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Analisi psicologica di Marissa Cooper

The O.C. è stato il colosso della nostra infanzia, della nostra adolescenza. Ha fatto la storia delle Serie Tv quando ancora queste erano qualcosa di distante dal pubblico, quando ancora non sapevamo di poterci affezionare ai personaggi. E’ stato merito di quest’opera se abbiamo aperto gli occhi verso il mondo delle serie, delle attese per sapere come finisse una storia, delle delusioni e del fiato sospeso.

Protagonisti incasinati e perennemente arrabbiati con il mondo lottano contro ingiustizie che sembrano lacerarli ogni giorno, momenti di panico e delusioni che pochi adolescenti saprebbero affrontare e nessuna consolazione se non quella di poter lottare insieme.

La serie ruota attorno a Ryan Atwood e i suoi amici: Seth, Summer e Marissa. Nel corso delle 4 stagioni impariamo a conoscere i personaggi sotto ogni punto di vista: le loro azioni diventano prevedibili, impariamo a volergli bene, a capirli, a immedesimarci. Lo facciamo con tutti, tutti eccetto Marissa Cooper.

The O.C

E’ Marissa Cooper il personaggio più incomprensibile e questo è un fatto acclarato: possiamo avere opinioni diverse sulla sua essenza ma se c’è una cosa che ci mette tutti d’accordo è la sua imprevedibilità.

Sono passati anni dalla fine di The The O.C e dalla sua morte, eppure mi ritrovo ancora adesso a non capire cosa girasse davvero nella sua testa. La protagonista femminile di questo teen drama passa la durata di 3 stagioni a cercare un posto nel mondo senza trovarlo, una vagabonda in un universo che non le appartiene, un cane in cerca del suo osso, una macchina senza benzina: questo è Marissa Cooper.

Sarebbe sbagliato parlale di lei facendo un resoconto di tutti i suoi sbagli, delle sue scelte sconsiderate, delle sue scelte giuste, delle sue decisioni e del suo carattere. Quando si parla di lei bisogna staccare un attimo la testa e guardarla cambiare forma dopo forma come un fuoco d’artificio nel cielo: scoppiante, energico, qualcosa da cui dovrai difenderti. Tante volte l’avremmo voluta diversa: più calma, meno imprevedibile, più affidabile. E non è mai successo. Nessuno ci ha mai dato la Marissa che avremmo voluto e alla fine, con il tempo, abbiamo imparato ad accettarla così com’è.

Non abbiamo mai potuto sperare di vederla, finalmente, in una relazione stabile col suo Ryan: i loro momenti di calma erano la quiete dopo la tempesta e la quiete prima della tempesta. Una relazione tormentata che ci dimostrava sempre il profondo amore di Ryan verso di lei, ma che faticava a dimostarci l’inverso. E forse è il caso di ammetterlo: Marissa non poteva amarlo, perchè Marissa doveva ancora imparare ad amare. Forse con un po’ di tempo in più, con una vita più lunga avrebbe imparato, ma in quel momento non ne era in grado. Ryan le ha dato tutto quello che ha voluto darle e lei, semplicemente, quello che ha potuto. Quello che è riuscita a capire sull’amore lo ha capito grazie a lui e per questo gli sarà per sempre grata, perchè se c’è qualcuno che ha fatto fare cose impossibili a Marissa, quello è sempre stato Ryan.

The O.C

Ma non sarebbe bastato tutto l’amore del mondo in quel momento per Marissa che, alla base, non riusciva ad amare neanche se stessa. All’apparenza ricca di tutte le fortune e nella sostanza ricca di delusioni che non ha ma saputo superare, che non ha mai voluto superare. Perchè Marissa avrebbe solo dovuto chiedere aiuto, imparare che nella vita a volte ce la si può fare, contare su sé stessa e gli altri, rialzarsi dopo le cadute. Ma non era questo ciò che faceva, rispondendo a ogni caduta rimanendo a terra, piangendo sulla sua spalla, non riuscendosi neanche consolare.

Una vita, quella raccontata in The O.C, fatta di alcolici e droghe per sentire di meno, per smetterla di sentire tutto quel chiasso: la sua infanzia, i suoi genitori, il suo passato, l’insoddisfazione, il senso di vuoto, la paura. Potremmo continuare all’infinito e il risultato sarebbe sempre il seguente: Marissa non si è mai amata, non si è mai alzata da nessuna caduta. Sarebbe stato semplice chiedere aiuto ma lei non è mai riuscita e sebbene i rapporti con la madre siano andati migliorando col tempo, lei è rimasta debole e infelice come sempre.

The O.C

Segni particolari: Marissa Cooper è abitata da un grido.

Quello che differenzia lei da molti altri personaggi è che lei ha il coraggio di urlare, di non raccontarsi mai frottole. Le sue scene sono le più tristi di The O.C in quanto vengono vissute senza bugie o false felicità. Perchè Marissa non sa neanche fingersi felice, ha bisogno di vivere il dolore che ha rendendolo l’indiscusso protagonista della sua vita, non anestetizzandolo mai, neanche un po’. Una ragazza senza rifugio, senza un posto sicuro nel mondo che si rifugia nella droga per avere un unico momento in cui sentirsi leggera, estranea alla propria vita.

Preoccupante, sempre in bilico nella lotta tra bene e male, sempre a un passo dal ferire qualcuno e sempre pronta a farlo non per cattiveria, ma perchè, come già preannunciato prima, Marissa non sa prendersi cura delle cose: Marissa non sa coltivarle. Ed ecco qual è una delle sue fortune più grandi: aver trovato persone che si preoccupano di coltivare ciò che non cresce. Tutti sono a conoscenza della fragilità di Marissa, tutti sanno quanto la sua instabilità possa rivelarsi pericolosa e tutti hanno provato sulla loro pelle questa cosa, ma nessuno la lascia sola. Ryan avrà per sempre un grande amore, e sarà sempre lei, mentre Summer e Seth avranno per sempre una migliore amica, e sarà sempre lei. Farà sempre parte dei magnifici 4, e nessuno le toglierà mai quel posto.

Non sono mai riuscita a sorprendermi della sua prematura morte nel finale di stagione di The O.C: il suo sembra un destino già scritto sin dalla prima puntata.

Forse è andata bene così, forse era giusto che il personaggio di Marissa lasciasse una traccia nel mondo per poi andare via. Forse era l’unico modo che aveva per trovare il suo posto, e magari ora va tutto bene. La sua è stata una morte sofferta, inevitabilmente triste che ha lasciato di sasso tutti, ma non li ha fermati dall’andare avanti. Tutti hanno continuato a vivere, a gettare le basi per il loro futuro anche senza di lei portandola con loro come un amuleto nella tasca e questo deve bastarci. Ogni soffio di vento ha il suo stesso sapore e condivide con lei la sua stessa energia. Questo ci rimane di Marissa Cooper, il suo ricordo nella tempesta.

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