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The Walking Dead 6×05 – La rivoluzione femminile di Alexandria

Al contrario della puntata ‘film’ della settimana scorsa dedicata interamente al flashback su Morgan (una sola inquadratura per lui questa volta e muta) , la 6×05 si concentra su molteplici fili conduttori legati a più personaggi e ai relativi rapporti esistenti o che si stanno instaurando, sdoppiandosi principalmente sulla duplice linea di dolore (e di reazione) di Deanna e Maggie, la prima ancora stordita per aver perso il marito e la seconda con la possibilità di avere la stessa sorte. Dolore e reazione che includono anche Jessie, pure lei vedova ma di un’altra tipologia, che forse la accomuna in un certo modo a Carol per non aver perso sicuramente un consorte ‘premuroso’.

MAGGIE (GLENN)

Un episodio che chiaramente vive sulla suspense a cui i milioni di fan in giro per il mondo sono ancorati da giorni, ovvero dalla scena indelebile di Glenn intrappolato nella morsa degli zombie, e quindi sull’esito del suo destino. Ma evidentemente Kirkman si diverte a tenerli sulle spine ed anche questa volta la brama di sapere che ne sarà del loro amato ‘mandorlino’ viene disattesa. Giocando su un saliscendi di sensazioni che danno magone e brividi di ‘energia speranzosa’, passando come un’altalena dall’accettazione a cuor dolente che non siano buone notizie, al rigetto violento, passionale che non possa essere andata davvero così.

Viviamo questo sentimento nelle sensazioni e nello stomaco di Maggie, attraverso le spiegazioni costernate di Michonne su come sono andate le cose e le parole di circostanza di Rick, la percezione inizialmente sale di negatività. L’inquadratura di Maggie in solitudine poi, sembra già volta a disegnarla in un’ottica da vedova e l’immagine del nome di Glenn nella lista dei caduti appare come una sentenza scritta di una crudele realtà di fatto.

Maggie però, non ci sta ad essere compatita e a piangere il morto. L’amore si sa è più forte di qualsiasi cosa, anche di un destino che sembra oramai segnato. ‘Non puoi fermarmi’ ,risponde così ad Aaron che, intuendone le intenzioni, tenta di dissuaderla ad uscire per andare a cercare Glenn. Ma non riuscendoci si offre di accompagnarla, sfruttando la conoscenza di un tunnel attraverso le fognature come passaggio di scorta per uscire dalla comunità. Anche la colonna sonora cala un tappeto musicale tanto dolce quanto triste che accresce ancora più la presa di coscienza di un epilogo grave. Il dolore incalza e l’attesa brucia ed è quello che in un primo momento fa reagire così decisamente Maggie. Ma nel  corso della scena nel sotterraneo viene fuori tutta la fragilità emotiva e il dolore che porta dentro. All’attacco di alcuni zombie, Maggie sembra quasi arrendersi e solo Aaron riesce a salvarla, arrancando anche lui nell’acqua putrida tra i mostri emersi dalla melma. Il passaggio è ostruito. ‘E’ finita’ grida in lacrime. E Aaron si dimostra davvero bravo nel prendersi cura di lei capendo il dramma che sta vivendo. Di fronte all’ennesimo ostacolo, infatti, Maggie crolla, si lascia andare alla disperazione, sfogando tutto quello che ha in corpo e rimpiangendo di non aver più l’unica foto di Glenn e di non poter più vedere il suo volto, e rivelando infine… di avere anche qualcos’altro…dentro : Maggie,infatti, aspetta un figlio da Glenn. L’abbraccio sincero di Aaron è quello di tutti i fan probabilmente, speranzosi di leggere in questo annuncio clamoroso un ‘messaggio di vita’.
Magari proprio al posto di quel nome sulla lista del portone di Alexandria.

