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Le 5 canzoni più belle di Lucifer

Quando si guarda Lucifer (qui le ultime notizie sull’imminente sesta stagione) per la prima volta si può rimanere colpiti da molte cose. Da Tom Ellis, per esempio. L’attore che dà il volto e la voce al nostro diavolo preferito è un vero e proprio animale da palcoscenico, che ha affascinato tutti con il suo elegante accento britannico e le sue abilità di performer. Ma la nostra attenzione è inevitabilmente catturata anche dalla trama che intreccia le vicende di Lucifero, l’Angelo Ribelle, con i delitti che macchiano di sangue i quartieri alti di Los Angeles. O la storia d’amore tormentata fra il Diavolo e la bella detective del LAPD.

Lucifer

I punti di forza di Lucifer sono tanti. E alcuni sono talmente ridondanti che ci si dimentica di quello che è uno degli elementi migliori della serie: la colonna sonora.

Le canzoni che accompagnano le avventure di Lucifer sono tante e variegate. Si adattano alle circostanze più disparate e variano dal pop, al folk, al rock, al pop rock, per arrivare anche a dei pezzi classici e a vere e proprie icone della storia della musica. Motivo per cui è veramente complesso fare una selezione. Anzi, è pressoché impossibile. Quando ci si è presentato questo arduo compito, siamo stati non poco in difficoltà. Soprattutto scorrendo una lista di autori che già sapevamo splendidi. David Bowie, The Black Keys, Greta Van Fleet, INXS…Insomma, selezionare solo cinque brani è stato veramente complicato. Anche perché i gusti musicali sono una cosa almeno parzialmente soggettiva. Per questo motivo, abbiamo deciso di fare una sorta di mix and match: alcuni brani iconici, uniti ad altri che meritano di essere selezionati perché legati a scene particolarmente memorabili.

Quindi, ben consci che non può essere altro che un elenco tristemente parziale, ecco a voi quelle che secondo noi sono le cinque canzoni migliori di Lucifer.

Sinnerman, Nina Simone

Lucifer

Questa splendida canzone è un brano scritto nel 1956 dall’artista Will Holt, cantautore americano. La musica rientra nelle sonorità del jazz e del pop e divenne ben presto una canzone tradizionale nella cultura afroamericana. Nina Simone ne propose una sua versione nel 1965, rendendola una vera e propria icona del jazz.

Il testo non potrebbe essere più appropriato per Lucifer: i versi fanno infatti riferimento alla fuga disperata di un peccatore dinnanzi al giudizio divino. Nulla di più calzante per uno show che racconta le vicende di colui che dovrebbe giudicare tale peccatore. Peccato che Lucifer stesso rifugga le sue responsabilità, decidendo di rinunciare al suo trono e fuggire nel mondo degli uomini. Una sorta di lunga, lunghissima vacanza. O, forse, una fuga dal suo fardello. In quanto Angelo Ribelle, Lucifer dovrebbe passare l’eternità a giudicare e punire i peccatori. E da questo punto di vista, il trono degli Inferi sembrerebbe più una prigione, piuttosto che un simbolo di potere. L’intera serie si pone interrogativi su questi argomenti ed esplora insieme al protagonista la sua profonda crisi esistenziale. È possibile anche per il Diavolo avere dei dubbi? A quanto pare sì. La disperazione del peccatore che deve essere giudicato è dunque la stessa del suo giudice. E Sinnerman lo spiega molto bene. Alla luce di ciò, anche la scena in cui viene suonata questa canzone assume nuovi significati. È Lucifer stesso che si esibisce cantando, accompagnandosi al pianoforte. Benché il brano originale sia splendido, la calda voce di Tom Ellis e la sua ottima interpretazione non tolgono valore alla canzone, anzi. Si potrebbe dire che è perfettamente inserita all’interno della trama.

I Will Survive, Gloria Gaynor

Lucifer

Ed eccoci a un vero e proprio simbolo della disco dance, in gran voga fra gli anni Settanta e Ottanta. Il pezzo di Gloria Gaynor, però, è diventato così celebre da essere ormai un classico intramontabile. Il ritmo incalzante, la musica orecchiabile, il testo intrigante e facile da imparare a memoria: tutti elementi che rendono la canzone memorabile. Non poteva quindi mancare questa perla nel nostro elenco.

Anche il momento in cui il brano viene suonato in Lucifer è difficilmente dimenticabile.

Nell’episodio 3×17, Let Pinhead Sing!, il Diavolo e la Detective sono alle prese con il misterioso omicidio della ballerina di punta di una celebre cantante pop. La ragazza in questione è vanitosa, arrogante, pretenziosa e certo non particolarmente amata dai suoi dipendenti. Motivo per cui tutti gli indizi fanno presupporre che l’obiettivo del killer fosse proprio lei. Lucifer e la sua partener tentano in ogni modo di tenerla al sicuro, per evitare che sia un bersaglio facile. Peccato che la cantante non abbia alcuna intenzione di stare lontana dai riflettori. Decide quindi di sfidare la sorte, presentandosi al locale di Lucifer ed esibendosi in una perfomance al ritmo, guarda caso, di I Will Survive. E mentre la donna, interpretata dalla brava Skye Townsend, canta sulle note di Gloria Gaynor, ecco che in scena spunta Lucifer, che cerca di portarla via dal palco. E così il one-man-show diventa un fantastico duetto, dove la Townsend canta insieme a Tom Ellis, in una perfetta intesa di voci e menti.

