Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » La casa di carta » La Casa de Papel 3×03 – Se solo si potesse tornare indietro

La Casa de Papel 3×03 – Se solo si potesse tornare indietro

Tempo, amore, paura e precisione si intrecciano e diventano la base che sostiene tutta La Casa de Papel 3×03.

In quel momento il professore si rese conto che quel colpo sarebbe stato molto diverso da quello della zecca, che non era stato progettato da lui e che non aveva avuto il tempo per farlo suo. Se avesse avuto un pulsante per tornare indietro, lo avrebbe schiacciato subito… ma non ce l’aveva.

Tokyo

Con questo episodio iniziamo finalmente a entrare nel vivo dell’azione. La Casa de Papel 3×03 inizia finalmente a sorprenderci, dopo due prime puntate un po’ lente nella narrazione. Eppure stanno già pensando di realizzare una quarta. Questa terza puntata si apre sulle note di Feelin’ good, una canzone che parla di un nuovo inizio, di una libertà duramente conquistata. Essa però stride non poco con l’atmosfera di caos e di paura, resa dalle percosse subite dai manifestanti e dalla fuga dagli impiegati della banca.

It’s a new dawn

It’s a new day

It’s a new life…for me, and…

I’m feeling good.

Ma capiamo qualche secondo dopo l’inizio che, forse, le parole di questa canzone avevano solo preannunciato ciò che stava per accadere: una nuova conquista per la nostra banda. A ritmo vediamo esplodere finestre e mura e capiamo che il piano sta funzionando. Avvertendo stupore e adrenalina capiamo che ce l’hanno fatta. La banca di Spagna adesso è inaccessibile.

Questa è solo la prima parte del colpo e il sospiro di sollievo e il sorriso di scherno potranno durare solo un istante, prima della tempesta…

Il professore ha studiato l’edificio, conosce i suoi segreti ed è pronto ad usarli a suo vantaggio. Ha posizionato i pezzi sulla scacchiera e ha assegnato a ognuno un compito, per trasformare la banca di Spagna in un imponente edificio/cassaforte da cui nessuno può uscire o entrare.

Ne La Casa de Papel 3×03 sono molti i riferimenti alle prime due stagioni.

Purtroppo questi riferimenti, evidenti sia nel piano, sia nel modo di trattare gli ostaggi e anche in un set così poco allestito da rendere chiaro che fosse lo stesso delle precedenti stagioni, hanno impedito di cogliere qualcosa di fresco e innovativo. Queste scelte, per quanto sicure sotto certi aspetti, hanno finito per annoiare il telespettatore che desiderava vedere la banda vestire comunque i panni di ladri professionisti, ma in un altro contesto.

La casa de papel 3x03

Nonostante tutto, possiamo accontentarci di qualche cambiamento ben realizzato. Infatti, questa volta, l’elemento chiave non è una ragazzina e non sarà così facile manipolarlo, sfruttarlo a proprio piacimento.

Non abbandonerò la banca finché anche l’ultimo dei funzionari non sarà uscito.

Governatore della banca di Spagna

Si tratta di un uomo deciso e con dei valori formati nell’arco di una vita che sarà difficile piegare. È il Governatore della banca di Spagna. L’imprevisto è però duplice, poiché quest’ultimo è protetto da cinque guardie speciali e pronte a uccidere. Questa volta, ciò che scatenerà nel Professore la paura di perdere i suoi compagni è rappresentato dalla guardia speciale Gandìa. Lui è un soldato senza scrupoli, è pronto a fare piazza pulita di ogni nemico, in questo caso di Tokyo, di Nairobi e specialmente di Palermo, che uscirà dallo scontro tremendamente ferito.

Amore e paura sono due sentimenti che ne La Casa de Papel 3×03 non possono essere separati.

