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Ricky Gervais risponde alla petizione contro il suo nuovo show, in arrivo su Netflix a Natale: «Auguri»

Nel giorno di Natale Ricky Gervais farà un regalo a tutti i suoi fan: il nuovo spettacolo, intitolato Armageddon, debutterà su Netflix il 25 dicembre.

Dopo aver portato il suo show di stand up comedy in giro per il mondo negli ultimi due anni, il comico è pronto a provocare anche gli spettatori a casa con le sue battute più irriverenti. Ricky Gervais ha scelto nuovamente il colosso dello streaming, che in passato ha distribuito altri due speciali di grande successo come SuperNature e Humanity. Questa volta in Armageddon lo stand-up comedian affronterà con il suo tipico stile argomenti di scottante attualità come la fine dell’umanità, il politicamente corretto e l’intelligenza artificiale. C’è grande attesa per lo show dell’uomo, che ha creato The Office e After Life e che ha già vinto sette BAFTA Awards e tre Golden Globe. Ma, come ormai accade di consueto, l’annuncio della distribuzione del suo speciale è stato accompagnato dalle polemiche.

Questa volta è partita addirittura una petizione, per chiedere a Netflix di rimuovere una battuta dal nuovo spettacolo di Ricky Gervais.

Ad aver scatenato il polverone è stata una battuta in particolare con la quale il comico ha parlato della fondazione Make a Wish che esaudisce i desideri di alcuni bambini affetti da patologie croniche, facendogli incontrare i loro beniamini. Ricky Gervais, indossando la maschera dell’uomo cinico, nel corso dello spettacolo afferma che sono “r*******i se non esprimono il desiderio di guarire dalla malattia. Queste parole hanno fatto infuriare il genitore di un bambino malato di cancro, che ha lanciato una petizione per chiedere a Netflix di rimuovere quel segmento dallo show. La petizione definisce Gervais un uomo “non solo disgustoso ma anche spietato” e critica il “linguaggio dispregiativo” da lui utilizzato.

Ricky Gervais, ospite della BBC Radio 5, ha deciso di rispondere alle accuse e di commentare la petizione che è stata lanciata contro il suo show. Ci ha tenuto a chiarire che le battute, che pronuncia sul palco, non rispecchiano affatto le sue idee. Lui stesso, infatti, ha partecipato in prima persona alle iniziative della fondazione Make a Wish. Ha aggiunto poi:

Le persone semplicemente reagiscono a qualcosa, senza fare un’analisi del perché. ‘Mi sono offeso’ non significa nulla. In realtà vogliono soltanto dire la propria. Io potrei anche provare a spiegare: ‘No, guarda che hai confuso l’oggetto della battuta con la persona a cui è rivolta’. Ma se riservassi queste attenzioni ai pochi che non hanno gradito la battuta, infastidirei i milioni che invece l’hanno capita. Prima di tutto, io ho un dovere verso le persone che hanno amato lo show. Se mi trovassi di fronte a un pubblico di ventimila persone, non mi fermerei per spiegare le battute a chi non le capisce, no? Li ignorerei e andrei avanti. […] Alcuni si confondono e pensano che una semplice battuta rifletta i pensieri profondi di un comico. Ma non è affatto così. È soltanto una battuta.”

Ricky Gervais ha concluso lanciando un messaggio provocatorio all’uomo che ha fatto partire la petizione: “Buona fortuna! Ecco la mia risposta. Tanti auguri per la petizione. La condividerò anche io.”