Certamente questa bellissima scena è riuscita a rendere giustizia all’altrettanto splendida canzone dell’iconica Gloria Gaynor.

All The Things Lost, MS MRS

Questa canzone non è fra le più note, né fra le più iconiche di Lucifer. Eppure ci sembrava doveroso inserirla in questo elenco.

All Things Lost è un brano delicato, dalle sonorità intriganti, accompagnato da una musica lenta e seducente.

Questa, unita all’eterea voce della cantante, crea un connubio che sembra quasi cullare delicatamente chi lo ascolta. Ma al di là della bellezza della canzone, la sua selezione dipende anche dal momento della serie a cui è legata. Nell’episodio 2×02, Liar, Liar, Slutty Dress on Fire, Lucifer è scomvolto dall’improvvisa comparsa della madre, fuggita dall’Inferno dov’era segregata. Ma non è il solo. Amenadiel, il fratello giunto sulla Terra per convincere Lucifer a riprendere il posto che gli spetta, sul Trono degli Inferi, è sconcertato quanto lui. Inoltre, l’Angelo sta affrontando una gravissima crisi, dal momento che si sta domandando quanto siano giuste le sue azioni e fin dove è disposto a spingersi per eseguire gli ordini di Dio. La sua fede incrollabile sta vacillando, così come la sua aura divina.

Coerentemente, All Things Lost è l’accompagnamento musicale del lento declino dell’Angelo, che, fra le lacrime, prende coscienza della perdita dei suoi poteri. Si accascia al muro singhiozzando nel buio, mentre le sue magnifiche ali cominciano a cadere, pezzo per pezzo, come ridotte in cenere. La sequenza è visivamente molto di impatto e le note della canzone non fanno che aumentarne il fascino, invitando lo spettatore a partecipare all’intimo momento di Amenadiel, condividendone il dolore.

The Eye of The Tiger, Survivor

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Questo classico degli anni Ottanta non ha certo bisogno di presentazioni. Il ritmo adrenalinico, il ritornello iconico, la musica così irresistibilmente orecchiabile l’hanno resa uno dei brani più utilizzati all’interno delle colonne sonore. Anche perché The Eye of The Tiger ha una sonorità talmente riconoscibile e apprezzata da riuscire a rendere memorabile qualunque sequenza in cui venga inserita. E infatti la canzone, non a caso, è identificativa del film Rocky III.

In questo caso abbiamo selezionato la canzone non tanto per la scena (o le scene) a cui è associata, ma perché è uno dei simboli degli anni Ottanta, un pezzo che ha fatto la storia della musica e del cinema. E se ci pensate bene, Lucifer non è certo la prima serie tv in cui compare. Pensiamo ad esempio a Scrubs: la canzone è associata a una scena a dir poco esilarante. In una sua fantasia, JD si immagina il chirurgo Todd combattere contro una dolce vecchietta, nel tentativo di sottrarle la patente di guida. The Eye of The Tiger di sottofondo rende la scena ancora più ironica e divertente. Questo per sottolineare come il brano sia adattabile a diversi contesti e sia perfetto per qualunque colonna sonora. E in una selezione musicale raffinata come quella di Lucifer non poteva certo mancare.

Rebel Rebel, David Bowie

Lucifer

Il Duca Bianco doveva entrare di diritto in questo elenco. David Bowie è la storia della musica, senza se e senza ma. Sono innumerevoli le canzoni da lui scritte divenute veri e propri simboli. Rebel Rebel è certamente uno dei suoi capolavori, anche perché costituisce l’addio ufficiale dell’artista al movimento glam rock, che riteneva ormai in declino. Il singolo si presenta dunque come una rottura rispetto alla discografia precedente a già per questo dovrebbe entrare a gamba tesa nell’Olimpo delle canzoni icona degli anni Settanta.

Se ascoltate la canzone, vi renderete conto che il riff iniziale è ben noto. Anche senza che ce ne accorgessimo, questo brano è entrato a far parte del nostro bagaglio culturale e nelle nostre orecchie. Motivo per cui, ascoltato l’inizio, non possiamo fare a meno di lasciarci ipnotizzare dalla voce un po’ metallica del Duca Bianco e abbandonarci a queste sonorità così incalzanti.

Inoltre, lo stile scanzonato e brillante della musica di David Bowie ben si sposa con gli scintillii delle mille luci di Los Angeles. Lucifer, nonostante sia una serie commerciale, è uno show brillante, imbevuto di cultura pop. Le citazioni cinematografiche non mancano, così come quelle musicali. Trascurare uno dei geni della musica contemporanea sarebbe stato un peccato degno dell’Inferno.

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