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Grey’s Anatomy 18×05 – Il dottor Hunt guadagna punti

Bentornati con la recensione della 18×05 di Grey’s Anatomy. Quello di questa settimana è un episodio Cross-Over, perciò se avete perso la prima parte di storia, cominciata in Station 19 (qui la recensione), vi consiglio di recuperarla per una comprensione più completa degli eventi. Dopo due settimane di attesa, si torna al Grey-Sloan e come al solito l’aria puzza di tragedia.

Dopo diciotto anni, praticamente gran parte la mia esistenza su questo pianeta, avrei dovuto imparare che Grey’s Anatomy è la rappresentazione seriale del ‘Mai ‘na gioia‘, della legge di Murphy e di tutta la sfortuna delle superstizioni come quella dello specchio rotto, ecc. ma, ahimè, non ci si fa mai l’abitudine quando un personaggio che conosci e a cui sei affezionato muore.

Amici fan di Grey’s Anatomy, tranquilli, questa volta il caduto in battaglia non è un volto propriamente di questa serie, ma è il pompiere Dean Miller, uno dei personaggi principali dello spin-off, Station 19.

Greys Anatomy

Vedere arrivare l’ambulanza spenta e assistere al terrore di Miranda, nonostante sapessimo che non era Ben il pompiere ferito, è stato davvero straziante. Quando poi la stessa Bailey ha spiegato che le luci spente significavano che lì dentro c’era un morto, il cuore mi si è spezzato definitivamente perché desideravo tremendamente che Dean Miller non morisse. Assistere al momento in cui viene raccontato a Vic e assistere all’abbraccio tra Montgomery, Warren e Herrera è stato devastante emotivamente.

Ma lasciamoci alle spalle i personaggi di Station 19 e concentriamoci su quelli di Grey’s Anatomy.

L’episodio si apre con la stessa esplosione che avvertiamo nell’altra serie e un Owen pericolosamente allarmato, si dà da fare per organizzare il pronto soccorso all’ammissione dei feriti. Quello che si può notare immediatamente è il senso di paura e allo stesso tempo di disorientamento del maggiore Hunt al quale, l’esplosione, sembra aver innescato il ricordo di un’episodio di guerra. Che Owen soffrisse di PTSD è noto a tutti, ma dall’ultimo episodio è passato così tanto tempo che quasi l’avevamo dimenticato. Ciò che è scientificamente affascinante riguardo questi disturbi, è proprio la matrice imprevedibile che li fa scattare.

Greys Anatomy

Lo stesso Owen, però, riesce a gestirlo in maniera estremamente lucida, riconoscendo – anche in quel suo essere disorientato – di non poter intervenire su un paziente bisognoso di attenzioni mediche. Avrebbe potuto provare a lavorare comunque e magari nuocere alla persona che avrebbe dovuto trattare e invece ha avuto la lucidità di capire la situazione e fare un passo indietro, trovare un posto più tranquillo e restare lì finché non si sono aggiustate le cose. L’Owen di qualche stagione fa probabilmente non l’avrebbe fatto e per questo, devo dire che mi è piaciuto.

Ma restiamo nella famiglia Hunt e passiamo a Megan che, da un lato mi ricorda sempre di più quella April Kepner post-Giordania che era una badass assoluta e che però continuo a paragonare alla Kepner, dall’altro la trovo decisamente diversa, interessante in modo differente e comincio a shipparla con il dottor Hayes. Cerco di spiegarmi meglio. Quando mi dà gli April Kepner vibes non mi piace troppo perché – giustamente – mi ritrovo a domandarmi che senso ha avuto mandare via un personaggio che era già tutto questo e poi introdurne uno nuovo che le somiglia (non solo esteticamente) in maniera così impressionante. Però, poi la vedo con Hayes e mi piace moltissimo e vorrei vedere di più, sapere di più di lei.

