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5 Serie Tv che hanno fatto successo 10/15 anni fa e che oggi (forse) verrebbero cancellate dopo la 1a stagione

Ogni tanto fa bene ricordarlo: ogni serie tv è figlia del suo tempo. Non è un caso che la nostra lista sarà piena soprattutto di comedy, che più di altre forme seriali presentano schemi e tempi comici frutto della loro epoca, spesso difficili da seguire e addirittura da accettare nella società moderna. Un esempio su tutti potrebbe essere Due uomini e mezzo che, nata ben 21 anni fa, caratterizza personaggi e situazioni che oggi potrebbero sembrarci ridicole, costruite, macchiettistiche o offensive a seconda dei casi. Certo, poi esistono alcune serie talmente perfette sotto ogni punto di vista da essere definite dei “capolavori eterni”, anche se la definizione è spesso difficile da esplicitare tanto è fumosa.

Ci sono poi alcune serie tv che sono invecchiate bene anche se magari non sono dei capolavori, ossia sono migliorate nel tempo e a guardarle ora guadagnano qualche punto rispetto alla prima uscita. Un esempio è l’ormai mitologico Mad Men che, partito in sordina, è diventato un vero e proprio caposaldo della serialità storica. All’estremo opposto ci sono invece quelle serie che furono ben ricevute ma che col passare degli anni sono invecchiate veramente male, diventando inguardabili. Per ultimo ci sono quelle partite male e concluse peggio, al punto da finire nella classifica delle peggiori serie tv del decennio. Noi ci occuperemo di una categoria particolare: quelle serie tv di successo che oggi forse non andrebbero oltre la prima stagione.

1) La vita secondo Jim

la vita secondo Jim

Questa prima posizione non dovrebbe essere esattamente una sorpresa, perché è già qualche anno che si parla de La vita secondo Jim. Serie basata sulla vita di Jim, Cheryl, i figli Ruby, Gracie, Kyle e gli zii Andy e Dana, in realtà si incentra soprattutto sul personaggio di Jim, sui guai che combina e per i quali deve sempre farsi perdonare. Gli stessi autori della serie sottolinearono a più riprese come Jim potesse essere visto come una personificazione umana di Homer Simpson: pigro, combina guai, dedito alla birra e allo sport, immaturo e irresponsabile. Simile al cartone è anche il suo rapporto con la moglie, che deve dare fondo a tutta la sua pazienza e la sua bontà per perdonarlo e risolvergli costantemente i problemi.

Potremmo già fermarci qui: Jim è sicuramente un prototipo vecchio stampo di maschio e la sua è una famiglia vecchio tipo. La stessa sorella di Cheryl sottolinea spesso come l’uomo sia scorretto con la moglie e la disparità in termini non solo di ruolo nella famiglia e nella coppia, ma anche di sviluppo dei personaggi è talmente palese che non abbiamo dubbi su come una serie così verrebbe accolta dal pubblico di oggi. Jim non è una cattiva persona come non lo è mai stato Homer, ma entrambi risentono di un maschilismo interiorizzato che si presenta nei rapporti con le donne della famiglia (anche le figlie rispetto al nuovo arrivato Kyle) e anche nel rapporto col più fragile Andy.

2) Settimo Cielo

Da dove partire con Settimo Cielo? Potremmo dire che la serie era fuori posto già all’epoca della sua prima uscita tanto era puritana. Eppure la guardavamo, probabilmente ignari dell’enorme disparità tra le situazioni che capitavano e le reazioni della famiglia. Il più grosso problema della serie era infatti una certa inverosimiglianza delle soluzioni, che però venivano trasmesse come verità assolute grazie anche al fatto che il padre di famiglia fosse un buon reverendo. Questo rendeva la serie molto interessante a livello didattico ma paradossalmente è proprio questo che oggi ci spaventerebbe. I Camden predicavano risoluzioni nette e definitive anche piuttosto severe per cose di piccola entità (come gli alcolisti anonimi per una singola birra di Matt, il ritiro da scuola di Simon invece di fargli affrontare di petto i suoi problemi con la comunità).

Il problema più grosso si rivela con Mary, la “figlia degenere” dei Camden, colpevole di non voler fare l’università e di non riuscire a tenersi un lavoro stabile. Mandata via dai nonni per una “raddrizzata”, Mary nel tempo verrà cosiderata redenta solo perché si rimette col marito, partorisce due gemelli e insomma mette la testa apposto. E proprio quest’estremo bigottismo che non ammette modi di vivere differenti o flessibilità, questa ossessione per la maternità come unico sbocco positivo per la donna sono elementi che verrebbero osteggiati dalla società di oggi e probabilmente porterebbero alla cancellazione della serie in una stagione. Forse pure meno.

