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La classifica di tutte le 11 stagioni di The Walking Dead

The Walking Dead si è conclusa dopo ben 11 stagioni, lasciando molti punti interrogativi che speriamo si risolvano nei vari spin-off che sono stati annunciati. Correva l’anno 2010 quando, per la prima volta, abbiamo fatto la conoscenza dello sceriffo Rick Grimes (Andrew Lincoln), risvegliatosi da un coma durante una pandemia zombie (o meglio vaganti, come vengono chiamati nella serie). E’ stato un viaggio durato la bellezza di 12 anni che, tra alti e bassi, è riuscito a farci odiare e amare questa serie alla follia. Come qualsiasi serie degna di rispetto e caratterizzata da una lunghezza non indifferente.

Cerchiamo di stilare una classifica di tutte le stagioni, dalla peggiore alla migliore, consapevoli che non è affatto una cosa facile

11) Ottava stagione – The Walking Dead

Jadis, The Walking Dead:(640×360)

L’ottava stagione di The Walking Dead possiamo forse considerarla come la peggiore di tutte. La serie era già in fase di stallo dalla settima stagione (iniziata, però, con il botto), e a pagarne le conseguenze sono stati soprattutto i personaggi di Rick e Negan, dal momento che tutta l’ottava stagione si è incentrata sullo scontro e sulla risoluzione continua dei conflitti tra i Salvatori e le cittadine di Alexandria, Hiltop e il Regno. Gli unici momenti di tensione che però non sono riusciti a risollevare l’intera stagione sono stati due: la morte di Carl e l’incontro con un gruppo della Discarica, guidato da Jadis. Purtroppo, però, non sono bastati, ed è per questo che l’ottava stagione ci è sembrata incredibilmente lenta e ripetitiva, complice anche il fatto che fungeva da spartiacque della serie.

10) Undicesima stagione

Mercer, The Walking Dead: (640×360)

The Walking Dead è finita con l’undicesima stagione, e mi dispiace dover mettere proprio l’ultima stagione della serie al decimo posto di questa classifica. La decima stagione con i suoi episodi speciali aveva ridato un po’ di speranza sul futuro della serie, e soprattutto su quest’ultima parte. I villain che troviamo qui ci hanno solo fatto rimpiangere quelli delle stagioni precedenti dal momento che, al contrario di questi ultimi, non sono stati ben caratterizzati, rendendo difficile lo sviluppo della loro storia: prendendo per esempio Leah, che alla fine è stata quasi banalizzata nella sua sete di vendetta. Ed è stato un peccato pure non approfondire un po’ di più il personaggio di Mercer, leader delle milizie che pattugliano il confine e portano la democrazia verso nuove terre, visti i pochi momenti di introspezione del personaggio che non aiutano a empatizzare con lui. Per non parlare di Negan, forse uno dei personaggi che poteva avere l’arco narrativo più promettente, ma che non ha rispecchiato ciò che ci saremmo aspettati di lui alla fine della decima stagione (in un’altra comunità, sposato e in attesa di un figlio). Come ultima stagione di una serie pazzesca, ci aspettavamo molto di più.

9) Settima stagione – The Walking Dead

Negan, The Walking Dead: (640×360)

Penso che il primo episodio della settima stagione di The Walking Dead non lo dimeticherò mai. Mi sono mangiata il fegato un’estate intera cercando di carpire qualsiasi tipo di spoiler fuoriuscito per sbaglio su chi poteva essere morto per mano di Negan. Purtroppo (e per fortuna) non sono mai fuoriuscite indiscrezioni, e quando finalmente questo episodio tremendo è andato in onda, ho pianto. Un episodio terribilmente straziante, e dire addio a Glenn e Abraham è stato insopportabile. Questa stagione era davvero partita con il botto, ma si è rivelata un’enorme delusione. Insieme all’ottava stagione, è incentrata quasi interamente sulla rivalità tra Rick e Negan, tra i Salvatori e le comunità dei nostri protagonisti, inciampando spesso in errori e decisioni fatali per il gruppo. Rick, infatti, si rivela in tutte le sue fragilità e insicurezze, mettendo a rischio in più di un’occasione i suoi compagni. Nonostante potesse essere affrontata in modo più avvincente, in questa stagione gli eventi narrati sono stati affrontati in modo decisamente troppo lento.

