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Smirnoff aveva tutto per diventare uno dei personaggi più iconici di Stranger Things

ATTENZIONE! Seguono spoiler sulla terza stagione di Stranger Things.
Se non ne avete completato la visione, interrompete la lettu
ra.

Il successo di Stranger Things si basa non solo sulla trama avvincente e sull’ambientazione suggestiva, ma anche e sopratutto sui suoi personaggi. Abbiamo letteralmente visto crescere i ragazzi fisicamente e maturare nelle relazioni con sé stessi e con gli altri. Ormai è assodato che abbiano un posto fisso nel nostro cuore. Così come lo sceriffo Hopper (il quale potrebbe tornare nella quarta stagione) e la madre di Will, Joyce. Quest’ultima stagione, però, è stata travolgente anche grazie alla conoscenza che abbiamo approfondito di altri personaggi, come Murray Bauman e Billy Hargrove e all’introduzione di nuovi. Tra questi, oltre a Robin, ce n’è uno che è riuscito immediatamente a far breccia nel cuore degli spettatori: Alexei Smirnoff.

Alexei ha fatto il suo ingresso in questa terza stagione e, anche se la sua permanenza è stata di breve durata, ha conquistato la scena e i fan della serie. Fin dalle prime sequenze, infatti, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare uno personaggi più iconici di Stranger Things. E la prova sono i numerosi meme e messaggi che i fan stanno condividendo sui social e inviando all’attore stesso, Alec Ugtoff.

Ma perché Smirnoff ha ottenuto tanto successo tra il pubblico?

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Una delle cose che ha catturato maggiormente gli spettatori è stata l’innocenza di questo personaggio. Il suo sguardo è quello di un bambino che scopre il mondo per la prima volta e ne rimane totalmente affascinato. Scopre una realtà nuova: l’America. Assapora e vive il sogno americano, con i suoi parchi divertimenti, i fast food e i cartoni animati. Si stupisce della libertà e degli intrattenimenti che gli Stati Uniti offrono ai cittadini, così lontani dalla rigidità a cui è stato abituato. Così lontani dai laboratori sotterranei e dagli omicidi a sangue freddo per fallimento degli esperimenti. Mentre aspetta con Murray Bauman (sì, proprio l’uomo dal numero di telefono speciale) in macchina che Joyce e Hopper ritrovino i ragazzi, guarda sognante il luna park Fun Fair. E già si vede catapultato in questo nuovo mondo, dove tutto appare luminoso e… puro. Non vede e non crede che possa essere tutta una truffa. Come possono essere quelle risate mera illusione?

Alexei rappresenta tutte le nostre speranze, l’illusione e l’innocenza di chi si affaccia per la prima volta su un mondo nuovo e vorrebbe farne parte. Di chi vede solo il buono in ciò che lo circonda e nelle persone. Ma poi ecco che, come come al solito, arriva la triste e cruda realtà: Grigori. La scena della morte di Alexei ha spezzato in mille pezzettini il cuore degli spettatori. La morte di un’anima pura distrutta dalla malvagità della vita.

Inutile negarlo: come si fa a resistere a occhi così teneri?

Alexei Smirnoff è il connubio perfetto tra dolcezza e simpatia. I tempi comici del personaggio, con il suo sguardo sognante e il sorriso bonario, hanno contributo a rendere l’atmosfera tipica della serie. Uno dei punti di forza di Stranger Things, infatti, è proprio la capacità di bilanciare i momenti carichi di pathos con quelli più leggeri e allegri, talvolta anche durante la medesima scena. Tutti abbiamo sorriso quando lo sceriffo Hopper ha definito Alexei “L’uomo più pericoloso del mondo”, mentre il russo scienziato sorseggiava una granita alla ciliegia, felice come un neonato che tracanna latte dal biberon. O quando ha tentato di scappare dalla casa di Murray, prima di ritornare sui suoi passi e rientrare, proprio come lo sceriffo aveva previsto. E proprio come l’adolescente che ruba le chiavi della macchina di papà ma fa il giro dell’isolato e torna a casa.

Smirnoff ci ha fatto divertire e ci ha permesso di guardare il mondo attraverso i suoi occhi e di vederlo come un gigantesco luna park che nasconde meraviglie e opportunità dietro ogni angolo. Ci siamo sentiti tutti Alexei, almeno una volta, e probabilmente in più di un’occasione ci saremmo comportati esattamente come lui. Un po’ spaesati, in una realtà del tutto nuova e anche impreparati a ciò che la vita ci riserva dietro l’angolo.

Incosciente, forse troppo ingenuo a volte, ma sempre pronto a mettersi in discussione e ad aprire i propri orizzonti. Questo era Alexei.

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Nei pochi episodi che ha avuto a disposizione ha reso gli spettatori un esercito di fan che non berrà più granite alla fragola, ma solo alla ciliegia. E che guarderà i Looney Tunes con un pizzico di nostalgia e Picchiarello con uno sguardo triste, pensando agli ultimi momenti del russo bambinone. Insomma la domanda sorge spontanea: Netflix, come hai potuto far fuori uno dei personaggi migliori della serie? E soprattutto in quel modo: da solo, dietro un tendone del Fun Fair mentre gli si apriva davanti una lunga lista di nuove opportunità.

In questa terza stagione di Stranger Things, dove assistiamo al cambiamento dei protagonisti e alla perdita della loro innocenza, Smirnoff è riuscito a sopperirne la mancanza perfettamente. Regalandoci un nuovo sogno americano: quello visto con gli occhi di un russo che vorrebbe esser parte della grande giostra che è l’America, durante gli anni della Guerra Fredda. Non potremo mai perdonare i fratelli Duffer per aver stroncato così uno dei personaggi più iconici di questa stagione. Ma Alexei vivrà in tutti quei fan che hanno detto di no alla fragola e sì alla ciliegia.

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