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5 Personaggi delle Serie Tv che amiamo nonostante tutti i nonostante

Odi et amo diceva Catullo, e mai pensiero fu più reale. Quante volte ci ritroviamo a provare dei sentimenti per delle persone per cui sarebbe meglio non provare nulla? Quante volte amiamo nonostante tutto? Nonostante i difetti, gli errori, gli sbagli, le delusioni, le litigate. Nonostante ciò che è davvero chi amiamo, e nonostante le aspettative ridotte che nutriamo. Odi et amo. Non vale solo per le persone reali, ma anche per le Serie Tv. In questo senso spiccano quei personaggi colmi di difetti o azioni opinabili, quei personaggi politicamente scorretti che ci rendono difficilissimo ribellarci a loro, odiarli, evitarli. Perché la verità è che se un personaggio è davvero costruito bene e colmo di fascino, non si potrà fare altro che accettare il nostro amore per lui, anche non ci va, anche se non è politicamente corretto amarlo, anche se storciamo il naso di fronte a quello che fa, che dice e che è durante tutto il corso della Serie Tv.

Lo amiamo nonostante tutti i nonostante, anche se a fatica. Per riuscire in un’opera del genere, però, è necessario avere di fronte a sé un grande personaggio, uno di quelli che riesce a non cadere nella banalità, capace di saper render le sue azioni – anche se discutibili – estremamente interessanti, forti, affascinanti. Ma di chi stiamo parlando davvero? Vediamo insieme i nomi dei cinque personaggi delle Serie Tv che ci hanno fatto provare questo sentimento indomabile!

1) Michael Scott 

Michael Scott è un bambino che gioca a rubare i giocattoli degli altri, ma che smette di volerli non appena avuti.  É narcisista, patologicamente ossessionato da se stesso, spesso egoista, politicamente scorretto e spesso fuori luogo. Utilizza i momenti giusti per sbagliare, e quelli sbagliati per peggiorare la situazione. Se fosse sopra una bilancia – in cui da una parte tende la scelta giusta e dall’altra quella sbagliata – il suo peso si sposterebbe su quest’ultima senza neanche il minimo sforzo. Perché Michael Scott è un bambino che, come tale, non ha ancora a imparato a modularsi, a contare fino a dieci prima di distruggere i momenti ordinari con la sua follia. Lui – in questo senso – sembra avere un dono: riesce sempre a essere straordinariamente poco ordinario, nonostante tutto intorno a lui gridi all’ordinarietà. É quello che si direbbe, infatti, il tipico uomo in giacca e cravatta, senza nulla di straordinario da raccontare, egocentrico e spavaldo senza chissà quale base per esserlo. Ma noi lo amiamo comunque, anche se non potrebbe permettersi la metà di tutti quei complimenti che spesso si fa. Lo amiamo perché è un bambino che non sa contare fino a dieci, e che quindi – spesso senza saperlo – fa le cose (anche le più brutte) innocentemente. La sua infanzia in solitudine ci fa comprendere quanto bisogno abbia ancora di essere piccolo, e non più solo. Vuole la differenza, vuole sentirsi come prima non si era mai sentito, e vuole sapere di essere amato alla follia come ha dimostrato con una delle sue frasi più iconiche:

Preferisco essere temuto o amato? Facile. Tutti e due. Voglio che le persone abbiano paura di quanto mi amino.

Conscio della sua normalità borghese, vive un perenne conflitto con se stesso che lo porta ad aprirsi nei confronti di due strade che condividono lo stesso obiettivo: una tende a vedere la bellezza all’interno delle cose ordinarie, operazione che gli permette di gestire bene la sua esistenza, e un’altra che – al tempo stesso – cerca sempre di guardare oltre raggiungendo luoghi in cui noi non siamo mai giunti. Per questo motivo Michael Scott è a tutti gli effetti un personaggio che non possiamo non amare, anche se spesso ci fa arrabbiare. E non vale solo per noi, ma per tutti i suoi colleghi che – anche se spesso mal sopportandolo – si sono sentiti spiazzati quando la sua assenza ha fatto quel drammatico rumore che forse nessuno davvero pensava potesse fare. Michael Scott è un bambino che si, ruba il giocattolo degli altri, ma è anche quel bambino che alla fine – quel giocattolo – te lo restituisce.

2) Barney Stinson

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Barney Stinson non è solo un playboy egocentrico e narcisista, ma non è solo questo. Nonostante tutte le volte in cui abbiamo pensato a lui, Barney è uno di quei personaggi da cui non riusciamo a staccarci, per cui saremo sempre pronti a tirare fuori una giustificazione. Perché la verità è che qui, la giustificazione, c’è eccome. Ciò appare evidente quando cerca in tutti i modi di farsi dire da Ted che il suo migliore amico sia lui, e non Marshall. Non è solo egocentrismo o voler a tutti i costi il ruolo predominante. No. Nulla di più sbagliato. Dietro questa scelta si nasconde l’infanzia di Barney, e si nasconde la sua sofferenza. Essere cresciuto senza un padre è stato qualcosa di emotivamente devastante che – inevitabilmente – ha condizionato in modo esponenziale il suo atteggiamento nei confronti della vita. Nonostante il dolore, però, Barney non si è mai mostrato orgoglioso ma perennemente pronto ad aprirgli le porte, anche se con dei tempi non stabiliti da lui. Aveva bisogno che suo padre facesse il suo ingresso in scena, e non gli interessava in alcun modo di far prevalere la sua parte arrabbiata, delusa, sola.

