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Perché Lucifer merita di essere salvata

Come è noto oramai a chiunque guardi Serie Tv e si informi al riguardo sui social network, tra le numerose cancellazioni dell’ultimo periodo c’è stata anche quella di Lucifer. Altrettanto noto è il pandemonio che si è scatenato subito dopo.

Sì, perché la cancellazione di Lucifer non è andata giù a tutti, ma nemmeno tutti hanno pensato che sia stata del tutto ingiustificata; la Serie infatti aveva perso parte del suo smalto. La causa potrebbe essere il notevole aumento di episodi inclusi in una singola stagione.

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Lucifer era partita come una Serie da 13 episodi, passati poi a 18 con la seconda stagione (i cinque in più ordinati dopo quello che avrebbe dovuto essere il finale) e infine a 24 con la terza. È stato qui, con quest’ultima aggiunta, che Lucifer ha perso il ritmo. Per prolungare il tutto sono stati inseriti vari episodi “filler” che hanno causato una perdita di qualità della trama, molto diluita, come un teen drama un po’ scadente.

Ma ciò non significa che Lucifer non sia più una Serie valida. L’unico grande problema è stato nella forzatura imposta nel prolungare tanto la stagione e nell’evidente cattiva gestione di questo prolungamento.

Dopo la cancellazione c’è stato un grande tumulto: i fan non si arrendono e si sta provando a salvare questa Serie.

Ma Lucifer merita di essere salvata?

Come dicevamo, Lucifer è ancora una Serie valida e lo ha dimostrato, nonostante tutto, anche durante quest’ultima stagione. Ha continuato ad avere la solita verve e a trattare in una maniera del tutto particolare e al contempo efficace temi importanti come religione, fede, libero arbitrio, amore, fedeltà, amicizia….

Con gli ultimi episodi, poi, abbiamo assistito a una sorta di risveglio, ritrovando il ritmo e le emozioni che Lucifer ci ha donato durante le prime due stagioni, dimostrando di sapere ancora com’è che si fa.

E infine, durante questa stagione di Lucifer, molti personaggi si sono evoluti (o involuti, nel particolare caso di Maze) in maniera stupefacente. C’è stata una sorta di filo conduttore, passato forse un po’ in sordina: quello del cammino verso la redenzione. Quella di Amenadiel, che vuole tornare nelle grazie del Padre per riavere le sue ali; quella di Charlotte Richards, che non vuole finire all’inferno una volta che morirà. Anche Lucifer e Cain a modo loro affronteranno un cammino del genere, anche se per motivi differenti.

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In questa stagione Charlotte Richards è stata un personaggio importante. Era forse uno di quelli in cui potevamo immedesimarci di più e la sua storia è stata trattata nel migliore dei modi. Ci sono state mostrate le sue paure, le sue difficoltà, le sue incertezze e la sua voglia di migliorarsi, sia pure inizialmente solo perché non voleva tornare nel luogo che l’ha tanto traumatizzata. Tutta la sua crescita è stata rappresentata in maniera naturale e realistica, comprensiva di ricadute nel suo vecchio modus vivendi.

È stato anche grazie a lei che i due episodi finali sono stati così intensi e carichi di emozione. Se c’è stato un solo lato positivo nell’avere più episodi nella terza stagione di Lucifer, è stato proprio il poter dare al suo personaggio il tempo di crescere, di procedere per gradi, e di dare a noi il tempo di affezionarci.

Come è evidente, questa stagione non è stata tutta da buttare e il potenziale per una rimonta in grande stile c’è tutto. Dunque, sì.

Lucifer merita di essere salvata.

Speriamo solo che qualcuno lo capisca e abbia compassione per il diavolo.

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