8) Decima stagione

Questa stagione è stata divisa in 3 parti che sono uscite nell’arco di un anno e mezzo, a causa delle restrizioni dovute dall’emergenza covid. La decima stagione ha cercato di rialzare l’asticella dopo diverse stagioni decisamente sottotono, ma purtroppo è ricaduta nei classici errori e nelle ripetizioni che hanno condizionato la serie negli anni precedenti. Lo vediamo in particolare nei personaggi di Carol e Daryl, che ricadono sempre nei soliti meccanismi narrativi, legati da un rapporto in cui l’uno sopravvive per prendersi cura dell’altro. Questi ultimi, però, diventano i protagonisti di questa stagione, poiché personaggi di spicco come Rick, Michonne e Maggie se ne sono andati (anche se non del tutto), ma non riescono a reggere le redini dello show. Questa stagione aveva le basi per risollevare la serie, dopo il finale della nona in cui la minaccia dei Sussurratori, guidati dalla carismatica Alpha, si era conclusa con una delle sequenze più drammatiche della serie. E’ una stagione fatta più di ombre che di luce (unica eccezione forse la redenzione di Negan), sottolineate anche dalle azioni sconsiderate di Carol. Ne ha risentito anche la story-line di Beta, rimasto intrappolato in una trama che non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, segnata anche in questo caso, dalla lentezza di episodi ed eventi che potevano benissimo essere tagliati (infatti, gli ultimi 6 episodi non aggiungono niente di nuovo alla trama).

7) Nona stagione – The Walking Dead

Alpha e i Sussurratori (640×360)

La nona stagione di The Walking Dead sembrava avere dei confortanti segnali di risveglio, e in parte così è stato. Grazie a questa stagione ci siamo resi conto che The Walking Dead non è Rick Grimes (più o meno), e può sopravvivere senza di lui. La serie qui ci ha mostrato che voleva guardare al futuro, perché l’assenza di Rick non è mai stata mostrata come un qualcosa di ingombrante. Anzi, la sua eredità è passata nelle mani della figlia Judith, personaggio a cui ci siamo subito affezionati. L’introduzione dei sussurratori è stata una ventata d’aria fresca, nessuno avrebbe mai considerato un’impresa tanto folle come quella di mescolarsi ai vaganti, indossare le loro pelli e camminare in mezzo a loro, seguendo la mandria. Alpha e Beta sono folli e spietati al punto giusto (una la mente, l’altro il braccio) tanto che, per far capire a tutti chi sono e cosa sono capaci di fare (come se mescolarsi tra i vaganti non fosse una prova sufficiente) fanno trovare su delle picche le teste mozzate di alcuni membri di Hiltop e le altre comunità (tra cui quella di Henry, il figlio di Carol). Questa stagione si inserisce quindi tra quattro stagioni disastrose, due che la precedono e due che la seguono.

6) Seconda stagione – The Walking Dead

Hershel Greene (Scott Wilson) and Rick Grimes (Andrew Lincoln) -640×360

Nella stagione numero due facciamo la conoscenza di personaggi che diventeranno di spicco all’interno della serie: Hershel e la sua famiglia. Questa stagione si apre con più del doppio degli episodi della prima (13 in tutto) e si sviluppa quasi interamente all’interno della fattoria di Hershel. Quasi tutti gli episodi si concentrano in dialoghi e monologhi dei personaggi volti non a dare struttura o incrementare la trama, bensì solo per riempire spazi vuoti. Tutto sommato riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo, desideroso di sapere e conoscere cosa succederà dopo, soprattutto perché i nuovi personaggi introdotti riescono a catturare l’interesse: come non rimanere affascinati dal piccolo angolo di paradiso quale è la fattoria di Hershel.

5) Terza stagione

Il Governatore, The Walking Dead: (640×360)

A questo punto della serie troviamo Rick e i compagni all’interno di una prigione in cui hanno trovato rifugio (soprattutto per Lori che sta per partorire), mentre Michonne e Andrea sono a Woodbury, un paradiso (all’apparenza) guidato da uno dei villan più riusciti della serie, Il Governatore. Il personaggio di per sé riesce a reggere benissimo da solo l’intera stagione, è totalmente folle, manipolatore, crudele e incredibilmente profondo. Purtroppo l’unica pecca di questa stagione forse è il finale, non all’altezza delle aspettative create lungo tutti i 16 episodi. In questa stagione scopriamo ancora di più che la vera minaccia non sono i vaganti, bensì le altre persone: l’uomo è la più grande minaccia per se stesso.

