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#VenerdìVintage – La classifica dei 5 migliori teen drama anni 90

I teen drama sono stati parte dell’adolescenza (e dell’infanzia) di molti di noi. Chi non ha visto almeno una volta, durante i pomeriggi di Italia Uno o le mattine d’estate, un episodio di una delle tante serie tv con protagonisti adolescenti ed è rimasto colpito, incatenato alla tv? Magari perché i temi trattati erano espliciti e inusuali o magari perché avevano una certa attinenza o somiglia con esperienze vissute in prima persona. La maggior parte dei teen drama caratteristici di quei ricordi sono usciti direttamente dagli anni 90. Certo, con il tempo se ne sono aggiunti sempre di nuovi, ma è un fatto che i primi telefilm che hanno trattato gli adolescenti in modo veramente innovativo siano stati quelli più… vintage. Questa è la classifica di quelli che si sono distinti tra tutti, per i temi trattati, per i personaggi o per l’impatto che hanno avuto su lungo periodo.

Credeteci, scegliere solo 5 migliori teen drama e lasciare fuori molti altri titoli validi è stata un’ardua impresa.

5) Melrose Place

migliori teen drama

Forse non sarà un capolavoro, magari non sarà degno di un Emmy o di sedere nell’Olimpo delle serie tv, ma Melrose Place ha l’incredibile capacità di affascinare, incatenare allo schermo e coinvolgere lo spettatore che viene assalito dalla voglia di vedere sempre l’episodio successivo. Prima di tutti i teen drama che del trash hanno fatto la loro carta vincente, prima di Riverdale o Emily in Paris, c’era Melrose Place. E non farete fatica a credere che nonostante il dramma fosse la portata principale, sapeva come intrattenere e come veicolare messaggi nuovi per i giovani.

Nata come spin-off di Beverly Hills 90210, dalla quale attinge tematiche e stile in principio, ha inizio proprio con la storia d’amore tra Kelly – protagonista della serie madre – e Jake Hanson. Inizialmente l’idea era quella di raccontare la vita dei protagonisti dopo il liceo, negli anni dell’università e delle prime esperienze lavorative. I personaggi, giovani adulti ognuno con le proprie aspirazioni e peculiarità, avrebbero dovuto alternarsi come protagonisti di diversi episodi autoconclusivi. Ma questa idea non fu apprezzata dal pubblico e la serie fu sviluppata poi come una soap opera di prima serata sul modello della precedente Dynasty.

4) Beverly Hills 90210

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Beverly Hills 90210 è un po’ l’emblema degli anni 90. Iniziata nel 1990 e conclusasi nel 2000 è forse una delle serie tv più lunghe e che – nonostante siano passai anni – continua ad sedurre e appassionare generazioni di ragazzi. È a questa che si deve la nascita di un genere interamente dedicato alla vita degli adolescenti, non solo al loro ruolo e sviluppo nell’ambiente familiare, ma anche e soprattutto fuori di esso. Come si comportano i giovani quando sono soli? Cosa provano, cosa pensano e cosa fanno quando non ci sono mamma e papà a controllarli o aiutarli? Per la prima volta, una serie televisiva propose di raccontare gli adolescenti per quello che erano e sono. E questo anche trattando temi delicati come droga, AIDS, sessualità e alcolismo.

La storia ha inizio con l’arrivo a Beverly Hills dei fratelli gemelli Brandon e Brenda Walsh. Qui i due dovranno fare i conti con un mondo completamente diverso da quello che hanno lasciato a Minneapolis, ma non faranno fatica a integrarsi nella high society e a trovare amici sinceri e nuovi amori. Anche in questo caso infatti, come in molti altri telefilm successivi, protagonista diviene il triangolo amoroso tra Dylan, il classico cattivo ragazzo, Brenda e Kelly, la popolare regina della scuola che però dimostra presto le sue fragilità. Le loro storie si annoverano degnamente tra quelle dei migliori teen drama in assoluto.

3) My So Colled Life

Lasciamo le spiagge dorate della California e spostiamoci in un fittizio sobborgo di Pittsburgh, dove Angela (un’allora esordiente Claire Danes) è preda dei tormenti tipici della sua età, combattuta tra le scelte e alla costante e frustrante ricerca di se stessa. Una vita normale ed estenuante proprio per la sua ordinarietà, viene sconvolta dalle prime esperienze della protagonista.

