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La classifica dei 5 momenti più commoventi di How to Get Away with Murder

Poche serie sono capaci di intrigarci ed emozionarci in ogni singola puntata con così tanta potenza come ha fatto How to Get Away with Murder, lo show di Shonda Rhimes che per ben 6 anni ci ha tenuti incollati allo schermo.

Grazie a un ritmo sempre incalzante, all’eccellente recitazione degli attori, e al sapiente bilanciamento tra profondità e dinamismo delle scene, questa serie è riuscita a diventare un prodotto adatto a tutti, uno di quelli la cui fine ha creato un vuoto incolmabile negli appassionati di serie tv.

Tra misteri entusiasmanti e momenti di profonda umanità, How to Get Away with Murder si è rivelata una storia densa di emozioni e carica di energie, tanto da mettere più volte a dura prova la nostra emotività.

E se tante volte, seduti davanti alla nostra tv, ci siamo ritrovati con il cuore palpitante dall’agitazione per un nuovo incidente capitato ai nostri personaggi preferiti, o con una curiosità penetrante che ci accompagnava fino alla conclusione della puntata, non sono mancati i momenti in cui How to Get Away with Murder ci ha anche fatto piangere fiumi di lacrime, attraverso alcune scene estremamente toccanti che hanno arricchito la sua trama.

Tanti, troppi per essere citati tutti, ma una menzione d’onore va fatta ai 5 momenti di questa classifica, i più commoventi di tutta How to Get Away with Murder.

5) “All of me” – il matrimonio di Oliver e Connor

How to Get Away With Murder

Di momenti intensi e di scene strappalacrime, Oliver e Connor ce ne hanno regalati davvero parecchi nel corso di How To Get Away With Murder, ma quella relativa al loro matrimonio è sicuramente tra le più commoventi non solo della coppia, ma dell’intero show.

Finalmente giunti al loro grande giorno, non senza qualche difficoltà, Connor e Oliver coronano il loro amore in un matrimonio non esattamente da favola, ma perfetto nella sua imperfezione.

Mentre la stagione procede incalzante nel mostrarci i tragici fatti che hanno portato all’ennesimo omicidio, dentro la sala scelta dalla coppia come location per festeggiare le nozze tutto il mondo sembra scomparire, mentre Connor e Oliver si godono un momento tutto loro.

Fuori si consuma la tragedia, ma per Connor basta sentire la voce di Oliver per ritornare a sorridere. Intorno a loro, amici e parenti si lasciano trascinare dalle parole della canzone scelta da Oliver. Sotto le note di All of me, gli invitati rivolgono sguardi pieni di emozione alle persone care: un figlio, un ex amore, un genitore.

Una celebrazione d’amore che fa sentire tutto il suo peso a Bonnie, che solo pochi istanti prima ha accompagnato fino all’ultimo respiro l’uomo che aveva promesso d’amarla per sempre. Una celebrazione d’amore che ci scuote fin dentro le ossa, lasciandoci sentire i brividi, rendendoci nudi e scoperti di fronte alla grandezza di una scena che celebra la vita, raccontandoci la morte, tenendoci in bilico tra la gioia più profonda e il dolore più estremo.

4) Addio Bonnie e Frank

Un finale carico di emozioni e, soprattutto di lacrime. How To Get Away With Murder si è conclusa davvero con il botto, e lo ha fatto con una sequenza di scene che hanno messo a dura prova la nostra emotività.

Per uno show che è sempre stato capace di colpirci senza alcuna tregua con emozioni e dolori, non potevamo non aspettarci un finale carico di eventi, e How to Get Away with Murder non ha deluso per nulla la nostra aspettativa.

L’ultimo, grandioso, monologo di Annalise Keating è ancora vivo nelle nostre menti quando l’ennesimo dramma si prepara davanti ai nostri occhi. Annalise è finalmente libera, pronta a lasciare volare tutto il passato di morte e orrore che l’ha perseguitata ma per coloro che hanno rappresentato i pilastri e i compagni del suo viaggio, la libertà dovrà passare attraverso un mezzo molto più estremo di un processo.