Il Professore teme per la vita di Palermo, gli vuole bene e ha paura di perderlo nello stesso modo in cui ha perso Berlino. Cosa sappiamo del passato del Professore? Sicuramente il suo rapporto con il fratello viene approfondito puntata dopo puntata. Adesso ha più coscienza della morte e di come essa possa portar via rapidamente le persone amate. Questo è però un pensiero che non attanaglia solo il Professore, ma tutti i componenti della banda, tra cui il neo papà Denver. Lui, che ci fa ridere ed emozionare e che è riuscito a crearsi una famiglia, ora teme davvero di poter perdere tutto ciò che ama, di nuovo. Non vuole minare questa felicità. Non vuole perder tutto come Palermo.

Palermo è un personaggio che fa discutere, finalmente una piacevole novità da legare alla banda. È sempre pronto a dire la sua anche quando dovrebbe tacere. È una testa calda, presuntuoso e sicuro di sé e per questo spesso irrita gli animi.

Signore e signori, io mi chiamo Palermo e ho due notizie da comunicarvi: una buona e una cattiva. La cattiva è che la banca di Spagna sta subendo un attacco e la buona è…beh…è che gli assalitori siamo noi, ragazzi.

Palermo

Ma entra perfettamente nella parte, riuscendo a vestire i panni di un soldato di cui potersi fidare.

Subito dopo cambia maschera, indossa quella del ladro che spaventa e che mette in fuga gli ostaggi. Rivela loro, con una crescente tensione teatrale, che ad aver attaccato la banca sono proprio quei soldati che li avevano tranquillizzati fino a un momento prima. Si “trasforma” in un terrorista.

Nonostante alcune parti in cui il ritmo della narrazione rallentava, ne La Casa de Papel 3×03 si apprezza molto la regia. Probabilmente è un pregio che nessuno può sottrarre a questa serie tv. Sono riusciti ancora una volta a incastrare perfettamente passato e presente, sapendo raccontare a chi osserva i minimi dettagli di un piano che, anche quando sembra sul punto di fallire, svela un altro asso nella manica.

Ed è proprio con questo espediente narrativo che, ne La Casa de Papel 3×03, veniamo alla parte clou.

La casa de papel 3x03

Se nel passato Berlino ci spiega la parte più difficile del piano, nel presente Nairobi e Bogotà cercano di attuarla concretamente. Il tutto avviene con una perfetta concatenazione di scene. Dovranno aprire la cassaforte senza essere schiacciati contro una porta di ferro di quattro tonnellate, a causa della forte pressione dell’acqua che inonderà la camera all’interno.

E lì, con l’acqua che sale che sale che sale, ad ogni minuto di più, inizia l’autentica fantasia del nuovo millennio: saldare da entrambi i lati una sorta di camera di decompressione. […] Qui arriva l’autentico momento di meraviglia, quando si equilibra il galleggiamento, ti giri e vedi come salgono le bolle. Come brillano per l’effetto dei lingotti d’oro.

Berlino

Ancora una volta Berlino partecipa al colpo più grande di tutti i tempi e lo fa con stile.

Sebbene questa volta non sia fisicamente presente nella banca, riesce comunque a ipnotizzarci con le sue movenze, la sua risata e il suo sguardo vispo. I faccia a faccia tra i due fratelli costituiscono i momenti più belli de La Casa de Papel 3×03. Durante i loro dialoghi quasi “dimentichiamo la legalità”, perché ciò che ci viene descritto è una vita venduta all’arte.

La casa de papel 3x03

Mi divertirò molto di più rubando. […] Se un pittore ti dicesse che gli rimangono tre anni di vita, gli chiederesti di smettere di dipingere? Avresti chiesto a Michelangelo di smettere di scolpire il suo David? No..no, chiaro che no. Gli avresti detto ‘forza Michelangelo, continua a fare quello che ti appassiona’. A un pittore, a un poeta lo stesso. Signori, continuate a coltivare la bellezza.

Berlino

Ma per quanto l’arte possa essere appagante e meravigliosa, per quanto questa rapina possa essere considerata arte, sembra che incontrerà molte difficoltà durante la sua creazione. Queste difficoltà si chiamano colonnello Tamayo e Ispettore Sierra.

Leggi anche: La Casa de Papel – arriva uno speciale RAI con Simona Ventura