Sense8

Quanto può essere forte l’empatia?
Da chi ha partorito la trilogia di Matrix ci si aspettano solo grandi cose e Sense8 non delude le aspettative: una Serie Tv simile non si è mai vista.
Lana e Lilly Wachowski (un tempo Andrew e Andy) amano le storie intricate in cui diversi piani narrativi, spaziali, temporali s’intersecano permettendo lo sviluppo di una trama articolata quanto complessa.
I sensate sono persone che hanno un altissimo livello di empatia e, proprio per questo motivo, sono connesse telepaticamente tra loro in gruppi ristretti di persone con la stessa abilità psichica. Capheus, Will, Lito, Nomi, Sun, Kala, Riley, Wolfgang differiscono praticamente in ogni aspetto: vivono in diverse parti del mondo, hanno cultura, orientamenti sessuali, professioni differenti, ma all’improvviso di riscoprono profondamenti connessi gli uni agli altri. Gli otto cercano di raccapezzarsi e comprendere cosa stia accadendo, quale siano l’origine e il motivo di questo legame extrasensoriale, quando una figura oscura – Whispers – inizia a dare loro la caccia e, sfruttando i loro stessi poteri, tenta di catturarli e ucciderli. Un’altra figura enigmatica, Jonas, si presenta a loro pronto ad aiutarli.
In un gioco di specchi, sostituzioni, scambi di ruolo, condivisione totale, le sorelle Wachowski ci mostrano, con una metaforica e godibile estremizzazione, cosa è l’empatia, che poi è sentire su di sé quello che sentono gli altri: ovunque siano, chiunque siano.