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Strappare lungo i bordi, Zerocalcare parla della seconda stagione: «Se sopravvivo, la faccio»

Strappare lungo i bordi, la serie tratta dai fumetti di Michele Rech, in arte Zerocalcare, potrebbe avere una seconda stagione. Sulla scia dell’immenso (e meritato) successo ottenuto dalla prima stagione (riconoscimento che sta arrivando anche all’estero: ecco come è stata accolta la serie negli altri paesi), il fumettista non esclude che possa esserci una seconda stagione. In questo articolo vi abbiamo parlato dei tantissimi easter egg ispirati alla cultura poo presenti nella serie, mentre qui vi parliamo della (sterile) polemica sul linguaggio utilizzato da Zerocalcare.

Intervistato dal Messaggero, il fumettista non ha escluso che, in futuro, ci possa essere una seconda stagione di Strappare lungo i bordi.

Da quando è uscita la serie la mia vita è diventata cosi invivibile che o trovo una centratura, oppure non mi va di stare ingolfato in mezzo alle polemiche. Non c’è niente al mondo che mi costringa a farlo. Sta a me. Comunque, se trovo un modo di sopravvivere faccio anche la seconda stagione.

Al momento è prematuro azzardare delle previsioni, ma quando una serie ottiene il successo che sta avendo quella di Zerocalcare, tutti cominciamo ad aspettarci che ci sia un seguito, prima o poi. Le paure che si possa rovinare un piccolo capolavoro, spingendo troppo l’acceleratore su nuove stagioni, vengono dopo. Zerocalcare non esclude del tutto che ci possa essere una seconda stagione, ma alllo stato attuale delle cose probabilmente è più interessato a godersi il successo che lo sbarco su Netflix ha comportato, che a pensare al futuro della sua serie.

Ormai Strappare lungo i bordi è diventata la serie simbolo della generazione del suo autore, ovvero quei “giovani” non proprio giovanissimi ma nemmeno vecchi, che cercano il loro posto in un mondo spesso ostile e incomprensibile. Riguardo al suo pubblico, grazie a Netflix notevolmente allargato rispetto ai fumetti, Zerocalcare osserva:

Credo che le persone che si riconoscono nei miei fumetti siano quelle più impicciate. I miei personaggi parlano poco alle persone risolte. Evidentemente la nostra è una generazione impicciata.

Una parte importante della narrazione di Strappare lungo i bordi narra l’infanzia di Zerocalcare: le aspettative degli adulti su di lui, le sue ansie, la prima apparizione della sua coscienza sotto forma di armadillo. Proprio riguardo ai bambini l’autore ha dichiarato:

Trovo buffo che mi seguano. Mi chiedo cosa gli arrivi. Alcuni temi sono molto adulti. Però è vero che quel senso di ansia rispetto al deludere la maestra di cui parlo nella serie io stesso l’ho provato da bambino. E avrei voluto che qualcuno mi dicesse di non preoccuparmi, che se si va male a scuola non si spezza il cuore dell’insegnante.

Zerocalcare ha anche presentato in anteprima il suo nuovo lavoro, un fumetto che, come nello stile dell’artista, intreccia tematiche sociali e politiche, Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia.

È una raccolta di fumetti disegnati in passato e pubblicati su alcuni giornali, con l’aggiunta di una storia inedita che racconta il dietro le quinte della serie. Sarà una storia che parla di Iraq.

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