My So-Called Life fu premiata dalla critica e apprezzata dal pubblico, ma ciononostante è stata stroncata dopo la prima stagione. Un vero peccato, perché questa serie era una vero gioiello che ha ispirato molte altre venute dopo di lei, come Six Feet Under. L’innovazione sta nel fatto che – come già Beverly Hills 90210 – la trama ha affrontato problemi che di solito non erano menzionati in family-series del periodo, che invece tendevano a escludere tutti i drammi dei teenagers fuori dalle mura di casa. Tra i tanti: sesso, abuso di droga e alcol, pedofilia e violenza, omofobia, razzismo, povertà. Ma a differenza della precedente, My So-Called Life non introduceva questi temi per poi risolverli positivamente nell’arco della stessa puntata, ma questi accompagnavano l’intera vicenda dei protagonisti, si intrecciavano con le loro vite. Erano parte della loro realtà. Andava così a squarciare il velo del moralismo americano che cercava ancora all’epoca di isolare casi del genere. Forse non con la stessa crudezza di Skins, ma con una denuncia e intelligenza altrettanto graffiante. Il tutto imbevuto di cultura grunge e pop.

Ecco perché, nonostante la sfortunato successo, My So-Called Life è uno dei migliori teen drama degli anni 90.

2) Dawson’s Creek

migliori teen drama

Tra l’atmosfera punk di My So-Called Life e quella hollywoodiana di Beverly Hills 90210, si pone Dawson’s Creek. Ci troviamo a Capeside, Massachusetts. Qui il protagonista Dawson sogna di diventare un regista come il suo idolo Steven Spielberg. Sempre in compagnia dell’amica d’infanzia Joey Potter e Pacey Witter, la sua ruotine viene sconvolta dall’arrivo della bella Jen Lindley. La storie dei quattro protagonisti inizieranno a intrecciarsi sempre più, ingarbugliandosi e districandosi all’occorrenza, e nel corso delle stagioni assisteremo allo sbocciare di nuovi e vecchi sentimenti, al ritorno di amori mai sopiti e alla delusione di chi si scontra con la dura vita.

Atmosfera onirica, protagonisti che sembrano usciti direttamente da un film di Woody Allen, ma con drammi tipici della più vera realtà quotidiana, l’immaturità che si scontra con la voglia di essere grandi. Ecco gli ingredienti principali di uno dei migliori teen drama di tutti i tempi, che nella sua imperfezione porta sullo schermo i disagi più banali, le piccole e costanti lotte con la società e la famiglia, con il mondo che impone regole che si vogliono infrangere. E l’isolamento degli emarginati, che incompresi preferiscono rifugiarsi nei loro film e nei videogame. I sentimenti assumono una parte di rilievo e vengono sviscerati sotto ogni punto di vista. Anzi, Dawson appare così sensibile da essere quasi irritante! Al punto che il doppiatore del protagonista si è lamentato, rimpiangendo il ruolo di Pacey…

1) Buffy l’Ammazzavampiri

Al primo posto tra i migliori teen drama: Buffy the Vampire Slayer. La serie adolescenziale è screziata da tinte fantasy e noir. La protagonista Buffy Summers è la Prescelta, la sola e unica Cacciatrice di vampiri e di ogni altra manifestazione del male. Nonostante all’apparenza sembri un’indifesa e frivola biondina, è in realtà una ragazza forte e coraggiosa, sulle cui spalle grava il peso della costante salvezza del mondo. Insieme ai suoi amici Xander e Willow e al premuroso Osservatore Giles, Buffy dovrà fra fronte a problemi personali e sovrannaturali.

Ma l’eccezionalità e la genialità di questa serie non è solo la storia originale, in controtendenza con i teen drama dell’epoca. È l’aver saputo calibrare i due aspetti della vita di Buffy in una trama ben curata, dettagliata, che non perde il mordente anche con l’andare avanti delle stagioni, come invece spesso accade (qui vi descriviamo in una parola tutte le stagioni). Ha una struttura complessa e molteplici livelli di lettura, dovuti all’uso della potente simbologia che ne ha fatto un fenomeno epocale, addirittura studiato in molte università. Tutto quello che Buffy e i suoi amici affrontano – siano essi nemici in carne e ossa o situazioni in cui si trovano coinvolti – rappresentano una metafora dei problemi non solo degli adolescenti, ma della vita: depressione, morte, solitudine, potere. Il tutto imbevuto di costanti riferimenti alla cultura pop di quegli anni.

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