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Stranger Things lo ha ribadito ancora una volta: la musica ci salva la vita

“Say if I only could, I′d make a deal with God and I’d get Him to swap our places and be running up that road, be running up that hill with no problems”

Spegniamo le luci del mondo. Indossiamo due cuffie grandi quanto le nostre mani. Alziamo il volume della musica. Alziamo di più. Ora nessuno e nessuna cosa potrebbe farci paura. Siamo soli ma è come se fossimo cento-mille. Siamo invincibili. Alziamo di più. La musica rende invalicabili. Fuori è buio pesto, ma dentro la luce scagiona tutta la sua potenza. La musica non è vulnerabile, non puoi farle del male. Se alzassimo al massimo il volume della musica potremmo inibire anche i sentimenti. La collina là fuori sembra un marciapiede usurato e stanco. La salita non fa più paura e potremmo farla a piedi, senza scarpe. I demoni non si arrendono, ma arretrano. La musica li colpisce, prima con il gancio destro, poi con il sinistro. Intanto corriamo. Corriamo verso la collina e la superiamo. Il ritornello della nostra canzone preferita ci abbraccia. Nessuno può abbatterci. Non siamo soli. Questa stanza non ha più pareti. Ma alberi. Alberi infiniti. 

La Musica è la ragion d’essere di Stranger Things, Stranger Things trova la sua compiutezza nella musica. Max riesce a sfuggire alla maledizione di Vecna attraverso la musica. Braccata nel mondo del Sottosopra, la ragazza riesce a salvarsi da morte certa con una cassetta. La canzone è Running Up that hill e squarcia il velo della morte. La musica rompe l’incantesimo di Vecna perché è capace di sfuggire a qualsiasi controllo. La melodia crea ricordi e i ricordi annullano il tempo. Attraverso la memoria Max riesce a ricordare attimi di amore e amicizia. La musica ha creato un altro mondo.

È un mondo in cui la protagonista si sente a casa e in cui c’è speranza. La colonna sonora le fa rivivere gli attimi passati con Lucas, in cui non era solo una ragazzina in cura dalla psicologa, ma una persona capace di amare. Da quel momento Max indossa due cuffie come se fossero scudi. Da quel momento i fiori non appassiscono più e il mare della California riposa sereno. È lo stesso mare in cui suo fratello Billy nuotava da bambino e in cui si perdevano le lacrime come se fossero onde. La musica ha ricongiunto fratello e sorella come se fossero due fili spezzati dal peso della vita , ma ora pronti ad intrecciarsi. Con Billy è morta anche una piccola parte di lei e nonostante un pizzico d’odio , basta alzare il volume della musica per tuffarsi nel passato e rianimare i ricordi. 

Stranger Things ribadisce che la musica ci salva la vita 

Stranger Things 4 - Eddie

La fine del viaggio inizia quando una chitarra scuote il Sottosopra. Eddie Munson è un eroe a cui bastano solo sogni e una canzone dei Metallica per lasciare il segno. Dolce e irriverente, Eddie lancia un assolo da pelle d’oca. Continuare a suonare, nonostante tutto. Calcare una nota dopo l’altra. Rischiare la vita per finire l’assolo di Master of Puppets. Eddie lotta con i demoni servendosi della musica e la musica si serve di Eddie per mostrare tutto il suo potenziale. Come se il diario del suo destino avesse note e non parole, Eddie è riuscito a proteggere i suoi amici con un’anima Metal. Come se bastassero solo le canzoni per sentirsi in pace con il mondo. Come se la forza degli eroi si misurasse in Do maggiore. Forse non è un caso che molti hanno indicato Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, come fonte di ispirazione per il personaggio di Munson. 

Master of puppets I’m pulling your strings Twisting your mind and smashing your dreams Blinded by me, you can’t see a thing”

Eddie ha manovrato i fili del Sottosopra e per un attimo ha frantumato i sogni del male. I suoi capelli lunghi sfiorano la sua giacca segnata dal peso del tempo e le sue mani ruvide si muovono tra le note della chitarra. Il palco è pronto. Eddie è pronto. Il concerto della sua vita è appena iniziato. Al di là ci sono i suoi amici a fare da spettatori. Gli applausi sono scroscianti. I demo pipistrelli sono solo vecchi dischi arrugginiti. Sono posati nei vecchi scatoloni da buttare e non fanno più rumore. La vera musica si fa sui tetti. La fa Eddie Munson. Il suo congedo somiglia all’ultima canzone che una band suona per salutare il pubblico in delirio.

Adesso siamo pronti ad indossare le nostre amate cuffie.

Nella playlist scegliamo la nostra canzone preferita tra mille brani. Non importa se sia giorno o notte. Non importa se sia inverno o estate. La nostra canzone preferita arriva al momento giusto come un amico nei momenti di bisogno.Max ha superato la ‘collina’ evitando Vecna. Eddie è diventato un vero cavaliere combattendo per il suo regno. Io sto ascoltando Wonderwall degli Oasis e il muro della meraviglia non mi è mai sembrato così vicino. Alzo il volume e poi lo alzo ancora. La stanza mi sembra enorme e le luci sembrano giocare tra le lenzuola. La musica ci salva ogni giorno. Nuota tra gli abissi, sfida le leggi del tempo, viaggia tra i ricordi e si nutre di passione. Ma non ci abbandona. Mai. Con lei senti il vento, anche se non sei in volo. Senti bruciare i piedi, ma non sei sulla sabbia. La musica è una storia senza fine. 

“Turn around Look at what you see
In her face The mirror of your dreams”

Una storia senza fine. Come Stranger Things. Come i sogni. Come l’amore tra Dustin e Suzie, capaci di cantare lo stesso ritornello della medesima canzone alla stessa ora, nonostante i chilometri di distanza che li dividono. Come Eddie che suona Mastrer of Puppets. Come Max che si salva grazie a Running Up That Hill. Spegniamo le luci del mondo. Indossiamo due cuffie grandi quanto le nostre mani. Buona vostra canzone preferita.

Reach the stars, fly a fantasy
dream a dream, and what you see will be
lives that keep their secrets
will unfold behind the clouds
there upon the rainbow is the answer
to a never ending story, story

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