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10 attori di film e Serie Tv che hanno rifiutato un ruolo a causa della paga “troppo bassa”

robert de niro
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Sapevate che Robert De Niro era stato la prima scelta come protagonista del film del 1988 Big? E che Marcus Chong è addirittura finito in tribunale per il suo rifiuto al sequel di Matrix? Ci sono molte ragioni dietro i cambi di piani delle produzioni e dietro ai no degli attori alle offerte di lavoro per film o serie tv: a volte si tratta di incompatibilità dovute ad altri impegni, come successe a Hugh Grant che si vide costretto a rifiutare il ruolo di Gilderoy Allock nella Saga di Harry Potter per alcune sovrapposizioni; altre volte entra in gioco il numero di scene previste, come per Kate Winslet che disse no alla parte di Rita Skeeter, sempre per i film sul mago con gli occhiali, a causa della scarsità di tempo che avrebbe trascorso dietro la videocamera oppure alcuni rifiutano ruoli cinematografici per proseguire con le serie tv. Ma ci sono dei casi in cui le motivazioni sono molto meno romantiche, si tratta di motivazioni letteralmente costose: i cachet. Attori di una certa fama, ormai, hanno un’idea ben precisa di quello che vogliono guadagnare e quando decidono se prender parte o meno a una produzione provano a dare indicazioni ben precise a riguardo. Non sempre, però, l’offerta delle case di produzione incontra il loro favore: è quello che accomuna i casi di Robert De Niro e Marcus Chong citati all’inizio. Scopriamo dunque dieci situazioni in cui gli attori hanno rifiutato una parte a causa di un compenso da loro ritenuto troppo basso.

1) Robert De Niro

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Abbiamo tirato in ballo subito Robert De Niro e parliamo di Robert De Niro. Il grande attore statunitense con cittadinanza italiana è stato candidato a ben 8 Premi Oscar, riuscendo a stringere tra le mani la statuina in due occasioni: nel 1975 come miglior attore non protagonista nel ruolo del giovane Vito Corleone nella seconda parte de Il Padrino e nel 1981 per aver prestato il volto al pugile Jake LaMotta, protagonista del film Toro Scatenato. E avrebbe anche potuto recitare la parte di Josh Baskin, protagonista di Big, ma non lo ha fatto. A svelarlo per la prima volta fu l’attrice Elizabeth Perkins durante una puntata del talk show americano Watch What Happens Live With Andy Cohen. L’attrice parlò di conflitto di programmazione, ma in seguito si scoprì che Robert De Niro non aveva ritenuto il cachet in linea con quelli a cui era abituato. Anche Tom Hanks, inizialmente, aveva rifiutato la parte, ma fu poi convinto dalla produzione ad accettare, dopo che furono presi in considerazione anche altri grandi nomi quali Clint Eastwood e Robin Williams.

2) Marcus Chong

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E come controparte al nostro esempio iniziale, dopo Robert De Niro avevamo parlato anche di Marcus Chong, l’attore di Matrix. La situazione, in questo caso, fu molto più complicata e finì addirittura davanti alla Conty Superior Court di Los Angeles, con Chong schierato da una parte e Warner Bros e AOL Time Warner dall’altra. Questo perché nel 1998, Chong aveva stretto un primo accordo verbale diventato poi contratto nel 2000 per ricoprire il ruolo di Tank nei due sequel del film. A scatenare la rottura dei patti, però, fu proprio la ricerca di un compenso superiore a quello proposto: come scopriamo grazie a enterteinment.ie la Warner offrì all’attore 400 mila dollari a fronte del milione chiesto da Chong. Il dibattito si protrasse per molto tempo e fu probabilmente una delle ragioni per cui Chong non ha più ottenuto grandi ruoli.

3) Tom Cruise

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Forse non lo sapevate, ma originariamente la parte principale di Salt (2010) non fu scritta per Angelina Jolie. Sembra difficile ora immaginare qualcun altro al posto dell’amatissima attrice, che tra l’altro ha voluto eseguire senza l’aiuto di controfigure quasi tutte le acrobazie previste. Ma la realtà è che la sceneggiatura fu riscritta a causa del rifiuto di Tom Cruise. Sono due le ragioni che hanno spinto Tom Cruise, candidato a tre Premi Oscar e vincitore di tre Golden Globe, considerato tra le più grandi star del genere action di sempre: da un lato, l’attore reputò il ruolo fin troppo simile a quello di Mission Impossible, dall’altro non fu convinto nemmeno dal compenso previsto, più basso rispetto a quelli a cui era abituato. Non l’avrà presa benissimo la produzione, che aveva tagliato il ruolo proprio a sua misura… ma la Jolie ha fatto un lavoro encomiabile che non ci ha fatto sentire la mancanza di Cruise.

4) Bruce Willis

Bruce Willis è senz’altro un volto noto e amato dai fan. Dopo alcuni ruoli minori agli inizi degli anni Ottanta, Willis ha raggiunto un grande successo interpretando John McClane nel film Trappola di Cristallo (1988), nientemeno che il primo capitolo della serie cinematografica Die Hard. Nel 2010 ha preso parte al film di Sylvester Stallone I Mercenari, accanto a molte star del cinema d’azione come Jet Li e Arnold Schwarzenegger. Nel 2012 è uscito il sequel del film e Willis era ancora presente nel cast, ma quando è iniziata la produzione del terzo capitolo sono cominciati i guai: Stallone ha offerto i 3 milioni che Willis aveva preso anche nel primo e nel secondo film, ma l’attore aveva tutt’altra idea, ossia un aumento a 4 milioni per soli 4 giorni di riprese. Niente da fare, e Willis ha detto no. A sostituirlo è stato Harrison Ford, con un personaggio tutto nuovo.