Dopo l’infanzia, Barney conosce anche un altro tipo di dolore, quello sentimentale. La sua ragazza, quella con cui progettava un futuro, lo lascia senza alcuna spiegazione. Da quel momento la sua scelta è drastica: deve cambiare, deve diventare più forte. Ed è proprio per questo motivo che, nonostante tutte le mosse politicamente scorrette, soffriamo con lui quando Robin lo delude: sappiamo che dentro la sua mente stia accadendo il caos, e che i ricordi di ciò che era, e che pensava di non essere più, si stanno facendo sempre più insistenti. Barney è tutto quello che speri di non incontrare mai durante il tuo cammino. Ma è anche quello che – se scopre di potersi davvero fidare di tespera di incontrarti durante il suo.

3) Ross Geller

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Ross Geller è nevrotico, perennemente sul filo di un esaurimento nervoso, irresponsabile e mai coraggioso. Non riesce a prendere delle decisioni, ed è totalmente incapace nei rapporti umani a causa del suo indomabile egoismo che, come tale, non riesce mai a guardare agli interessi degli altri. Ha fatto soffrire Rachel nel peggiore dei modi decidendo di dar vita a un matrimonio di facciata, utile solo a farlo sentire – finalmente – sposato. Eppure, nonostante le mille cose che non vanno in lui, noi lo amiamo nonostante tutto. Lo amiamo perché sa farci ridere, perché sa spiazzarci. Lo amiamo perché alla fine, chissà come, è uno dei personaggi che più evolve all’interno di Friends. Lo amiamo perché, nella prima stagione, è riuscito a rendere reale il legame tra uomo e scimmia, ed è stato in grado di riuscire a farci affezionare a lei. Ross Geller non è una persona con cui probabilmente sceglieremmo mai di avere un rapporto sentimentale, ma è certamente quel tipo di persona che vorremmo conoscere durante la nostra vita. Nonostante sia un so tutto io – condizione dovuta alla sua infanzia perfetta da cocco di famiglia – è riuscito a conquistarci, e lo ha fatto grazie al suo lato ingenuo, totalmente privo di malizia, quel lato da bambino che gli fa pensare che sia in grado di salvare il mondo da tutti i suoi mali, grazie semplicemente alla sua essenza. Forse un po’ troppo sognatore, ma non si è sempre detto che i sognatori salveranno il mondo?

4) Elsa Mars

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I ruoli di Jessica Lange all’interno di American Horror Story hanno sempre avuto questa caratteristica: si amavano nonostante tutto. Erano ruoli ambigui, folli, contraddittori, perennemente in bilico tra il bene e il male. Eppure, nonostante l’intensità di ognuno di questi, è il personaggio di Elsa Mars a vincere la sfida, riuscendo a essere la più amata di tutti, nonostante tutto. Questa interpretazione ha definitivamente chiuso l’esperienza della premiata attrice all’interno della Serie Tv con un saluto finale che non avrebbe potuto essere meglio di così. Elsa Mars ha sempre amato il suo circo, e con lui ha sempre amato tutti i personaggi che lo caratterizzavano. Mentre il mondo li buttava fuori perché li giudicava strani, Elsa li accoglieva facendoli sentire amati e rispettati per quello che sono, e non per quello che avrebbero potuto essere. Ha aiutato chi era stato chiuso all’interno di un manicomio, e ha raccolto dalla strada chi non riusciva più a camminare a causa delle botte prese. Eppure, nonostante tutto, non ci siamo mai davvero fidati del suo amore perché coglievamo in lei una malvagità che non era ancora venuta alla luce. La guardavamo amare il suo circo, e poi pensavamo: si, ma fino a che punto? Ed era proprio questa incognita, questo punto mai chiaro, a tenerci sempre in allerta. Alla fine – però – abbiamo smesso di guardarla in quel modo cogliendo in lei la sua folla essenza, la sua affascinante teatralità. Il suo passato, la sua perenne lotta contro chi la ricercava e chi la trattava senza dignità, l’hanno ridotta a una freddezza tagliente, tangente. Una freddezza, questa, che viene totalmente annullata grazie al finale del stagione. Nell’epilogo, infatti, i nostri dubbi su di lei cessano di esistere scoprendo che per lei, il paradiso, il suo unico amore, è sempre stato il circo con tutte quelle persone che ha in realtà sempre amato. Stavolta sì: abbiamo fatto bene ad amare nonostante tutto.

5) BoJack Horseman

Amiamo BoJack Horseman nonostante tutto, e permetteteci di dire quanto spesso questa condizione risulti assurda. Perché a dispetto degli altri protagonisti citati fino ad adesso, lui è in assoluto il peggiore, il più difficile da amare nel mondo delle Serie Tv. Amarlo nonostante tutto. Questo nonostante, stavolta, nasconde troppi terribili spazi bui in cui si annidano cose terribili, azioni distruttive, parole che non bisognava dire e altre che invece non dovevano essere taciute. Ti amiamo nonostante questo, e nonostante tutto quello che hai distrutto. Ti amiamo perché la tua è una fragilità diversa, una di quelle che sta bene solo a te che invece su di noi stonerebbe. Ti amiamo per la tua paura di tutto, un terrore evidente che covi nei confronti di tutti gli esseri umani, anche quelli più innocui. Ti amiamo perché sei un narcisista che però non riesce mai a guardarsi allo specchio, e ti amiamo perché ogni volta che cerchi di aggiustare la situazione fai solo peggio perché sei un incapace che però, alla fine, ci prova. Amarti nonostante tutto non significa perdonarti, ma significa accettarti come ha sempre fatto Todd, e chiunque altro tu abbia avuto davvero accanto. Amarti nonostante tutto è complicato, ma mai quanto lo sia per te.

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