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True Detective 4×01 – Il grande buio

Il seguente articolo contiene SPOILER sull’episodio 4×01 di True Detective.

A cinque anni di distanza dall’ultimo capitolo, True Detective ha finalmente fatto il suo ritorno, per la gioia dei fan di uno dei prodotti di punta in casa HBO, soprattutto se si parla di serie antologiche: ed è qui che Night Country tenta di riportare il buon nome della serie ai fasti di un tempo, quelli della prima stagione per intenderci, i tempi della coppia formata da McConaughey e Harrelson, che a sto giro si ritrovano nel dietro le quinte, insieme allo stesso Nic Pizzolatto e a Issa Lopez, a lavoro per restituire a True Detective quella magia e quell’atmosfera che nella prima indimenticabile stagione avevano convinto la critica e fatto innamorare milioni di fan. L’episodio 4×01 di True Detective ci ha introdotto nel mondo di una nuova coppia di detective molto forte e per niente lontana dalle caratteristiche di Rust e Marty: Liz Danvers e Angie Navarro (Jodie Foster e Kali Reis) hanno dimostrato fin da subito di avere la stoffa necessaria per svolgere il proprio compito in un ambiente alquanto ostile.

L’episodio 4×01 di True Detective trasporta il pubblico in un luogo mistico, in cui la differenza tra onirico e reale è davvero fievole: benvenuti a Ellis.

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True Detective (640×360)

Ellis è una piccola e apparentemente tranquilla città mineraria dell’Alaska, teatro perfetto per un crime dalle tonalità noir, ed è anche la sede in cui otto ricercatori della stazione scientifica locale scompaiono misteriosamente nel nulla: al loro posto, l’unica cosa che viene rinvenuta sulla scena del crimine è una lingua mozzata, un indizio, un presagio negativo che riporta i detective Liz Danvers e Angie Navarro indietro nel tempo; più precisamente a sei anni prima, quando Anne Kowtok, giovane donna di origine indigena, venne brutalmente uccisa in seguito alle proteste contro la costruzione di una miniera a Ellis: la lingua di Anne venne recisa e non fu mai più ritrovata, almeno fino a ora. Tra Danvers e Navarro non scorre buon sangue, e inizialmente sembra che le due donne facciano a gara per arrivare l’una prima dell’altra alla soluzione dell’enigma, entrambe mosse da un palpabile senso di rabbia repressa. L’intuizione di Danvers, che ben conosce le abitudini delle popolazioni indigene, si rivela corretta: la lingua appartiene a Anne, e il mistero sembra più prendere le forme di un incubo vero e proprio, piuttosto che di un semplice caso qualunque. Sappiamo ancora molto poco delle vicende passate di Ellis, questo è un dato di fatto, ma fin dall’episodio 4×01 di True Detective si intuisce che la città avrà un ruolo attivo all’interno della narrazione, un ruolo da assoluta protagonista.

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True Detective (640×360)

Come protagoniste sono le due forti personalità dei detective Danvers e Navarro, due donne introverse e ruvide come la roccia, nei quali sguardi si legge chiaramente un senso di timore e di preoccupazione nei confronti del caso, un senso che ci verrà spiegato puntata dopo puntata, ma che fin dall’episodio 4×01 sembra fortemente legato al trascorso delle due protagoniste. L’agente Liz Danvers è il capo della polizia di Ellis, è una donna con molta esperienza che gestisce i suoi collaboratori e sottoposti con il pugno di ferro (il giovane agente Peter e suo padre, il detective Hank) mentre Angie Navarro è evidentemente spinta da un desiderio di rivalsa, di rivincita nei confronti della società in cui vive: è per questo che non ci pensa nemmeno un istante a malmenare il criminale colpevole di percosse su una donna a inizio puntata, ed è per questo che ricorda il caso Kowtok con una rabbia inaudita, come se fosse direttamente interessata al suo omicidio. La rabbia, tuttavia, è spesso nemica del successo, così come la fretta, ed è chiaro che le strade delle due detective siano destinate a incrociarsi e a prendere una direzione comune, a costo di mettere da parte i misteriosi dissidi passati appena accennati nell’episodio 4×01 di True Detective.

Perché non sappiamo quali belve sogna la notte, quando il buio dura così a lungo che nemmeno Dio riesce a restare sveglio.

True Detective (640×360)

Chi è Hildred Castaigne? Assolutamente nessuno di importante, se non il primo indizio che ricollega la quarta stagione di True Detective al suo primo fortunatissimo capitolo. Tale citazione, posta all’inizio dell’episodio, è in realtà una trovata di Issa Lopez, regista e sceneggiatrice di Night Country, nonché una frase che introduce il pubblico allo scenario che si sviluppa in quel di Ellis: la città è immersa nelle tenebre da giorni, ed è proprio nelle tenebre che le belve menzionate da Issa Lopez preferiscono muoversi, nell’oscurità più totale a cui gli abitanti della città sono abituati da tempo e alla quale dovremo adattarci anche noi spettatori, per comprendere le linee guida dell’intricato puzzle che Night Country ci propone. Ellis è una città fittizia, una città fantasma a vederla bene, un luogo mistico in cui la natura spadroneggia sull’uomo e l’ignoto regna sovrano sulla realtà: un misterioso limbo sospeso a metà tra il sovrannaturale e l’ultraterreno. In questo primo episodio di True Detective, il personaggio più riconducibile a tali caratteristiche è Rose Aguineau, una donna quantomeno bizzarra che per tutta la puntata insegue il fantasma di suo figlio, che vuole farsi seguire per condurre la donna a una verità sconvolgente: i cadaveri ibernati di tre degli otto ricercatori scomparsi, immobili e terrorizzati di fronte al proprio esecutore, nel bel mezzo del lago ghiacciato della città. La scena madre di questo primo episodio è quella in cui il figlio di Rose, presumibilmente posseduto da un’entità ultraterrena, si dimena in una danza rituale, prima di rivelare alla donna i tre cadaveri. C’è tanta spiritualità in True Detective: Night Country, come c’è anche il dramma personale di due protagoniste caratterialmente fortissime e intriganti: scavare nel passato delle due donne sarà la chiave per comprendere il vero ruolo che l’ultraterreno avrà all’interno della narrazione; è troppo presto per trarre conclusioni, lungi da noi fare paragoni scomodi in questa fase iniziale, ma le premesse per ripetere l’intensità narrativa del primo capitolo ci sono tutte, ed è proprio la sensazione di instabilità, il mix tra ignoto e reale a fare la differenza: bentornata True Detective, ci sei mancata.

La nostra guida informativa su tutto ciò che c’è da sapere di True Detective 4 – Night Country