5) Hilary Duff

Si era sollevata molta curiosità attorno al progetto del revival di Lizzie McGuire a cui avrebbe preso parte la storica protagonista Hilary Duff, eppure l’idea è naufragata molto in fretta, giusto il tempo di illudere gli affezionarti fan. Tante le motivazioni che sono state date al pubblico, tra cui divergenze creative tra l’attrice e la produzione, riguardanti il destino di Lizzie. Pare però che a entrare in gioco sia stata anche la richiesta di cachet dell’attrice, troppo elevata – 100mila euro a episodio e 5 milioni per un eventuale film – rispetto a quella prevista dalla produzione, che ha provato a rilanciare ma con offerte ritenute troppo basse. Hilary Duff ha espresso grande disappunto per l’esito del progetto, ma chiusa una porta si apre un portone: l’attrice è poi diventata protagonista di How I Met Your Father, spin-off di How I Met Your Mother.

6) Katherine Heigl

Vi dice niente il film Appuntamento con l’amore del 2010, con quel cast pieno zeppo di star famosissime come Julia Roberts, Bradley Cooper, Taylor Lautner e Taylor Swift? Nella commedia romantica diretta da Gary Marshall che porta sullo schermo ben 10 storie d’amore ambientate a Los Angeles il giorno di San Valentino doveva esserci spazio anche per Katherine Heigl, principalmente nota per la sua interpretazione di Izzie Stevens in Grey’s Anatomy. Ma come ci rivela il sito di SkyTG24, all’attrice furono proposti meno dei 3 milioni di dollari da lei sperati per l’ingaggio. Heigl ha quindi deciso di dedicarsi ad altri progetti per lei più convincenti e redditizi.

7) Sean Connery

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Nella nostra lista troviamo anche Sean Connery, che ci ha lasciati nell’ottobre del 2020. Vincitore di un Premio Oscar, tre Golden Globes e un Premio BAFTA, ha dato il volto a molti personaggi che sono entrati nel cuore degli spettatori. Il ruolo più rilevante è stato senz’altro quello del primo James Bond: il pubblico riconosce a lui il merito di aver dato l’interpretazione migliore del personaggio. Dopo il quinto film della serie, tuttavia, Sean Connery ha deciso di non prolungare il contratto a fronte del rifiuto della produzione di pagarlo un milione di dollari in più, con percentuale sugli utili del film. Al contrario, però, l’attore rifiutò la parte di Gandalf ne Il Signore degli Anelli nonostante l’ingente somma offertagli, perché dichiarò di non capire lo script: la dimostrazione che i motivi di rifiuto sono sempre diversi e complicati.

8) Crispin Glover

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A volte non si ritorna nemmeno in Ritorno al Futuro, ce lo ha dimostrato Crispin Glover. L’attore aveva dato il volto a George McFly, il padre di Marty, nel primo capitolo della trilogia. Ma al suo posto, nel sequel, ci fu Jeffrey Weissman, munito di un pesante trucco con lo scopo di riprodurre le fattezze di Glover e non far notare il cambio di attore al pubblico. La ragione di questo cambiamento? In un’intervista a Movies.com è stato l’attore stesso a chiarire la situazione: ha rifiutato un’offerta pari alla metà di quella proposta ai colleghi Lea Thompson e Thomas Wilson, che avevano un ruolo paragonabile al suo, tesi confermata – anche se con riferimenti più vaghi – dal regista Robert Zemeckis nei contenuti extra del DVD, in cui afferma che Glover non ha raggiunto gli accordi economici.

9) Terrence Howard

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L’attore americano Terrence Howard è stato candidato all’Oscar per migliore attore grazie alla sua interpretazione in Hustle & Flow – Il colore della musica, ma molti lo ricordano principalmente per aver interpretato War Machine nel primo film di Iron Man (2009). Al momento della produzione del secondo film, tuttavia, spinto anche dai suoi agenti, Howard non ha voluto prender parte alla negoziazione di un accordo al ribasso (proprio grazie alla candidatura all’Oscar di poco tempo prima, in Iron Man 1 l’attore era stato il più pagato dell’intero cast). Secondo la sua versione dei fatti, raccontata nel 2013 durante il talk show Watch What Happens Live, Howard aveva già tagliato il proprio guadagno nel primo film per permettere alla produzione di non lasciarsi sfuggire Robert Downey Jr e avrebbe voluto il suo sostegno al momento della battaglia per il secondo cachet, senza risultati.

10) Benicio del Toro

Chi ha presente il villain di Star Trek: Into the Darkness (2013), ossia Khan, sarà ormai abituato a pensarlo col volto di Benedict Cumberbatch, l’attore britannico famoso sia per i suoi ruoli di teatro sia per il suo ruoli di cinema e serie tv. Eppure, non fu lui la prima scelta della produzione: tutte le attenzioni caddero su Benicio del Toro. Inizialmente, l’attore portoricano sembrò anche entusiasta della proposta e si sedette al tavolo delle trattative…per rialzarsi subito dopo: nessun accordo sul compenso, troppo basso quello ipotizzato dalla produzione, troppo alto quello chiesto da del Toro. Ma l’anno successivo trovò l’accordo per un altro film dal potente merchandising: Guardiani della Galassia.

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