In una scena successiva infatti, si passa dalle viscere del sotterraneo, all’altura della torretta di guardia, dove il concerto dei vaganti in assetto ‘cicale sotto il cielo d’estate’ fa quasi meno impressione e la battuta di Aaron sul nome e le vocali del prossimo nascituro danno un calcio in culo al magone e al dramma. Maggie cancella il nome di Glenn dalla lista del portone e apre di nuovo alla speranza che Glenn non sia morto. Amen. (Daiiiiii!!!).

DEANNA

Un’altra figura femminile che emerge in questa 6×05 è quella di Deanna. Ancora visibilmente scossa dalla perdita del marito, la vediamo nella scena dell’intro iniziale, accarezzare l’incisione  con il nome del compianto Reg. Dall’ alto della torre all’entrata di Alexandria contempla frastornata la luce al tramonto, come una regina sconfitta osserva il suo regno che sta per crollare. La sua espressione di sgomento alle grida di Rick in corsa con dietro una marea di zombie è l’icona della paura e dello smarrimento totale.
Deanna di fronte all’evidenza dei fatti diventa una statua, è assente.

Anche quando viene chiamata non riesce nemmeno ad accorgersene. Sembra sull’orlo di una scelta estrema quando prende una mappa e comincia vorticosamente a tracciarne punti e indicazioni, insomma pare stia lasciando un testamento, e la dedica al figlio ‘un giorno questo dolore ti sarà utile’ pare come l’ultimo atto per lasciare la mano. Poco prima aveva visto proprio il figlio (Spencer, unico familiare ad esserle rimasto) riuscire ad evitare un assalto da parte degli abitanti della comunità alla dispensa che spingevano per far riformimento, spinti dal panico e dalla preoccupazione. Questa situazione colta dalla Monroe veniva presa con un cenno di approvazione, tanto da farle pensare di potersi fare davvero da parte. Ma poco dopo scopre che non è stato altro che un bluff di Spencer per trattenere più roba per sè, trovandolo completamente fradicio di alcol in cucina. ‘Presto saremo tutti morti’ sintetizza il giovane, ma Deanna gli si oppone in modo fermo e qui ha un primo segno di lucidità , constatando nel figlio evidentemente ancora troppa poca maturità per affrontare quel che sta succedendo. E non solo, Spencer si scaglia contro la madre rabbiosamente, incolpandola di averlo fatto crescere così, lui come tutto il suo popolo, ovattati e tenuti al sicuro, ma completamente impreparati alla realtà e alla difesa. Deanna incassa il colpo ma raccoglie il cibo sotratto  nella dispensa e lo riporta indietro.

Proprio per strada però, all’improvviso, si imbatte in uno zombie che era sfuggito alla sorveglianza e qui per la prima volta si trova a combattere corpo a corpo con un vagante, lottando con furore e forza ma senza quella preparazione necessaria, con un’improbabile arma, una bottiglia spaccata, e continuando a colpire al petto (zona ‘indolore’ per un non morto) viene opportunamente salvata all’ultimo istante da Rick, accorso immediatamente sul posto appena sentite le grida.

E qui la scena sembra l’antitesi alle ultime puntate della scorsa stagione, quando vedevamo Rick con la faccia sporca di sangue e Deanna sconvolta nel guardarlo e senza capire, mentre ora la scena è completamente opposta: Deanna è totalmente cosparsa di sangue sul volto ed è sconvolta da quel che ha appena fatto lei, con Rick ad osservarla.

