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Only Murders in the Building 3×01/02 – La recensione dei primi due episodi della terza stagione

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sui primi due episodi della terza stagione di Only Murders in the Building

Un grande ritorno in scena, e termine non poteva essere più azzeccato, per Only Murders in the Building, una delle serie più attese di quest’estate che ha preso finalmente il via. La produzione Hulu, disponibile in Italia su Disney+, ha fatto ritorno con la sua terza stagione col rilascio di due episodi che indirizzano subito questo nuovo capitolo, mostrando da una parte una forte continuità col passato, ma dall’altra anche elementi di novità che saranno essenziali per lo sviluppo del racconto. La seconda stagione si era conclusa con la misteriosa morte in scena del personaggio interpretato da Paul Rudd, un’anteprima di questo terzo atto, che si riapre proprio da questo mistero e dalla comparsa dell’altra grande guest star, Meryl Streep, che si presenta con una scena dal grande impatto, interpretando la tata nei provini per lo spettacolo di Oliver.

In Only Murders in the Building 3×01 e 3×02 assistiamo alla costruzione del nuovo mistero: Ben, l’attore interpretato da Paul Rudd, non muore in scena come si poteva credere, ma viene ucciso poco dopo, gettato nella tromba dell’ascensore dell’Arconia. La morte nel palazzo permette al trio di riunirsi e tornare in scena col consueto podcast e le indagini, ma, come spesso capita, la risoluzione del mistero non parte per il meglio e Charles e Mable finiscono nelle mani di uno stalker ossessionato da Ben e ritenuto il primo sospettato del suo omicidio. Una volta liberati, i due si riuniscono con Oliver, che come vedremo presto non ha passato due puntate tranquille, e così può ufficialmente partire la terza avventura del trio di Only Murders in the Building.

Meryl Streep in Only Murders in the Building (640×360)

Il ritorno di Only Murders in the Building tra tormenti e misteri

La costruzione del mistero è alle sue prime battute e, chiaramente, al momento ci sono tantissime domande e pressoché nessuna risposta. È più interessante, dunque, concentrarsi in questa analisi di Only Murders in the Building 3×01 e 3×02 sui personaggi della serie e su come li abbiamo ritrovati o, per i nuovi, su come si sono presentati. Partiamo dalle due grandi novità: Ben e Loretta. Avevamo visto Paul Rudd nel finale della seconda stagione della serie presente su Disney+ e ora lo conosciamo meglio, col tutto il suo carico di fascino, carisma e insicurezza e anche col mistero della sua morte. La grande novità è invece Maryl Streep, che interpreta questa misteriosa attrice che ha evidentemente un rapporto speciale con Oliver e delle tensioni con lo stesso Ben. È inutile sottolineare come l’innesto di questi due straordinari attori sia un arricchimento incredibile per una serie che poteva già contare su un grande cast e la loro presenza come special guest star è il simbolo del grande successo che Only Murders in the Building ha avuto.

In attesa di scoprire qualcosa in più sui due personaggi, specialmente su Loretta che sembra essere quella più misteriosa, abbiamo visto i tre protagonisti vivere delle condizioni tormentate. Mable è apparsa disorientata, deve lasciare l’Arconia e si è sentita distante dai suoi due amici, presi dal loro spettacolo teatrale. La morte di Ben arriva come una manna dal cielo per la ragazza, che finalmente può riavvicinarsi a Oliver e Charles, ma le aggiunge anche del tormento, visto che l’attore è stato importante per lei in passato e la risoluzione della sua morte diventa per Mable una questione personale. Charles è stato il personaggio forse più in ombra in queste prime due puntate, al centro di una tensione con lo stesso Ben per uno sgarbo del passato e palesemente insicuro sull’attuale validità della sua carriera da attore. Infine, il protagonista più in difficoltà è stato sicuramente Oliver, che con l’incidente di Ben ha rivisto i fantasmi del suo fallimento a Broadway e, nell’ansia di salvare il proprio spettacolo, è stato colto da un leggero infarto.

