ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla 1×07 di The Witcher. Se non avete ancora visto l’episodio vi consigliamo di non proseguire con la lettura.
Siamo quasi giunti alla fine di una serie tv che ha avuto alti e bassi ma che, nel complesso, a partire dal pilot (qui la nostra recensione), si è rivelata all’altezza delle aspettative. Nonostante il format caratteristico degli episodi precedenti, in cui Geralt di Rivia viene assoldato per annientare un mostro, finendo però di fronte alla malvagità dell’uomo stesso e alle sue ipocrisie, questa settima puntata abbandona ogni schema predefinito.
La 1×07 di The Witcher ripercorre a ritroso, tramite gli innumerevoli salti temporali che hanno segnato tutta la serie, le vicende immediatamente precedenti all’assedio della città di Cintra (eloquente il titolo: “Prima di una sconfitta“) e alla fuga della principessa Cirilla dopo la sconfitta subita contro Nilfgaard.
Ma la cosa più interessante è lo spazio riservato a Yennefer.
Ferita nel profondo, la maga si trova a dover ripercorrere il proprio passato, prima attraverso l’incontro con Istredd, in un dialogo che mostra il bisogno della donna di essere amata e la sua necessità di ritrovare quel pezzo di umanità che la scelta del potere le ha portato via. Poi, il destino riporta la maga ad Aretuza. Qui, grazie ad alcune scene, emerge con chiarezza l’immagine di una Yennefer intrappolata fra mura fatte di ricordi, spessi e indelebili come la roccia con cui la fortezza è stata costruita. L’odio per se stessa si somma a quello per la Confraternita che l’ha fatta diventare ciò che è, privandola del dono più grande di tutti: la capacità di generare una vera vita o, comunque, di poter scegliere di cambiare il proprio destino.
L’efficace parallelismo che si instaura fra la maga e le giovani reclute della Confraternita non fa che alimentare il suo risentimento per tutto ciò che essa rappresenta: la falsità, l’indifferenza e l’amoralità dell’uomo, attento solo ai propri interessi e avido di potere fino all’inverosimile. Il veritiero dipinto di una società che non sembra essere cambiata e che si dimostra più attuale che mai. D’altronde, The Witcher è anche questo: una maschera per camuffare i problemi che, in realtà, sono propri di qualsiasi mondo o epoca. Da questo punto di vista, la 1×07 risulta incastrata a pieno nella trama complessiva della serie.
In questa puntata, vengono mostrate le profonde ragioni dietro il comportamento di un altro importante personaggio femminile.
Mossa dall’amore per Cirilla e dalla sofferenza dovuta alla morte di Pavetta, la regina Calanthe non intende assecondare il destino di sua nipote, consegnandola a Geralt secondo quanto stabilito dalla Legge della Sorpresa. Una scelta coerente con il carattere della “Leonessa di Cintra”, nei cui occhi e gesti risiede tutta la forza degna di una sovrana, di una donna, di una guerriera. Testarda, fiera e pungente come le spade dei Nilfgaardiani dal cui assalto tenta di salvare il suo popolo. Per ricostruire i pezzi della propria anima, Calanthe ha bisogno di Ciri.
Eppure, nonostante la sua determinazione nel tenerla accanto a sé fino alla fine, la Leonessa deve lasciar andare Cirilla incontro al proprio destino, dal quale per nessuna ragione potrà mai fuggire.
Il destino può ancora schierarsi al nostro fianco.
In una puntata che ci mostra altre scene relative alla battaglia tra Cintra e Nilfgaard, The Witcher sembra sciogliere finalmente tutti i nodi temporali che si erano aggrovigliati come una matassa nei precedenti episodi (resi evidenti a partire dalla 1×03), confondendo non poco il pubblico che, senza aver mai letto i romanzi di Andrzej Sapkowski, si trovava ad entrare in questo mondo per la prima volta.
Attraverso i flashback della 1×07 di The Witcher, scopriamo infatti che la tanto attesa riunione tra Geralt e Cirilla era stata sul punto di compiersi fin dall’inizio.
Dopo il vano tentativo del Witcher di ricongiungersi con la giovane principessa, egli era stato imprigionato tra le mura di Cintra e aveva preso parte allo scontro tra le due città. Ora, trovare e proteggere Ciri è il suo scopo, e questa volta Geralt di Rivia non sceglierà il male minore. Eviterà che altro male venga inflitto a una ragazza che ha già perduto troppo e che ha fra le mani il destino del mondo intero. Un destino indissolubilmente legato a quello di un Witcher qualsiasi, non privo di sentimenti, come tutti lo credono.
Questa puntata chiarificatrice, e assolutamente necessaria allo sviluppo complessivo del finale di stagione, si conclude con l’ennesimo cliffhanger relativo alla principessa, il cui potere sembra sul punto di manifestarsi in tutta la sua forza dirompente. Il “cucciolo di leone di Cintra” sta per trasformarsi in una vera leonessa e non resta che attendere l’ultimo episodio che tirerà le somme di una serie dai tratti fantasy e horror, il cui punto di forza risiede tanto delle ambientazioni dark quanto in una straordinaria fotografia.