Don Matteo Bondini

Descrizione

Il protagonista della nota serie tv italiana Don Matteo è il sacerdote Matteo Bondini, interpretato da Terence Hill, un personaggio ben presto entrato nel cuore degli spettatori. Il suo animo gentile, empatico e intuitivo gli permettono di aggiungere una mansione alla sua vita da prete: infatti, si trova spesso coinvolto in caso di criminalità riguardo i quali riesce a fornire, tramite intuizioni e ricerca di indizi, un importante (seppur non sempre ben accetto) aiuto alle forze dell’ordine

.Per il ruolo del protagonista don Matteo Minelli-Bondini, alla fine assegnato a Terence Hill, erano stati considerati Lino Banfi e Giancarlo Magalli, visto che Hill era occupato con un simile progetto Mediaset, naufragato nel momento in cui si venne a sapere delle intenzioni della Rai. Una volta liberato da quel progetto, la scelta cadde definitivamente su di lui.

Don Matteo è originario di un paese a 30 km da Gubbio, ma è stato missionario in Brasile, negli Stati Uniti d’America (e in particolare in Alaska), in Messico, in Amazzonia e in alcuni stati africani. Quando viene nominato parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio è molto soddisfatto di raccogliere l’eredità di Don Luigi, parroco che lo ha battezzato proprio in quella vecchia parrocchia. Viene poi trasferito a quella di sant’Eufemia a Spoleto dalla nona stagione.

Don Matteo, come accennato, spicca per un grande intuito e una profonda conoscenza dell’animo umano. Per questo non si limita mai a svolgere semplicemente il suo lavoro in parrocchia, ma si trasforma spesso in investigatore per aiutare i Carabinieri nelle indagini e salvare gli innocenti, attività non molto ben vista dai capitani dei Carabinieri e dai superiori del sacerdote nel mondo ecclesiastico, in particolare dai tre vescovi che si susseguono nelle serie (viene da costoro ripreso numerose volte, preso comunque atto della buona fede di don Matteo). Il sacerdote riesce sempre a risolvere i casi e a scoprire gli assassini prima dei carabinieri attraverso l’analessi, cioè ripercorrendo al contrario le mosse dei protagonisti del crimine.

Ci sono, inoltre, episodi che lo vedono direttamente coinvolto nel caso da risolvere, e non quindi come semplice investigatore esterno. Questi sono: In attesa di giudizio (prima stagione), Sequestro di persona (terza stagione), Il calice avvelenato (quarta stagione), Errore umano (quinta stagione), Una dura prova per don Matteo (sesta stagione), Ad ogni costo (settima stagione), Don Matteo sotto accusa (ottava stagione), Il bambino conteso (nona stagione), L’inganno (decima stagione), Don Matteo sotto tiro (undicesima stagione), Il potere del perdono (undicesima stagione), Non avrai altro Dio all’infuori di me (dodicesima stagione).

Don Matteo è sempre buono e gentile con tutti, anche nei confronti degli assassini: non potrebbe essere altrimenti. Il mezzo che utilizza solitamente per spostarsi è una bicicletta d’epoca, diventata un vero e proprio simbolo facilmente e immediatamente associato al personaggio. In alcuni casi, tuttavia, è stato mostrato che don Matteo possiede anche un’Ape 50 (nella terza e quarta stagione), un’Ape 750 (nella settima stagione) ed è qualche volta visto alla guida di un’auto.

A causa delle missioni di cui si parlava poco sopra, che lo hanno spinto in giro per il mondo, Don Matteo è diventato esperto in moltissime attività per così dire extracurriculari, come gli scacchi (gioco in cui è di fatto un campione), il combattimento corpo a corpo, e l’abilità di andare a cavallo.

Don Matteo rifiuta l’intero concetto di violenza perché, come uomo di chiesa, crede nella persuasione e nell’avvicinamento al giusto e al bene, cercando di vedere sempre il lato migliore in tutti, persino nei criminali. Ricorre alle maniere forti raramente e solo quando vi è costretto, di solito per proteggere innocenti o indifesi: ad esempio nel terzo episodio della quarta stagione (Mio padre è stato in carcere) colpisce con un pugno un malvivente che inseguiva Nerino per ucciderlo. Oppure si pensi al diciassettesimo episodio della quarta stagione (Merce preziosa), in cui mette ko un fuorilegge entrato in canonica per rapire un bambino che viveva come ospite in quella residenza.

È interessante notare una precisazione linguistica fatta dal grande semiologo e letterato Umberto Eco in merito a Don Matteo: l’autore, in un suo saggio sulla traduzione, prende come esempio il personaggio di Don Matteo per l’introduzione anche nella lingua italiana dell’abitudine di origine anglosassone di riferirsi ai sacerdoti con il termine padre invece che come reverendo.

Doppiatore

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