3) Boris

boris_Due Uomini e mezzo

Boris è Boris. questo lo sappiamo. A furor di popolo uno dei miglior prodotti italiani in termini di serialità, come tutti i cult ha viaggiato di bocca in bocca fino a ritrovarcelo ovunque sotto forma di meme. Parodia assolutamente non mascherata del piccolo schermo, racconta la storia della produzione dell’inverosimile e ridicola soap opera Gli occhi del cuore 2, alternando scene (malfatte) della serie e la vita backstage del cast: abbiamo il mediocre attore Stanis e l’ancora più mediocre attrice Corinna, il regista René Ferretti e l’assistente di regia Arianna, il capo elettricista Biascica, quello della fotografia Duccio eccetera eccetera. Tutto è seguito dal punto di vista del nuovo stagista, Alessandro, non pronto a scontrarsi con la realtà che sognava da tempo.

La serie, in puro spirito camping anni 2000, è apparentemente leggera, oseremmo dire “alla c***o di cane”, apparentemente sempliciona e palesemente allergica al politically correct. In attesa del revival 2022 che potrà o meno confermare i nostri timori, dobbiamo ammettere che oggi Boris si troverebbe ad affrontare alcuni problemi. Questi sarebbero focalizzati probabilmente sulla figura di Corinna che non solo è l’epitome della donna che fa carriera grazie all’aiutino fisico, in quanto ha ottenuto la parte solo perché amante del capo della rete televisiva, ma anche perché chiamata “cagna maledetta” dal regista a causa della mancanza di talento recitativo. Boris, quella Boris, oggi avrebbe avuto vita dura. E noi avremmo perso l’occasione di vivere una grande esperienza con una delle migliori serie italiane di tutti i tempi.

4) Due uomini e mezzo

Due uomini e mezzo

Torniamo a Due uomini e mezzo, sit-com di successo durata dodici stagioni e che non sappiamo bene se sarebbe sopravvissuta oggi. Abbiamo già detto che in questa lista ci sarebbero state molte comedy e Due uomini e mezzo è l’esempio lampante del perché. In alcuni aspetti come per La Vita secondo Jim, la comicità di Due uomini e mezzo è abbastanza vecchia. Due uomini e mezzo racconta la storia di Alan Harper che, lasciato dalla moglie, si trasferisce a casa del fratello maggiore con suo figlio (il “mezzo” di Due uomini e mezzo) ed è proprio il fratello Charlie il problema. Ma non solo lui, a dirla tutta.

Charlie fa una vita molto agiata in quanto creatore di jingle musicali, ma usa tutto il suo denaro per alimentare i suoi vari vizi: beve tanto, scommette anche forti somme a poker e paga escort per soddisfare la sua ossessione per il sesso. E proprio il suo rapporto con le donne è uno dei nodi cruciali, perché Charlie non si fa alcuno scrupolo a mentire e manipolare per avere sesso nè tanto meno a scaricarle per non avere responsabilità. Sebbene questi di per sé non siano tratti unici, il problema di Charlie è che trasmette i suoi insegnamenti al giovane Jake e, soprattutto, si pone spesso (anche se con intento comico) come alternativa a suo padre, che lui dipinge come fallito. Charlie è un personaggio che riflette l’immagine di una mascolinità tossica rinchiusa in se stessa, senza possibilità di appello al di là dei numerosi (vani) tentativi d’evoluzione fatti negli anni. Chissà se questo sarebbe abbastanza per portarla alla cancellazione oggi.

5) Baywatch

Serie Tv_Baywatch_Due uomini e mezzo

Qui si entra nel mito. Durata ben undici anni, Baywatch raccontava le storia dei bagnini tra le mitiche spiagge di Malibu e Santa Monica a Los Angeles. La serie entrò nel Guinness dei Primati come telefilm più visto al mondo con un’audience di 1,1 miliardi di persone a settimana in 142 paesi. Furono molti i bagnini ad affermare che la serie cambiò la percezione che le persone avevano del loro lavoro, nonché insegnò alcune tecniche base di primo soccorso che i bagnanti misero in opera in varie occasioni. Un vero e proprio cult non esente però da critiche retroattive.

Le storie di Baywatch erano tutte piuttosto semplici e si incentravano ovviamente sul lavoro dei bagnini. Tuttavia già dalla prima stagione era chiaro l’intento di sfruttare al massimo la fisicità dei bellissimi attori, e soprattutto attrici, del cast. Se da una parte la camera indugiava sempre e per molto tempo sul corpo delle attrici nella famosissima ripresa al ralenti (tecnica criticata anche in Transformers ai danni di Megan Fox), dall’altra la serie non perdeva occasione per sottolineare l’importanza della bellezza, con un cast di modelli e modelle che si avvicendavano di stagione in stagione. D’accordo, i bagnini per definizione devono essere allenati, ma da nessuna parte è scritto che debbano essere anche belli bellissimi. Un esempio di oggettivazione del corpo, sia maschile che femminile, e anche di un certo voyeurismo che (forse) non permetterebbe a questa serie di vivere vita facile oggi.

E voi cosa ne pensate? Quali sono le serie che secondo voi oggi non sopravviverebbero alla prima stagione?

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