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Non so se il suo sia un personaggio ricorrente nella stagione o se è entrato a far parte del cast e non mi dispiacerebbe vederla più spesso nei corridoi del Grey-Sloan a maggior ragione adesso che Grey’s Anatomy scarseggia in quanto a dottoresse con le consistenze sotto. Avevamo Meredith, ma da quando si divide per gli ospedali è una presenza quasi secondaria; avevamo Amelia e idem con patate; abbiamo avuto Addison, ma è rimasta solo per due episodi e la Altman ha smesso di essere una badass probabilmente nel momento stesso in cui è morto Henry, il che ha senso, ma io ho bisogno di qualcuno con carattere e quel qualcuno non può essere soltanto Miranda Bailey. Non possiamo neppure fare affidamento su Jo Wilson dato che è tornata a essere una specializzanda. Potrei riporre le mie speranze in Carina DeLuca, ma la vediamo in Grey’s Anatomy (qui i 5 episodi che ci hanno deluso profondamente) una volta all’anno e non è abbastanza.

Perciò, cara Megan, se quel medico con le consistenze sotto puoi essere tu, io sono ben disposta ad affezionarmi a te, l’importante è che non muori o che non te ne vai in un altro posto.

La storia che l’ha vista coinvolta con suo figlio Farouk è stata molto emozionante. Emozionante è stato anche il momento post-operatorio in cui sia Teddy che Owen sono andati a fare visita al nipote e a confortare la sorella, facendole un discorso sulla famiglia e sull’unità che mi ha fatto arricciare le labbra e appannare la vista. Molto, molto bello.

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In quanto a coppie, in questo episodio di Grey’s Anatomy abbiamo avuto la bella possibilità di ammirare il formarsi di nuove probabili accoppiate e – lasciatemelo dire – non sono entusiasta quasi per nessuna. Il tizio che sta con Meredith non mi piace nemmeno un po’. Non lo so, non lo trovo interessante. Ritengo che la loro intera storia sia stata un po’ troppo affrettata e non ho avuto nemmeno il tempo di imparare il suo nome che questi si limonano come ragazzini al parco (più o meno). Nel frattempo ho la stranissima sensazione che si stia cercando di spingere assieme anche Link e Jo e capisco anche i motivi per cui, dal punto di vista della scrittura, potrebbe funzionare, ma non per noi fan.

Grey’s Anatomy con gli Amelink aveva fatto centro. La chimica di Caterina Scorsone e Chris Cormak nei ruoli di Amelia e Lincoln era stratosferica. Adesso, Link e Jo non condividono nulla di neppure lontanamente simile. Al massimo possono passare per amici. Hanno un bel rapporto fraterno che se dovesse sfociare in altro sarebbe una grande delusione. E poi la persona verso cui stanno spingendo Amelia, nonostante abbia un magnetismo innegabile e la Scorsone abbia quella capacità eccezionale di sviluppare una chimica stratosferica con i suoi colleghi sullo schermo, non mi piace. Non mi piace perché non è Atticus Lincoln e io sogno il lieto fine per i miei Amelink.

Cara Shonda, rivolgo a te la mia supplica. Mi hai ammazzato gli Slexie, mi hai ammazzato i Merder, mi hai diviso le Calzona e hai diviso i miei amati Japril (e no, il finale aperto non ci dice proprio niente sul loro futuro quindi se vuoi fare uno spin-off su loro a Boston, io ci sto), non puoi togliermi l’unica altra coppia che mi ha appassionato dopo anni di obbrobri come la Jaggie. Perciò fai tornare assieme i miei Amelink, ti prego.

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Una coppia che mi sta piacendo moltissimo e in cui ripongo tanta fiducia è – come anticipavo prima – quella che potrebbe formarsi tra Megan Hunt e Cormac Hayes. Hanno tutti i presupposti per diventare meravigliosi insieme e spero con tutta me stessa che riusciremo a vedere l’evolversi di questa storyline.

Insomma, l’episodio mi è piaciuto. È stato triste per tutto ciò che ha riguardato Station 19 e spero vivamente che Miranda e Ben decidano di accogliere nelle loro famiglia la piccola Pru come Dean desiderava. Stranamente mi sta piacendo Owen e mi sto ritrovando addirittura a rivalutarlo. Ripeto e ribadisco che spero nel lieto fine per gli Amelink e che la mia unica attuale delusione è la vita sentimentale di Meredith Grey, ma a questo si può sempre rimediare, giusto Shonda?

Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!

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