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Strappare lungo i bordi: tutti gli easter egg che (forse) vi siete persi nella serie di Zerocalcare

Strappare lungo i bordi, la serie italiana creata da Zerocalcare e basata sui personaggi dei suoi fumetti, è riuscita nel non facile compito, almeno nel nostro paese, di sostituire Squid Game come serie più vista su Netflix. Il racconto generazionale, nostalgico e ironico di una vita qualunque che assomiglia così tanto a quella di tutti, al suo debutto sulla piattaforma, è già un cult. Ne parlano tutti, e non solo per i suoi meriti: fin da subito ha impazzato la polemica sulla non sempre facile comprensione della voce narrante (quella di Zerocalcare, che interpreta tutti i personaggi), a causa della parlata romanesca troppo “stretta” e veloce. E mentre anche all’estero la serie raccoglie consensi (qui trovate un articolo su come sia vista negli altri paesi Strappare lungo i bordi), andiamo ad analizzare i tantissimi easter egg di cui è costellato ogni singolo fotogramma.

Non si tratta unicamente di citazioni e omaggi alla cultura del fumetto internazionale: Zerocalcare affonda la sua poetica nella cultura pop e nella memoria storica del nostro paese, e degli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. In Strappare lungo i bordi troviamo riferimenti che vanno dal G8 di Genova del 2001 a Star Wars, dalle serie tv alla filosofia greca.

Nel primo episodio troviamo un riferimento allo scudetto vinto dalla Roma nel 2001 e al dvd di Evangelion uscito lo stesso anno. Il primo riferimento fumettistico è invece nella salopette con cui Zerocalcare disegna se stesso da bambino: con Topolino stampato sul petto. Numerosi i riferimenti anche alle serie tv: da X-Files (il poster “ce voglio crede”) a Sense8 a Don Matteo. Troviamo anche il riferimento al suicidio dell’intellettuale giapponese Yukio Mishima, al mito di Achille e della tartaruga, alla musica di Tiziano Ferro e Manu Chao.

Nel secondo episodio torniamo bambini con il tamagotchi, una citazione di Titanic e Buffy – L’mmazzavampiri e il programma televisivo di Fabrizio Frizzi Scommettiamo che degli anni Novanta. Zerocalcare cita inoltre la strage di Capaci, Star Wars (Rogue One, per la precisione), Bastardi senza gloria, il mito della caverna di Platone e Batman.

Nel terzo episodio di Strappare lungo i bordi si cita l’anime anni Settanta l tulipano nero – La stella della Senna, Dragonball e L’attimo fuggente. Vengono citati anche L’Odio, Apocalypse Now, The Others, Aladdin (Zerocalcare si immagina nei panni della scimmietta quando deve scegliere che pizza ordinare), Godzilla e The Handmaid’s Tale. Viene citato anche il famoso gioco Indovina chi?, compare nuovamente Star Wars, si fa riferimento ai mondiali del 1990 e Zero immagina se stesso e i suoi amici come protagonisti di PJ Masks, serie animata per bambini.

Il quarto episodio di Strappare lungo i bordi è forse quello più intriso di cultura seriale: cita ampiamente Game of Thrones, ma anche il film This is England, Un giorno di ordinaria follia, Mad Max, Ken il guerriero, Snowpiercer, Vikings, Futurama e l’immancabile Star Wars.

Nel quinto e sesto troviamo citazioni a Dawson’s Creek, Tre metri sopra il cielo, Full Metal Jacket, Febbre da cavallo, Una mamma per amica, Enernal sunshine of the spotless mind (in realtà si cita il regista, Michael Gondry, quando Zero porta il gelato ad Alice), Arancia Meccanica, Tekken e “le commedie romantiche con Hugh Grant”: queste erano troppe per inserirle tutte, a quanto pare.

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