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Don Matteo 14 – La Recensione del terzo episodio

Raoul Bova in Don Matteo 14
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Altro giro e altra corsa. Ad anticipare la notte di Halloween una puntata di Don Matteo 14, la cosa più lontana dalla trasgressiva serata che ci eravamo immaginati. Ma va bene così: questo siamo e questo meritiamo. Alla fine qualcosa in comune queste due cose, con un po’ immaginazione, ce le hanno. Certo, niente suspense da brivido o Joker che danzano al ritmo di Joaquin Phoenix, ma anche noi abbiamo scelto il nostro travestimento per la serata, e non abbiamo paura di dire quale: quello del maresciallo Cecchini (ma voi qui scegliete pure il vostro, magari più convincente del nostro).

Oh, alla fine bisogna anche fare i conti la vita spericolata del maresciallo in una città che da quattordici stagioni fa più vittime di Salem. Quindi sì: questa settimana, in tema con la notte della paura, noi saremo il maresciallo Cecchini, validissimi detective che si avventureranno nella più inquietante città italiana delle Fiction.

Dopo una seconda puntata un po’ meno incisiva del solito, Don Matteo 14 torna con un episodio in pieno spirito di Halloween, raccontandoci un caso da risolvere che appassiona e che nasconde risposte convincenti, il tutto condito da primi approcci che cominciano finalmente a delineare il futuro matrimonio tra il comandante e Giulia.

Siamo entrati nel vivo di Don Matteo 14? Siamo entrati nel vivo di Don Matteo 14. La recensione della terza puntata

Raoul Bova in Don Matteo 14
Credits: Rai

Il terzo episodio di Don Matteo 14 ci consegna due insegnamenti da tenere a mente: chiamare il maresciallo Cecchini per qualsiasi problema sentimentale, non chiamarlo mai neanche sotto tortura per risolvere un problema di idraulica. In quel caso che ognuno si faccia i fatti propri, anche se Cecchini resta comunque il nostro faro nel buio forever and ever. Fatta questa precisazione – chissà dovesse capitarvi di aver bisogno di un aiuto con i tubi di casa – possiamo dare il via alla nostre notte di paura a tema Halloween tra le ship di Rai Uno e i miracoli sulla parete del bagno del comandante.

Ed è così che viene fuori il lato più trasgressivo di Cecchini, che decide di lucrare sul miracolo avvenuto sulla parete accanto al water per arrotondare un po’ lo stipendio. E il mutuo non si paga mica da solo, amici. D’altronde questa puntata doveva pur essere a tema horror considerando la notte del 31 ottobre, e così ha deciso bene di mettere in atto la metamorfosi di Cecchini, trasformandolo da maresciallo in Lupin.

Per fortuna che ci pensa lui e qualsiasi altro personaggio a darci una botta di entusiasmo in queste puntate, che se dovessimo contare su Don Massimo passeremmo la nostra esistenza a guardare il soffitto. Che poi sì, per carità: grandissimo intuito, per non parlare del fiuto per incastrare i criminali. Ma al momento non fa di più, neanche il nome alla Fiction ha dato (non direttamente almeno). Resta lì, il perenne sospensione tra un caso da risolvere & Giulia miraccomando non fà caz*ate detto anche in modo meno simpatico di così.

Ed effettivamente alla fine l’unica cosa che puoi sperare è che Cecchini trasformi il bagno del comandante in un santuario, che Giulia porti sulla cattiva strada prete Giovanni e che qualcuno poi a un certo punto si dica pronto per i fiori d’arancio. Perché neanche i casi da risolvere, al momento, sono così eclatanti. E nonostante ciò le puntate funzionino comunque, ma solo grazie a tutto il resto delle cose appena citate. Quindi se ci chiedete che cosa funzioni in Don Matteo 14, la risposta – almeno per adesso – sarà questa: tutto il resto. Vecchiette in pellegrinaggio nel bagno del capitano comprese nel biglietto.

 Eugenio Mastrandrea in una scena di Don Matteo 14
Credits: Rai Uno

Aria di enemies to lovers in prima serata su Rai Uno, e chi siamo noi per non respirarla e impregnercene completamente? Altro che il Visconte di Bridgerton con consorte, qui abbiamo i degni avversari. Giulia e il capitano continuano a non volersi vedere neanche tramite cartolina, se si vedono preferiscono cambiare strada, lui ritiene lei una truffatrice e se si bevono un caffè insieme specificano di aver sputato nella tazzina dell’altro. E’ fatta amici: sono pronti per diventare dei congiunti.

Per il momento Don Matteo 14 ha deciso di prendersela comodissima, disseminando indizi sentimentali come un thriller fa con i sospettati. Il primo passo è già stato fatto in questa terza puntata salvando il gatto con il bracciale della signora Aurelia. Non è molto, ma è un primo paasso. Il primo di tanti. Ci vuole calma e determinazione nelle ship, amici. E noi con le Serie Tv un po’ di ossa forti ce ne siamo fatte.

E va bene, accettiamo questa cosa. D’altronde ci aspettano puntate fino al 19 dicembre. Insomma, il capitano e Giulia li digeriremo solo dopo aver mangiato il Panettone e il Pandoro, quindi che si prendano tutto il tempo del mondo. Ma stiamo attenti a non farci andare di traverso la cena della Vigilia con qualche colpo di testa che li vedrebbe ognuno per i fatti propri.

In attesa di sapere che fine farà quel panettone, ci diamo appuntamento alla prossima settimana, consapevoli che forse il punto di forza di questa stagione sarà la trama orizzontale, e meno quella verticale. D’altronde, in quella, c’è sempre Cecchini pronto a dimostrarsi un abile Transformers. Soprattutto nella notte più spaventosa dell’anno.

Ma, secondo voi, perché la Rai dovrebbe fare delle fiction diverse?

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