Pochi, concitati e confusi momenti si affollano davanti ai nostri occhi sotto il suono inconfondibile di degli spari. La paura lascia subito il posto all’angoscia quando i volti delle vittime vengono finalmente rivelati.

Travolto dal suo stesso impulso, ferito in quell’atto finale di vendetta che poco lucidamente aveva architettato, Frank esala il suo ultimo respiro tra le braccia della sua Bonnie. E proprio lei, amica e compagna di lui, gli rimane vicino fino alla morte, condividendone lo stesso fatale destino.

Colpita da un proiettile lontano, Bonnie non si accorge delle ferite sul suo corpo, troppo concentrata a sentire il dolore dentro il suo cuore. Il sangue colora velocemente la sua camicia bianca, riconducendo Bonnie al fianco di Frank, non prima di essere stretta tra le materne braccia di Annalise. Lei che è stata amica, mentore, sorella e insieme rovina e tormento, lei che in fin dei conti ha rappresentato l’amore più grande della piccola Bonnie, non poteva che accompagnarla verso quest’ultimo inesorabile viaggio verso la libertà.

3) Il parto di Annalise

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How to Get Away with Murder non esiste senza Annalise Keating, così come Annalise Keating non esiste senza Viola Davis. Una verità incontestabile, che scene come quella di cui stiamo per parlare non possono che ricordarci con ferocia.

Abbiamo parlato della capacità di How to Get Away with Murder di farci passare in pochi secondi da un’emozione all’altra, di tenerci con il fiato sospeso tra l’incredulità e la commozione. Gran parte di questa capacità non possiamo che imputarla alla figura di Annalise Keating. Il suo personaggio è il fulcro e l’essenza della serie, il più complesso e sfaccettato, quello che ci ha donato le emozioni più forti e indescrivibili. E di questo non possiamo che riconoscere il merito anche e soprattutto a Viola Davis, che è riuscita in maniera egregia a trasmetterci tutta la grandezza di questo personaggio così particolare.

Solo pensando alla scena che ci narra della nascita e morte del piccolo Sam, non possiamo che sentire le lacrime bagnare il nostro volto. Un momento fortemente drammatico e intenso è quello che How to Get Away with Murder sceglie di raccontarci, mostrandoci passo per passo i momenti che conducono Annalise alla sala operatoria e alla nascita del figlio, fino alla scoperta della tragica notizia: il bambino non ce l’ha fatta.

Il corpicino senza vita del bambino viene lasciato tra le braccia di Annalise. In apparenza una scena come tante altre, quella di una mamma che culla il suo bimbo appena nato. Ma nello sguardo della donna si cela tutto il dolore di un momento che forse è impossibile riportare in così poche righe, ma che l’interpretazione di Viola Davis riesce in parte a restituirci, in una scena talmente carica di sofferenza e umanità da non poter far altro che commuoverci fino a lasciarci senza fiato.

2) Parto in ascensore

Un momento di grande tensione è quello che ci accompagna alla nascita del piccolo Christopher, il figlio avuto da Laurel e Wes.

In pericolo prima ancora di essere venuto al mondo, costretto a lottare con le unghie e con i denti per la sua vita, ma certamente non da solo. Perché al suo fianco vi sono due delle più grandi donne di How to Get Away with Murder: Laurel e Annalise.

Pronte a difendere a ogni costo quella piccola creatura, le donne ci regalano un momento di intensa emozione nelle scene che raccontano il travagliato parto di Laurel e il salvifico intervento di Annalise, giunta in soccorso della ragazza per aiutarla a proteggere il suo bambino, salvandogli letteralmente la vita. Il corpo inerme della creaturina giace a terra, tempestato dalle manovre di Annalise, piccoli impulsi a quel fragile cuore che la donna vuole a tutti i costi far tornare a battere.

