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Tutta la verità sull’identità dello zombie che cammina nella sigla di The Walking Dead

Il mio eroe di “The Walking Dead”

The Walking Dead

“Granooo… bellooo…”

Voglio svelarvi un segreto: finalmente scrivo del mio personaggio preferito in “The Walking Dead”!

Quando inizia l’opening, canticchiando “na-na-na-na” (ebbene sì, riproduco gli archi della sigla tutte le volte), attendo impaziente di vederlo caracollare in lontananza, tra le gialle spighe.

Una visione iconica, che neanche un quadro a firma Renoir o Van Gogh (gente che di grano ne sapeva). E così, ogni volta, me lo immagino felice mentre le sue mani putrescenti sfiorano il grano. Un momento d’intimità tra ciò che resta dell’umanità e la natura.

Ecco allora che mi sono avventurato alla ricerca d’informazioni su chi fosse questo vagante. Non crederete mai a ciò che ho scoperto. Qualcosa di sensazionale!

Procediamo per gradi…

The Walking Dead

Infatti questo zombie non sembra essere solo una figura leggendaria avvolta nel mistero. Sull’internet circolano molti rumors. Ciò che li accomuna è che per identità e ruolo la sua incidenza sullo show sarebbe più che rilevante.

Ma com’è nata questa illuminata idea?  Le ipotesi si rincorrono l’un l’altra.

C’è chi sostiene che Robert Kirkman, padre e autore di “The Walking Dead”, abbia avuto l’ispirazione dal film “Gladiator” di Ridley Scott. La scena in cui Massimo Decimo Meridio rivede se stesso camminare nei Campi Elisi, passando le dita fra le spighe, è rimasta impressa nella mente del fumettista, che ne ha attinto a mani basse. Se la volontà era quella di creare una scena altrettanto epica, direi che ci sono riusciti alla grande!

I più maligni invece sostengono che dietro a  tutto ci sia un decisivo viaggio in Italia dello stesso Kirkman. A quanto pare una sera, ubriaco di vino rosso, quest’ultimo sarebbe incappato in una delle pubblicità di Mulino Bianco con Antonio Banderas e Rosita come protagonisti. Rimastone letteralmente affascinato, i testimoni giurano che alla vista del logo della ditta, Kirkman avrebbe cominciato a sussurrare “grano… bello… grano”. Da lì lo spunto decisivo.

“Lui chi è?” (direbbe il buon Renato)

The Walking Dead

E se nessuno conosce la verità circa l’origine artistica, registriamo ancor meno chiarezza sull’identità.

Qui le teorie si sprecano, ma sappiamo che su un personaggio di tale “portata” è facile perdersi in aride speculazioni. A cercare di togliere questo alone di mistero ecco alcune tesi particolarmente accreditate e che hanno ricevuto riscontro positivo dal fandom di “The Walking Dead” (o quanto meno dal sottoscritto).

ALLERTA SPOILER!

Uno dei rumors con maggior seguito è quello che identifica il vagante come la scintilla scatenante l’epidemia. Si dovrebbe scoprire (più o meno nella stagione 12, prima ci attendono secchiate di episodi inutili), che il governo degli Stati Uniti stava sperimentando un nuovo tipo di cereale geneticamente modificato (viva gli OGM). Il progetto fu affidato ad un piccolo agricoltore della Georgia, un tizio molto simile a Eugene (coincidenze? Io non credo). Costui avrebbe dovuto esclusivamente coltivare il cereale, invece, contravvenendo alle direttive, se ne sarebbe cibato. Il risultato? Zombiezzato!

Saremmo dunque di fronte al Primo vagante, diverso dai suoi simili, più “umano”. Da quel giorno se ne cammina in lungo e in largo a passo compassato, con il suo fare dinoccolato. Un masticatore malinconico, innamorato del suo campo di grano, ma allo stesso tempo consapevole di essere l’origine di tutti mali.

Altra teoria è quella che vorrebbe quello zombie quale ultimo abitante della Terra. Ormai senza più carne umana di cui nutrirsi, si sarebbe adattato all’ambiente circostante cominciando a mangiare i cereali. Il messaggio della produzione sarebbe quello di mostrare il sopravvento della natura sull’uomo prima e sulla malattia poi, tutto all’insegna della fatalità.

“E se l’attesa di diventare zombie, fosse essa stessa diventare zombie?”

The Walking Dead

Ultima ipotesi, ma quella che più affascina i fan, è che il vagante dell’opening non sia altri che Rick Grimes!

Oltre ad essere stato più volte ribadito da Robert Kirkman che il protagonista prima poi sarebbe caduto vittima degli zombie, pare che l’attore Andrew Lincoln nel corso di un’intervista si sia lasciato sfuggire un commento decisivo.

Alla domanda:

“C’è una scena, un momento in particolare, a cui sei più legato?”,

ecco la risposta,

“Difficile dirlo. Sette stagioni sono molte! Ma se devo essere onesto, forse quella a cui tengo di più per significato e portata è quella che abbiamo girato per la sigla”

Subito gli addetti ai lavori si sono resi conto che Rick Grimes non appare nell’opening, né nell’ending. Così mentre si stavano per avventare su di lui in cerca di risposte, ecco che gli uomini della AMC sono entrati a gamba tesa in sala conferenze regalando gadget a destra e a manca, mentre lo stesso attore, conscio della gaffe, si è messo nella sua posa da gangster che impugna la pistola dall’alto verso il basso, disponibile a fare foto. Nessuno, neanche la stampa ha saputo resistere a tutto questo e così la cosa è finita lì.

Ovviamente quanto scritto finora non è altro che un grosso pesce d’aprile!

Non arrabbiatevi, vi stavamo soltanto trollando. O almeno in parte. Già, perché se quello zombie che vaga solitario e senza meta fosse proprio Rick? Probabilmente dovranno passare altri 100 e passa episodi per avere delle risposte, ma tanto vale aspettare. In fondo di cliffhanger e episodi filler noi fan di “The Walking Dead” ne abbiamo già visti a iosa.

Ma, ripeto, se così fosse, come reagiremmo nel vedere proposta ad epilogo una scena già vista e che abbiamo sempre preso sotto gamba? Perché al di là del fatto che girovaghi cercando di dire “Kooorl”, piuttosto che ““Granooo… bellooo…”, un finale con Rick-zombie a spasso tra le spighe di grano… “può accompagnare solo”.

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