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#VenerdìVintage – 8 cose che il Dottor Cox ci ha insegnato sulla vita

4) L’AMICIZIA

CoxBen

Cox non è esattamente il tipo di persona che ci immaginiamo se pensiamo ad un tipo ideale di amico, è vero. Ma è forse l’uomo più vero che potremmo mai incontrare nella nostra vita. Il personaggio grazie al quale abbiamo avuto modo di vedere il lato più “umano” di Cox è Ben, il fratello di Jordan e migliore amico del nostro dottore. Insieme li vediamo scherzare come se fossero fratelli; alla morte di Ben, Cox sarà letteralmente distrutto. Tuttavia, nell’ultimo episodio dell’ottava stagione, Cox ammette finalmente (anche se non al diretto interessato) che considera J.D. il miglior medico del Sacro Cuore, nonché suo amico. Infatti, nonostante per tutta la durata della Serie Cox non abbia mai dimostrato molto affetto per il suo specializzando, in realtà gli vuole un gran bene ed alla fine è molto fiero di lui. Per quanto riguarda l’amicizia, dunque, Cox ci insegna che quella vera non dev’essere per forza caratterizzata da paroline dolci gettate al vento. A cosa serve dimostrare affetto, se poi in realtà alla prima occasione facciamo il contrario di ciò che diciamo? Molto meglio non dire niente, vivere la nostra vita come se fossimo da soli, ma star vicino agli amici nel momento del vero bisogno. Cox non dispensa parole dolci a destra e a manca, ma se vuole bene a qualcuno, lo fa davvero.

5) IL LAVORO E LA SINCERITÀ

CoxKelso

All’inizio del primo episodio, J.D. pensa che Kelso sia il “medico buono”. Tuttavia, nel corso della giornata, comprende che il primario del Sacro Cuore è interessato solamente al lato economico del proprio lavoro e che, nonostante all’apparenza sia cinico ed indifferente al dolore altrui, è Cox che tiene davvero al proprio mestiere. Infatti, mentre Kelso sarebbe in grado di mandare per strada chiunque non abbia un’assicurazione medica, a Cox non importa che i pazienti ne siano coperti o meno.
Nonostante ciò, come ben sappiamo, Cox non è esattamente quello che potremmo definire un “uomo sensibile”. Se deve dire qualcosa ad un paziente, lo fa senza troppi giri di parole. È dell’opinione che possa essere aiutato soltanto colui che vuole essere aiutato, in caso contrario non vuole perdere tempo con coloro che cercano di prenderlo in giro.

“Quattro chili in una settimana! Posso farle una domanda: lei vuole farmi esplodere la testa? Perché non può immaginare quanto possa essere frustrante stare qui, lavorando come un matto cercando di gonfiare un microscopico palloncino all’interno di un’arteria ostruita di uno a cui non si chiede altro che farsi. Oh, non lo so… una passeggiata mattutina o un bel piatto di insalata verde fresca e invece si presenta in uno stato del genere… Lo so, lo so! Dovrei fare la parte del Dottor “mi interessa molto”, ma lo sa qual è la sincera verità? Il fatto è questo: ognuno è quel che mangia e chiaramente lei è uscito di qua e si è divorato un CICCIONE!”

In effetti, a cosa serve perdere tempo con coloro che non vogliono essere aiutati, se c’è molta altra gente che cerca di migliorare la propria condizione ma non ha nessuno che gli stia accanto? Ovviamente, tutto ciò dev’essere riportato alla nostra vita quotidiana: perché andar dietro qualcuno a cui non importa la nostra opinione, e lasciare in disparte coloro che davvero avrebbero bisogno di una mano?

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