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8 Film di cui non saprai di aver bisogno fino a quando non li guarderai

La Persona Peggiore Del Mondo

Sono gli spazi che separano gli attimi i veri protagonisti della vita di Julie, una ragazza che cerca di scrivere un futuro che in realtà vede allontanarsi sempre di più. Perché Julie non ha idea di come si faccia a vivere con ordine, mettendo in sequenza i passi giusti che a un certo punto conferiscono l’appellativo e la condizione di adulta. Se per riuscire in tale obiettivo è necessario dar vita a qualcosa di simile all’ordine, allora Julie non ha alcuna possibilità di raggiungerlo. Ma se per riuscirci, al contrario, sarà necessario partire dai propri fallimenti, allora ci sono buone possibilità che lei ci riesca. La Persona Peggiore Del Mondo è per questo un film coraggioso, il racconto intimo e privato di una generazione che deve misurarsi con la velocità di un mondo che non attende i ritardatari, ma che al contrario chiude le porte non appena scatta l’ora. La pellicola, candidata agli Oscar come miglior film straniero, racconta così la vita di una ragazza totalmente priva di certezze sia emotive che professionali. Non sa chi è, non sa cosa davvero voglia diventare. Ha, dentro di sé, un tipo di coraggio diverso che le permette di mettere tutto in discussione, senza mai farla scivolare all’interno di un’ipocrita vita apparentemente appagante. Da sé vuole molto di più, anche se non sa davvero che cosa. Quel che si apprezza della pellicola è la capacità con cui Julie riesce a concretizzare un percorso attraverso il quale non smette mai di porsi domande, non invidiando mai chi al contrario detiene tutte le risposte. In un modo tutto suo, anche lei riuscirà in tale obiettivo, ma con il tempo di cui necessita. Non c’è fretta, anche se il mondo continua ad andare sempre più veloce.

Little Miss Sunshine

Spostiamoci adesso all’interno di un mondo all’apparenza più leggero, ma pieno di tematiche estremamente umane e attuali.

Little Miss Sunshine è un film da vedere che lascia il timone della propria storia a una ragazzina di nove anni, la quale decide di partecipare a un concorso di bellezza non lasciandosi intimorire dai canoni estetici che questo concorso ha da sempre favorito. Per riuscire a parteciparvi affronta, insieme alla sua folle e disfunzionale famiglia, un viaggio on the road in cui tutti riusciranno a fare i conti con i propri fantasmi. In questo senso spicca nell’immediato la storia di Frank, un professore omosessuale che ha appena perso il lavoro e l’amore della sua vita. A causa di questo drammatico momento di crisi, Frank tenta il suicidio. Il viaggio con la famiglia verso Little Miss Sunshine riuscirà a restituirgli la certezza di essere ancora a legato a qualcosa, di essere vivo. Il rapporto con il nipote, un ragazzo di nome Dwayne che ha fatto il voto del silenzio fino a che non entrerà nell’accademia militare, sarà per lui fondamentale. Scoprire di riuscire ad avere ancora qualcosa da insegnare o trasmettere a qualcuno sarà per lui motivo di orgoglio, il pulsante attraverso il quale premere restart. Little Miss Sunshine si pone l’obiettivo di raccontare come, una famiglia scalmanata, riuscirà a risalire dal punto più basso in cui è inciampata. Ognuno di loro dovrà misurarsi con i propri desideri, scoprendo l’irrealizzabilità di alcuni di questi, accettando di fatto di dover reinventarsi. Ed è così che Little Miss Sunshine si impone come un classico che utilizza la disillusione per far spazio a delle crepe attraverso le quali, se si guarda bene, si può capire in che punto intervenire per riparare.

Elephant Song

Elephant Song è un film all’apparenza crudo, insensibile. Tutto ruota attorno a un dialogo ricco di scontri tra uno psichiatra – che cerca di cogliere alcune informazioni sulla scomparsa di un suo collega – e un paziente manipolatore e incredibilmente astuto.

Più la narrazione prosegue, più Micheal (il paziente) mischierà le carte fino a mettere totalmente in dubbio qualsiasi cosa sia stata detta fino a quel momento. Non è la verità il punto fondamentale del film, ma l’interpretazione, come analizziamo e come viviamo quel che durante la vita ci segna. Micheal è un ragazzo dal passato disastroso e fatto a pezzi da traumi che ha trasformato in qualcosa di più. Un animale ucciso davanti ai suoi occhi diventa per lui un alter ego, una seconda vita a cui ancorarsi per ripartire. La sua solitudine lo costringe ad alterare il significato dei gesti che riceve, cosa che lo porta a costruirsi delle certezze irreali, frutto di una necessità. Elephant Song è un film complesso che analizza la mente di un ragazzo distrutto e abbandonato a se stesso, totalmente incapace di aiutarsi. I dialoghi con lo psichiatra saranno la chiave per comprendere nel modo più concreto lo struggente finale di un film che fa luce, in un modo tutto proprio, su un argomento di cui ancora c’è molto da comprendere. Bisognerà difatti attendere la totale conclusione del film per scoprire tutto quello che, senza accorgercene, le loro parole ci hanno lasciato. Dopo quel momento, capiremo quanta necessità avessimo di un film del genere.

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