4) Quinta stagione – The Walking Dead

Michonne, The Walking Dead: (640×360)

Entra nella top 4 di questa classifica la quinta stagione di The Walking Dead. Dopo essere sopravvissuti ai cannibali di Terminus, Rick e compagni si sono finalmente riuniti dopo aver passato la maggior parte della stagione precedente separati. Quando la minaccia del Governatore era stata accantonata e sconfitta, ecco che i nostri protagonisti ne affrontano terribilmente un’altra. La forza di questa stagione sta, a mio parere, nel mettere al centro di tutto le incertezze e i dubbi che sono costretti ad affrontare arrivati a questo punto: ci si può ancora fidare del prossimo? O si deve scappare per sempre da un pericolo all’altro? Quando il gruppo decide si insediarsi ad Alexandria e fidarsi ancora un volta di qualcuno che offre loro l’apparenza di una vita normale, Rick ha tutto il peso della responsabilità, e noi restiamo con il fiato sospeso con lui pensando: e adesso cosa ci aspetterà?

3) Quarta stagione

Sale sul podio di questa classifica la quarta stagione di The Walking Dead. Rick e il suo gruppo sono catapultati sempre di più in situazioni estreme: tra incendi, malattie, cambi di direzione e tradimenti , l’adrenalina si fa sentire sempre di più, episodio dopo episodio. Il ritmo narrativo cresce continuamente, le vicende dei personaggi (ormai divisi) si alternano regalando diversi punti di vista. I vari gruppi si dirigono verso una meta comune, Terminus, un luogo misterioso indicato da vari cartelli e scritte che i protagonisti trovano durante il loro viaggio on the road, che scopriremo essere un altro, l’ennesimo, pericolo. Il ritmo narrativo di questa stagione è incalzante, sa mantenere alta l’attenzione: la critica si è divisa tra chi considera questa stagione quella più riuscita e chi invece ha notato già da qui un calo che sarà via via esponenziale man mano che la serie farà il suo corso. Ma comunque, a parere mio, il secondo posto se lo merita.

2) Sesta stagione – The Walking Dead

Ci avviciniamo al primo posto della classifica delle stagioni di The Walking Dead con la sesta stagione dello show. A mio parere merita questo secondo posto già solo per il finale di stagione, uno dei più angoscianti e terribili della serie. Non penso di essere mai stata così in ansia e desiderosa di sapere cosa sarebbe successo come quando ho visto questa stagione. L’arrivo di Negan viene gestito con un crescendo che alla fine non delude assolutamente le aspettative, la sua entrata in scena è una delle più adrenaliniche della serie. Ed è un peccato sapere che dopo questa stagione lo show avrà un decollo incredibile, anche se, arrivati incredibilmente alla sesta stagione, era piuttosto prevedibile. Ci si poteva aspettare un ciclo ripetitivo di situazioni e di (non) cambiamenti dei personaggi.

1) Prima stagione

Rick Grimes – The Walking Dead: (640×360)

La prima stagione di The Walking Dead è all’unanimità una delle stagioni meglio riuscite nella storia di questo genere. Un piccolo gioiello dalla durata di soli 6 episodi. La prima puntata è uscita nel lontano 2010, momento in cui abbiamo conosciuto lo sceriffo Rick Grimes, appena uscito dal coma e risvegliato nel bel mezzo di un’apocalisse zombie. Rivedere ora questa prima stagione, sapendo gli sviluppi e tutto ciò che capiterà ai protagonisti, è decisamente emozionante. Capiamo subito da questa stagione che il focus della serie non è tanto l’apocalisse zombie o i cosiddetti vaganti, bensì l’animo umano, con le sue forze e le sue debolezze, che se portato a situazioni estreme, è l’unico pericolo per se stesso. Se l’interesse per questa serie non è mai venuto meno (nonostante, come abbiamo visto, le numerose incertezze e i numerosi intoppi) è grazie soprattutto a una prima stagione che è riuscita ad appassionare milioni di telespettatori.

Per quanto negli anni sia stata criticata, The Walking Dead ha già in produzione diversi spin-off, sperando che risolvano i molti dubbi lasciati alla fine dell’undicesima stagione. Che si ami o si odi, The Walking Dead è indubbiamente una serie da vedere almeno una volta nella vita, tenendo presente che, peggio di un’apocalisse zombie, sono le persone che incontri lungo il cammino, sperando non ti vogliano uccidere, torturare o mangiare.