‘Voglio sopravvivere’ implora la signora Monroe. E Rick, differentemente dal muro di severità (od ottusità)  ricevuto a parti invertite, chiaramente si mostra comprensivo, perchè sa che finalmente Deanna ha capito, mostrando anche un lato umano di comprensione che di solito non esibisce facilmente quando la Monroe, in preda a una crisi di pianto, si accorge che tutte le sue convinzioni e i suoi propositi, le idee, i progetti fossero tutta una grande illusione. ‘Erano tutti castelli per aria?’
‘No’ ed è probabile che in fondo Rick davvero lo pensi (e non solo per quello che si può immaginare…)

Rick effettivamente tiene a quel posto, e non solo perchè era il sogno irrealizzato di Lori, ma anche perchè ha sempre lottato per dare una casa e in qualche modo un futuro ai suoi figli. Rick quindi ora sa di avere anche il sostegno incondizionato di Deanna, da lui molto stimata ed è per questo che la invita a continuare e mantenere il suo ruolo di leader di Alexandria.
La ritrovata Deanna però, di tutta risposta, investe di fatto Rick nel ruolo di vero capo, riconoscendone la forza e l’esperienza superiore ‘Non hanno bisogno di me, hanno bisogno di te’.
L’ultima scena dell’episodio consegna dunque, un’agguerrita Deanna tirare pugni alle porte della sua città, davanti alla cancellata gremita di vaganti la sentiamo annusare l’odore della ‘guerra’ e sfidare il popolo dei non morti.

JESSIE

Parallelamente alle vicissitudini relative a Deanna e Maggie, prende forma in questo episodio, il personaggio della bionda Jessie. Appena ammortizzato lo shock (liberatorio) della perdita del violento marito, è la prima degli alexandrini a rimboccarsi le maniche (la scena dove va a scavare la fossa per seppellire il corpo del wolf ) e ad indicare ai suoi concittadini la realtà che c’è adesso. ‘Questo è quello che è la vita ora’ . La scena ci riporta al concetto della finestra intatta che mantiene la società intatta. Ora che il pericolo è tra le mura, Jessie dimostra, senza timore, come bisogna agire: apre lentamente la porta e uccide lo zombie, appunto mantenendo la calma e soprattutto ancora la finestra illesa. La lezione per la sua gente, quasi indignata dal gesto cruento, è in questo aspetto, ed è l’esempio per aprire gli occhi e prendere coscienza che le cose stanno ormai così, invece che degenerare nella paura e nell’isteria. Un discorso che ottiene effetto sui presenti e che nella fattispecie la ritraggono nei panni di una sorta di leader nella comunità.

A tratti Jessie infatti sembra una veterana, catechizzata dal rapporto particolare con il gran capo del gruppo dei sopravvisuti venuti ‘da fuori’, forse è la prima tra gli alexandrini ad aver metabolizzato e compreso le verità che questi avevano provato a spiegare. E soprattutto si rende conto della sincerità nelle attenzioni di Rick, che appena saputo dell’accaduto si presenta quasi inorgoglito da lei e al quale si abbandona alla ricerca di un conforto: ‘Dimmi che c’è qualcosa di più’. Questo nuovo avvicinamento tra i due che sfocia nel bacio e regala allo show anche il suo piccolo flash di romanticismo appare tanto come una quiete prima di una tempesta.

Per Jessie poi c’è il problema di spiegare la nuova realtà al figlio più piccolo, che si rifiuta di scendere al piano di sotto della casa perchè ancora terrorizzato dall’omicidio della madre alla donna wolf.

Ed è questa la grande difficoltà che si mette in luce in questo episodio: la gestione della paura di fronte a tutti questi avvenimenti crudi, uno dopo l’altro. Il primo passo è proprio combattere questa sensazione, abituarsi, accettare, reagire.

DINAMICHE INSIDE ALEXANDRIA

Sono proprio gli esponenti del gruppo Rick che in qualche modo tentano di insegnare agli alexandrini la strada per adattarsi allo stato delle cose attuali.

Reagire alla paura. E’ quello per cui Tara di adopera nei confronti di Denise, la ragazza impacciata relegata all’infermeria e che dopo tanta incertezza trova la ricetta per guarire la gamba di Scott e che sfoga la sua frustrazione baciando Tara sulla bocca. ‘E’la fine del mondo’ si lascia scappare Denise per ‘giustificare’ quel suo gesto forse sempre represso, ma ancora un input positivo è nella risposta di Tara: ‘No, non è vero’, sfatando così l’orrenda sensazione che è la paura, la stessa che, ricambiando con un sorriso dolce, affievolisce anche la paura per la sua ‘rivelazione’.

