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Dovresti guardare Lost. Anche se pensi che non faccia per te

Distribuita dal 2004 al 2010, Lost è e continua a essere tuttora una delle produzioni seriali più importanti di sempre, uno dei capolavori più solidi ed eterni dei primi anni 2000. E non stiamo esagerando. Ancora oggi il suo finale viene infatti studiato e analizzato, e ogni volta alle varie domande si aggiungono risposte o, meglio dire, ipotesi. Perché Lost è finita ben vent’anni fa, ma i suoi punti interrogativi non sono mai terminati. Vivono ancora, e ci inquietano oggi come allora. Di tempo ne è passato, siamo cambiati noi e anche il mondo delle Serie Tv. Insomma, fino a qualche anno fa il registro era completamente diverso: le stagioni erano lunghe e i rinnovi non mancavano. Una produzione, se fortunata, riusciva a sopravvivere per più stagioni diventando una delle più longeve della storia. Adesso, invece, siamo abituati a un altro tipo di serialità. Le stagioni sono brevi e composte da circa 8 o 10 episodi. Sono qualcosa di più sbrigativo, per farla breve. Ma chi c’era o ha recuperato le vecchie Serie Tv sa bene cosa significhi guardare una Serie Tv davvero lunga. Non è a loro, però, che è dedicato questo articolo. Questo articolo è dedicato a chi ama il mondo della serialità in modo importante e profondo ma, tra una cosa e l’altra, non si convince a recuperare Lost. Ecco amico, siamo qui per dirti che dovresti cambiare idea, che dovresti correre di fronte al televisore e cominciare immediatamente una maratona composta da 6 stagioni e 114 episodi che insieme danno vita a un totale di 90 ore.

Non lo devi fare per stare al passo, non necessariamente almeno. Lo dovresti fare per te. Perché è necessario farlo se ami il mondo della serialità. Perché, amico, ti manca un tassello bello grosso. Un tassello che ha condizionato il futuro, ciò che adesso guardi e ami, e di cui non conosci l’origine

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Lost (640×360)

Partiamo dall’inizio, partiamo dalla base: che cosa è Lost. Te lo diciamo con sincerità, amico: inutile porti questa domanda. Lost è tutto, qualsiasi cosa pensi, vedi, conosci e soprattutto disconosci. Lost è filosofia e mitologia, fede e accettazione dell’ignoto. Non farti fregare dalla solita storiella di chi ti racconta la trama narrandoti soltanto di un gruppo di disperati dispersi su di un’isola deserta, perché Lost non è questo. O meglio, quel che ti dicono è vero, la trama racconta questo, ma il punto è che quanto ti dicono è in realtà il mezzo della serie per parlare, o non parlare, di tutt’altro. Magari qualche amico ti ha raccontato di Jack Shephard dicendoti che lui è il vero protagonista della serie, ma questa notizia è in realtà una bugia. Il vero protagonista di Lost non ha due braccia e due gambe, due occhi, un cuore e un cervello. La vera protagonista di Lost è l’isola, la detentrice assoluta di tutti i saperi, di tutto quello che non conosciamo né noi né i protagonisti. Come un’osservatrice silente, l’isola osserva questi disperati cercare di trovare risposte lì dove apparentemente non ce ne sono.

Il vero fine di chiunque – nostro e dei protagonisti – è l’isola, il teatro di una serie di eventi inspiegabili che non riescono a trovare spiegazione neanche durante il finale della serie, un finale che ancora oggi fa parlare di sé ponendo grossi interrogativi e mettendo al centro di tutto il concetto di fede. Quindi non credere a chi ti racconta soltanto di Jack, ma a chi per parlarti di Lost ti parla dell’isola, quel posto in cui l’impossibile diventa possibile e il possibile diventa impossibile. Spiegarti cosa accada in quel posto implicherebbe toglierti la possibilità di scoprirlo durante il tuo personale viaggio in Lost, quindi non andremo oltre. Perché tu guarderai Lost, non è così?

Potremmo fare una lista infinita di premi e riconoscimenti ottenuti dalla serie, un mix di traguardi raggiunti e record battuti, dirti che è stata la Serie Tv più costosa con un pilot dal costo di 14 milioni. Potremmo dirti tutto questo, ma forse non è ciò che in questo momento ti serve per capire la ragione, ove tu non l’avessi ancora afferrata, del perché sarebbe necessario correre di fronte allo schermo della tua Tv.

Lost (640×360)

Il pubblico dei primi anni 2000 era abituato a conoscere tutte le risposte. Perfino quel grande capolavoro di Twin Peaks – così spietato, affascinante e pieno di incognite – alla fine aveva ceduto alle domande restituendo delle risposte. Insomma, chiunque guardasse la serie in contemporanea era certo che quel che voleva sapere sarebbe presto arrivato, ma non andò così. Lost spiazzò infatti tutti, restituendo forse il primo vero finale non finale nella storia delle Serie Tv. In parole povere, forse, Lost fu la prima vera serie a voler rischiare, a non aver paura di mettersi il pubblico contro e mettere in discussione il ricordo di quanto portato avanti per le sue prime sei stagioni. Effettivamente, questo fu il destino della serie. Milioni di telespettatori ancora adesso provano rabbia nei confronti di Lost per il modo attraverso il quale è giunta al termine, ma a Lost – ripetiamo – questo non importò. E forse per una ragione ancora più grande, una ragione più profonda: per spiegarsi davvero, per dimostrare ancora una volta la vera natura dell’isola senza tempo, compiere questa scelta era imprescindibile.

Lost azzardò, imponendosi del tutto come una delle Serie Tv più ambigue e affascinanti della storia. Come una Serie Tv talmente coraggiosa da decidere di portare avanti non il finale migliore che tutti si aspettavano, ma quello più giusto. Adesso, a vent’anni dal suo inizio, siamo ancora qui, e siamo esattamente dove Lost ci ha lasciati. Forse con il tempo qualcuno si è ricreduto, qualcun altro no, ma in qualsiasi modo la si ponga Lost è riuscita comunque a diventare eterna e a dimostrare ancora oggi, un milione di Serie Tv dopo, come si scriva una produzione seriale. Perchè Lost è una delle madri delle Serie Tv, il complesso meccanismo di una storia che non nasce per accontentare o accontentarsi, ma per mettere in discussione chiunque: sia il protagonista che il telespettatore. In questo senso la serie ha scritto una grandissima pagina di storia perché capace di mettere in crisi per la prima volta anche chi si limitava soltanto a guardare, anche chi viveva le Serie Tv come un mero intrattenimento.

Potresti pensare che Lost non faccia per te. Potrebbe sembrarti soltanto una Serie Tv che racconta come si sopravviva dispersi in mezzo al nulla, ma stanne certo: non è così. Non possiamo garantirti che amerai la serie in tutto e per tutto, che apprezzerai il finale controverso, che diventerà la tua nuova ossessione. Non è per questo che ti invitiamo a guardarla. Quel che stiamo cercando di dirti è che non è Lost che ha bisogno di te, ma sei tu che hai bisogno di Lost. In tutto e per tutto. Perché guardando questa produzione potrai conquistare uno dei pezzi del puzzle del mondo della serialità più importanti: il primo. Il tuo puzzle è pieno di pezzi importantissimi, ma non riesci a capire quale sia quello mancante, quello che avrebbe dovuto dare il via al gioco. Se ancora lo stai cercando, sappi che è proprio questo qui. Ecco perché dovresti guardare Lost, anche se pensi che non faccia per te.

Vi spiego perché Lost può essere rewatchata all’infinito

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