibili, nient’altro che genitori. Dietro il loro status da genitori però esiste un vissuto, un passato, delle glorie e dei fallimenti. Ce ne dimentichiamo chiamandoli sempre mamma e papà, scordandoci che per il resto del mondo e soprattutto loro stessi loro hanno un nome, un perché. In questo senso la Serie Tv spesso si sono concentrate sul loro aspetto individuale: in ogni sit com che prevede una storia familiare, esiste un dettaglio che ci racconta cosa siano davvero, cosa sbaglino, dove vincano, che mansione abbiano oltre a quella dei genitori. Tutto In Famiglia racconta la storia di una famiglia in chiave ironica, una comedy che fa ridere ma che al tempo stesso apre uno spiraglio nei confronti di un padre che, in particolar modo, spesso dovrebbe fare i conti soprattutto con se stesso.

Micheal Kyle è un buon padre – lo chiariamo immediatamente – ma è anche un essere umano, e come tale commette degli errori che spesso lo obbligano a doversi mettere in discussione, anche se cerca di evitarlo.

tutto in famiglia

Micheal Kyle è egoista, egocentrico, sicuro delle sue idee e sempre pronto a estremizzare ogni situazione per riuscire a dimostrare di avere ragione. Così, però – purtroppo per lui – non è, non sempre almeno. Cerca di restituire ai figli due facce che spesso non sono coerenti tra loro: li vuole forti, sicuri, indipendenti, ma al tempo stesso non vuole che questi meccanismi di difesa si intromettano in quello che è il suo rapporto con loro. Forti, si, ma solo con gli altri. Con lui pretende un’insicurezza generale che ha l’unico obiettivo di farli fidare delle sue scelte, delle sue punizioni, che gli lascino fare il padre addomesticandoli senza troppi intoppi. Vuole insegnargli cosa significhi mangiarsi il mondo, ma guai se loro mettono tutto in pratica con lui. Lasciate stare Micheal Kyle, se il vostro obiettivo è non ascoltarlo: questo è quello che perennemente il protagonista di Tutto In Famiglia cerca di spiegare a chiunque incontri lungo il suo cammino.

L’amore per i suoi figli è immenso, e da buon padre quale è questa è l’unica certezza che nulla potrà mai scalfire. Eppure, questo aspetto, non riesce a salvarlo dalla sua stessa maledizione: pretendere sempre più di quanto tutti possano dare. Claire e Junior in particolar modo sono le sue vittime preferite: sa del potere che esercita su di loro, e conosce tutti i trucchi perfetti per raggiungere i suoi obiettivi. Ma alcune volte – quelle in cui tocca il fondo – la coscienza riesce a interferire, a mettere un freno su quel tanto che non sa addomesticare. Non conosce il senso del limite, e questo lo sa bene Junior, figlio costretto a subire tutte le prese in giro che gli vengono inflitte perennemente.

Tutto in famiglia

Durante le stagioni di Tutto in Famiglia Junior viene ripetutamente preso in giro da Micheal per via della sua testa grossa. Non una, non due, ma ben infinite volte il ragazzo dovrà sopportare le continue ridarelle del padre mentre lo guarda chiedendosi come abbia fatto a essere messo al mondo passando con la testa dalla moglie. Magari qualche volte lo farebbe anche ridere, ma con questa continuità la cosa non fa altro che buttarlo ancora più giro confermandogli che quell’aspetto per cui nutre insicurezza sia lampante agli occhi di tutti, anche agli occhi del padre.

Claire, nel frattempo, subisce le conseguenze di un padre geloso, invadente, sempre pronto a trattarla come una bambina e non come una ragazza che pian piano sta crescendo. Ed è proprio questo uno degli errori maggiori di Micheal: non comprendere che i figli che ha messo al mondo stiano crescendo, si stiano facendo strada verso un mondo che potrebbe anche essere lontano da lui. Non ci pensa mai. Auspica un’indipendenza che in realtà non vuole. Nella sua testa loro dovranno sempre essere presenti, svegli, riconoscenti, sempre figli e non persone. Il cordone ombelicale non sembra essere mai stato tagliato, anzi. Più i giorni passano e i ragazzi crescono, più Micheal peggiore sfidando tutti i limiti, quei limiti che spesso diventano motivo di conflitto durante giornate normalissime. Infatti, anche nelle occasioni più felici, sarà lui stesso a rovinare la festa a tutti con i suoi modi spavaldi e fuori dalle righe che hanno l’unico obiettivo di mettere al centro dell’attenzione ancora una volta i motivi di orgoglio che spesso trova dentro se stesso, dimenticandosi di tutto quello che lo accerchia.

Si, Micheal Kyle è un buon padre il più delle volte, ma è anche un essere umano pieno di vizi, malizia, errori da generare. Non può sottrarsi alla sua vera natura, ma modularla gli permetterebbe di evitare di essere così estremo nei confronti di tre figli che, nonostante tutto, lo vedono davvero come lui si presenta: un supereroe, senza bisogno di troppi fronzoli.

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