Ed anche Rosita con Spencer, nella scena in cui si trovano a parlare durante un cambio di guardia, prova a dare un input di coraggio (il figlio di Deanna è in preda a qualche senso di colpa per non essere stato particolarmente pronto durante la sorveglianza) incoraggiandolo e facendogli notare di essere stato bravo nel fermare il camion dei Wolves (e sappiamo quanto si intenda di camion la bella Espinoza) e che è solo grazie a lui se la barricata non è stata distrutta.

Mentre meno fortuna di approccio e di intesa ha Carl con Ron. I due ragazzi hanno addirittura un alterco ed arrivano a spingersi, con Ron che cade a terra debolmente e deciso comunque a non accettare nessun tipo di amicizia, minacciando di riferire le sue intenzioni al padre. Il motivo della asperità è quella che Ron considera come sua ragazza, ovvero Enid, scappata dalla comunità per i boschi e in questo momento in serio pericolo, visto l’ondata di zombie sparsi per tutto il territorio. Carl è preoccupato e vuole andare a cercarla e Ron è geloso perchè si rende conto di non essere preparato come il suo coetano. Tant’è che poco dopo addirittura chiede a Rick di insegnargli a sparare.

Dinamiche che si intercorrono quindi nella comunità, scoperta e vulnerabile,  e che toccano un culmine farsesco nella frase di un alexandrino sulla scena della dispensa assaltata: ‘non posso aspettare di vedere la mia famiglia che muore di fame’  Sentirlo a metà sesta stagione fa un pò un effetto abbastanza curioso.
Oltre alla paura quindi anche tanta confusione.

LA SITUAZIONE

Ma non potrebbe essere così del resto. La situazione è più che critica. Glenn è disperso, Enid è sparita, il numero delle perdite sale. Se Daryl, Sasha e Abraham (ci aspettiamo una puntata magari incentrata su di loro alla prossima) sono alle prese con la gestione del ‘traffico dell’esercito vagante’, più di metà dell’orda di zombie è ormai accalcata alle porte di Alexandria. Il cancello che si chiude giusto in tempo per fare rientrare Rick in fuga, ad inizio puntata, dona immediatamente uno stacco da incubo.
L’atmosfera che si respira al di là di tutte le buone intenzioni è di estrema tensione.

Il titolo della 6×05 è emblematico in questo senso: ‘Adesso’ è l’ora di fare sul serio, ‘adesso’ è il momento della presa di coscienza, adesso è il tempo di difendersi. La carica viene proprio dalle parole di Rick in apertura: ‘Li sentite?’ riferendosi alla marea di vaganti che spinge e sbatte per invadere la comunità.’So che siete spaventati, che non avete mai visto niente del genere’.
Mai quella gente infatti, si era trovata di fronte sino ad allora ad un pericolo così imminente e se le recinzioni lo tengono ancora al di fuori e sembrano reggere bene, a questo punto Rick mette loro alle strette: ‘E voi? Reggerete?’

La fontana di sangue che fuoriesce da un parte delle parete prima della sigla di chiusura però, non lascia sicuramente buoni presagi: quanto ne verrà ancora versato? Quanta forza avranno effettivamente gli alexandrini per reggere l’urto di questa complicatissima situazione?
E voi, walkers…reggereste alla paura richiusi lì dentro? E soprattutto, reggerete ancora allo ‘stress Glenn’? Per il momento tenete duro, The Walking Dead torna lunedì, e preparatevi, perchè potrebbe essere una puntata bella tosta…

(Un saluto ai nostri amici di The Walking Dead ItaliaThe Walking Dead ITACaryl ItaliaTWD – Am I the only one Zen around here? Good Lord)