Vita e morte si intrecciano ancora una volta, in una scena che si mantiene fino all’ultimo istante tra due esiti opposti. Sangue, dolore e paura si contrappongono alla gioia di un singolo istante, quello che si incatena nel suono acuto di un pianto lontano, il pianto della vita, il pianto della vittoria.

1) Il funerale

Quali parole possono dare senso a una vita intera? O rendere giustizia a un’esistenza di battaglie e trionfi? E come posso farlo per Annalise? Inizierò dicendo questo: non ho mai amato nessuno come ho amato Annalise. L’amavo anche quando mi ha rifiutata. Ma, quando mi sceglieva, mi sentivo importante. Tutti cerchiamo una persona così, qualcuno che ci dimostri che si sopravvive sempre, nel bene e nel male. È una delle tante cose che Annalise mi ha insegnato. Ciò che ti fa soffrire ora, diventerà un dono. E non dico che fosse facile amare Annalise, ma poi quando pensavi a quella ragazzina di Memphis, le perdonavi tutto. Credo che sia per questo che oggi siamo in così tanti qui. Per ricordarla, certo, ma anche per perdonarla. Nel bene e nel male siamo stati tutti scelti da Annalise. E pur avendo preteso tanto da noi, ci ha insegnato qualcosa. Penso che fosse questo che lei apprezzava di più della sua vita, non i processi che vinceva o i pregiudizi che ha superato. Sapeva che erano le battaglie perse che la rendevano ciò che era. Determinata, tosta, testarda. So che molti faticano a star vicino a persone così, è più semplice sceglierne una facile, anche se vuol dire accontentarsi. Ma noi altri lo sappiamo. Quando il sole splende su di te, sei uno sciocco a girarti dall’altra parte.

Eve – How to Get Away with Murder, 6×15

Le parole di Eve ci accompagnano durante gli ultimi istanti della 6×15 di How to Get Away with Murder, in un momento che racchiude l’apice della nostra commozione. Tutte le lacrime, tutte le gioie, tutti i dolori versati nel corso di questo show confluiscono insieme in un unico grande momento, mentre le immagini e le parole ci aiutano a ripercorrere il passato presente e futuro di questa serie e della vita dei suoi personaggi.

Il viaggio di Annalise è giunto al termine e, con esso, anche il nostro viaggio all’interno di questa storia. Un viaggio complesso, fatto di errori e di lezioni, di messaggi e significati, ma anche e soprattutto di sentimenti. Perché la storia che How to Get Away with Murder ci racconta, in fondo non è altro che la storia di un’esistenza, lontana ma allo stesso tempo vicina a noi, imperfetta ma suo modo perfetta.

L’avventura di una donna che non ha mai permesso alla vita di schiacciarla, che ha saputo rialzarsi dopo ogni caduta, sollevando con sé tutte le persone che le stavano intorno. Rimanere vicino ad Annalise non è stato semplice, essere sempre dalla sua parte neanche. Perché quando una persona così carica di vita incrocia il nostro cammino, è facile disperdersi tra i suoi sbagli, lasciarsi bruciare dal suo fuoco inarrestabile, e fare fatica a mantenersi a galla.

Ma alla fine dei fatti, è proprio attraverso questo continuo balzare dal fondo alla superficie, dal dolore alla gioia, che la vita più vera e piena si consuma, che le grandi azioni nascono. Ed è questa la lezione più grande che Annalise ci insegna.

Le persone che l’hanno incrociata nel loro percorso, non possono che esserne rimasti segnati, esattamente come noi. Ed è per questo che tutti insieme si riuniscono lì, al suo funerale, per celebrare la vita di una donna che ha saputo riempire di colore tutto ciò che le stava intorno, per commemorare la fine di un capitolo e l’inizio di un nuovo viaggio: quello che si consuma attraverso tutti coloro che di Annalise conservano un piccolo pezzo, un ricordo, un momento di gioia o dolore, un istante di un’esistenza che nemmeno la morte potrà mai cancellare del tutto.

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