Le condizioni di salute di Oliver saranno, molto probabilmente, un tema importante per questa terza stagione, perché risolvere un crimine che ha minato il proprio stesso spettacolo non sembra proprio essere un’attività priva di stress. Al battesimo di questa terza stagione di Only Murders in the Building, il trio si presenta in condizioni complesse, una difficoltà in più verso la risoluzione di un crimine che, ancora una volta, ha parecchi risvolti personali per i tre.

Podcast e teatro

Nell’introduzione abbiamo parlato di grande ritorno in scena per la serie di Hulu e, di fatti, la prerogativa di Only Murders in the Building 3×01 e 3×01 è stata proprio la particolare ambientazione teatrale, chiamata a dominare questa stagione della produzione presente su Disney+. La serie sin dall’inizio ha giocato con diversi media, facendo chiaramente leva sul podcast, l’attività che ha riunito i tre protagonisti, ma riferendosi spesso anche al cinema e al teatro considerando le carriere di Charles e Oliver. Mai come adesso, però, il palcoscenico diventa protagonista della serie, o meglio il dietro le quinte, perché l’omicidio di Ben riguarda sicuramente il cast della spettacolo e questa terza stagione di Only Murders in the Building si arricchisce di queste oniriche atmosfere teatrali che conferiscono quell’affascinante tocco di drama a tutto il racconto.

È sempre particolarmente interessante vedere la rappresentazione di altri media all’interno delle serie tv e, in tal senso, Only Murders in the Building non si fa davvero mancare niente. Quest’ambientazione teatrale è sicuramente la grande novità della terza stagione della serie presente su Disney+ e rappresenta una variazione sul tema che, insieme agli altri elementi introdotti proprio in queste due puntate, rinnova una serie che, di fatti, si costruisce sempre intorno allo stesso canovaccio, ovvero la risoluzione di un crimine, ma che comunque riesce a mantenere vivo il proprio spirito.

Only Murders in the Building
Paul Rudd in Only Murders in the Building (640×360)

Only Murders conferma i propri tratti distintivi

Abbiamo parlato sinora delle novità, ma è importante mettere l’accento anche su quei tratti distintivi di Only Murders in the Building che, anche in questo esordio della terza stagione, sono tornati con forza. A livello narrativo chiaramente lo schema rimane sempre lo stesso, con il crimine, la risoluzione del mistero, il podcast e via dicendo. Più che altro, la forza della serie distribuita in Italia da Disney+ sta nelle modalità con cui viene presentata la narrazione, con un ritmo estremamente frenetico e con un’ironia sempre efficace. Only Murders in the Building sembra vivere, sin dalla prima stagione, in un tempo tutto suo, sospeso nell’Arconia e capace di dilatarsi e restringersi a proprio piacimento. La gestione temporale è uno dei segreti del successo della serie, che è capace di scorrere in maniera frenetica, non lasciando però lo spettatore scombussolato. A questo elemento si accompagna una grande capacità nella gestione dei tempi comici, a cui concorre sicuramente l’alchimia che si è formata, sin da subito, tra i tre protagonisti. In tal senso, le aggiunte di Paul Rudd e di Mary Streep sono sicuramente importanti, visto che i due attori ben si sposano a questa narrazione frenetica, ma atemporale, che contraddistingue Only Murders in the Building.

Insomma, Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez sono tornati in scena alla grande e questa terza stagione di Only Murders in the Building non ha deluso le aspettative al suo esordio. Dopo queste prime due puntate, la serie andrà vinta con un appuntamento a settimana, che noi di Hall of Series vi racconteremo e commenteremo puntualmente. Non ci resta, dunque, che goderci il ritorno di una delle migliori serie degli ultimi anni e aspettare le prossime settimane per vedere che piega prenderà questo nuovo assassinio nell’Arconia.