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Only Murders in the Building 3×10 – La Recensione del finale di stagione

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Only Murders in the Building 3×10 e sui precedenti episodi della serie

Siamo giunti, dunque, alla fine di questa terza stagione di Only Murders in the Building. L’episodio di settimana scorsa ci aveva instradato verso la soluzione del caso, solo parzialmente compresa dal trio, visto che in questo appuntamento scopriamo che Donna ha solo avvelenato Ben, mentre a spingerlo nella tromba dell’ascensore e quindi a ucciderlo è stato suo figlio Cliff, proprio per proteggere sua madre. Questa rivelazione arriva abbastanza presto, sin dalle prime battute: dalla facilità con cui la donna confessa, e dai sospetti di Mabel, s’intuisce che qualcosa non va nella ricostruzione di Donna e alla fine la ragazza capisce tutto, inchiodando Cliff e risolvendo il mistero una volta per tutte. Only Murders in the Building 3×10 è anche la puntata però che, come a rappresentare la chiusura di un cerchio, porta in scena la prima dell’attesissimo musical di Oliver. Dalla prima alla prima, potremmo così sintetizzare questa terza stagione della serie Hulu, e anche in questo nuovo esordio in scena tutto ha rischiato di precipitare, con la minaccia di Cliff di gettarsi sul palcoscenico, ma stavolta tutto si è risolto per il meglio e lo spettacolo è stato un successone, degna conclusione di un percorso molto complesso.

Only Murders in the Building 3×10 sembra instradare tutti i protagonisti verso un sommario lieto fine, poi però arriva il colpo di scena finale, la morte di Sazz, uccisa da un colpo di proiettile, che ci proietta immediatamente verso la una quarta stagione, fresca di rinnovo, ma ci conserviamo delle riserve dopo ciò che abbiamo visto in questo capitolo. Ad ogni modo, questo nuovo assassinio spalanca a nuovi interrogativi, anche perché è probabile che chi ha sparato voleva in realtà colpire Charles, e ciò avrebbe delle implicazioni enormi. Questi ragionamenti appartengono, però, a un futuro ancora tutto da scrivere: per il momento concentriamoci su ciò che abbiamo visto in questa terza stagione della serie distribuita da Disney+, analizzando il finale di stagione e, con esso, l’intero terzo atto di Only Murders in the Building.

Only Murders in the Building
Donna e Cliff, i due colpevoli della terza stagione (640×360)

Only Murders in the Building 3×10 – La conclusione delle trame

Come accennato nell’introduzione, Only Murders in the Building 3×10 regala un lieto fine a tutti i protagonisti, almeno fino alla morte di Sazz. A partire chiaramente da Oliver, che riesce finalmente a portare in scena il suo musical, ottenendo la recensione entusiastica della critica che certifica il riscatto della sua carriera. Alla gloria lavorativa, si aggiunge anche la soddisfazione personale del suo rapporto con Loretta, quanto mai vivo appassionato. La donna pure corona i suoi obiettivi: si ricongiunge ufficialmente col figlio Dickie ed è pronta a far fare il salto di qualità alla sua carriera. Charles ottiene finalmente il suo riconoscimento come attore e riceve anche un messaggio da Joy che può essere un preludio a una riconciliazione, mentre Mabel risolve il caso, mostrando ancora una volta la sua grande abilità, e vive la sua liaison con Tobert, nonostante lo spettro di Los Angeles aleggi su di loro.

A margine della chiusura delle trame di questa terza stagione, Only Murders in the Building 3×10 sparge qua e là anche alcuni indizi per il futuro. Abbiamo parlato della morte di Sazz, chiaramente argomento principale della quarta stagione, ma ci sono altri spunti, tra cui proprio il trasferimento di Tobert e Loretta a Los Angeles per lavorare, con Mabel e Oliver che hanno ammesso di gradire la città a piccole dosi. Non può essere una causalità che due personaggi ottengano un legame così stretto con Los Angeles e chissà che quindi, in futuro, non potremo fare un’incursione nella città del cinema, uno scenario che potrebbe dare alla serie un tono inedito. Sono, comunque, tematiche tutte da scoprire e in generale sulle potenzialità future della serie presente su Disney+ c’è da fare un discorso più ampio, che affronteremo in uno dei prossimi articoli, mentre qui ci concentriamo, per il momento, esclusivamente sull’analisi di questa stagione.

Only Murders in the Building 3×10, in definitiva, è stato il giusto coronamento per una stagione che, pur mantenendo l’alto livello cui ci ha abituato la serie, ha mostrato qualche incertezza in più rispetto al passato. Questa puntata, comunque, è contrassegnata da una certa solennità, una magnificenza incarnata dall’alternanza dei momenti dello spettacolo e della trama vera e propria. Le canzoni e le performance sul palcoscenico hanno garantito un apporto scenografico importante e conferito al narrato un ritmo incalzante, capace di catturare lo spettatore. Tutto molto convincente esteticamente, però, e qui arriviamo al passaggio più critico, ciò che non ha convinto a fondo è stato, paradossalmente, proprio l’intreccio.

La splendida Meryl Streep che interpreta Loretta (640×360)

Più patina, meno sostanza

Rispetto alle due precedenti stagioni, la trama di questo terzo capitolo della serie presente su Disney+ è stata più incerta. Il crimine e le indagini, punti focali delle passato stagioni, qui hanno lasciato il passo ad altre questioni, non riuscendo a convincere a pieno come accaduto in passato. Il mistero della morte di Ben è molto meno appassionante degli altri risolti dal trio e anche lo scioglimento finale non colpisce: risulta sicuramente coerente e convincente, ma non riesce a calamitare l’attenzione, come accaduto in passato. La terza stagione di Only Murders in the Building è stata sensibilmente più patinata, con un’estetica impeccabile, garantita soprattutto dall’ambientazione teatrale, e con il solito altissimo livello qualitativo, ma è mancata proprio nella sostanza, in quell’intreccio che invece in passato ha rappresentato uno dei grandi punti di forza della serie di Hulu.

La chimica tra i tre protagonisti funziona ancora alla grande e anche le trame singole sono andate avanti a gonfie vele, ciò che è mancato è il cuore della produzione, ovvero lo sviluppo dell’indagine. C’è da dire che non era affatto facile confermare l’altissimo livello delle due passate stagioni e il canovaccio che ha tanto funzionato nei primi due atti, stavolta ha mostrato qualche segno di usura, decisamente fisiologico. Non si discute l’alto livello della serie, che rimane uno dei prodotti più interessanti sul panorama seriale, ma semplicemente questa terza stagione, sotto un preciso aspetto, non è stata all’altezza delle precedenti, pur convincendo sotto altri aspetti come il tono, l’ambientazione e lo sviluppo dei personaggi. È doveroso sottolineare, inoltre, oltre alla solita grande prova del trio, anche gli innesti di questa terza stagione, su tutti Meryl Streep e Paul Rudd, capaci di alzare il già vertiginoso livello artistico della produzione Hulu.

Only Murders in the Building 3×10 ha messo la parola fine, dunque, a una stagione più patinata che sostanziosa, più divertente che intrigante, più individualistica che corale. I tre protagonisti hanno vissuto dei momenti importanti dal punto di vista personale e hanno raggiunto un nuovo equilibrio, da cui ripartiranno per il prosieguo delle loro avventure. Pur con qualche riserva sulla trama, la promozione arriva anche stavolta per la serie distribuita da Disney+, grazie specialmente ai suoi tre enormi attori protagonisti, alle guest star, al solito tono leggero e divertente e a una cornice veramente molto azzeccata.