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A Very British Scandal – La Recensione: storia del primo revenge porn

Lei bellissima e sicura di sé, lui arrogante e in cerca di denaro. La storia di Margaret, Duchessa di Argyll, e del marito Ian Douglas Campbell, duca di Argyll, è una delle più note e scandalose del mondo britannico ed è raccontata, in maniera decisamente accurata, all’interno della miniserie A Very British Scandal. Se non avete idea di chi siano le persone sopra menzionate, non preoccupatevi, ero nella vostra stessa identica situazione prima di vedere lo show prodotto da BBC One. Sta di fatto che il divorzio avvenuto tra i il duca e la duchessa nel 1963 finì su tutti i giornali inglesi e i motivi principali furono ben due: il primo era la notorietà della coppia, facente parte dell’aristocrazia britannica e, per tale motivo, considerata intoccabile e perfetta; il secondo furono gli elementi portati avanti dal duca a sostegno della richiesta di divorzio. Margaret Wingham, poi duchessa di Argyll, venne letteralmente annientata dalla stampa a causa di alcune polaroid che la ritraevano in atti sessuali con altri uomini e dell’accusa, da parte del marito, di averlo tradito con circa ottanta uomini.

Procediamo però con ordine, perché per capire lo scandalo che circondò Margaret bisogna prima capire come ci si è arrivati. Ed è proprio su questo che si concentra maggiormente A Very British Scandal, lasciando al processo vero e proprio giusto una mezz’ora di minutaggio.

A Very British Scandal

Se oggi gli scandali durano appena 24 ore, non molti anni fa la situazione era decisamente diversa e le conseguenze, forse, molto più durature. E come già abbiamo visto in Pam & Tommy, anche in A Very British Scandal è una donna a finire in prima pagina e, in quanto donna, a essere messa alla gogna. La “Dirty Duchess”, come venne definita Margaret dalla stampa, fu oggetto di un processo di diffamazione così intenso ed esteso da aver avuto ripercussioni per il resto della sua vita. Dallo scandalo delle polaroid, Margaret non si riprenderà più venendo definitivamente etichettata come donna dalla “fame sessuale vorace e insaziabile”.

La serie tv racconta il divorzio del secolo partendo dal matrimonio tra Ian (Paul Bettany) e Margaret (Claire Foy), scavando a fondo nelle motivazioni e nelle pulsioni dell’uno e dell’altra e delineando, fin dal principio, una relazione totalmente sbagliata. Ciò che i giornali non rivelarono, per esempio, era l’abuso di alcol e sostanze da parte del Duca, i suoi tradimenti, la sua violenza fisica e psicologica contro la quale Margaret rispose sempre con stoica tenacia. Lungi dall’essere una bugia, la Duchessa amava andare a letto con altri uomini, era si una persona promiscua ma non un mostro dagli appetiti insaziabili come la stampa decise di dipingerla. In un processo di ricostruzione degli avvenimenti, la serie tv tenta di dare la parola a una donna di cui non è mai stata chiesta davvero l’opinione in merito alla faccenda. Le lettere d’amore, le polaroid e la sua notorietà bastavano come prove, tanto che la decisione del giudice venne presa in circa tre ore.

Margaret Wingham non stava alla regole, era una donna sessualmente libera e indipendente e per questo la società misogina inglese decise di punirla.

A Very British Scandal

Prima di diventare la Duchessa di Argyll, Margaret faceva già lungamente parlare di sé. Una figura controversa, amata e disprezzata allo stesso tempo, considerata la più chic, la più bella, la meglio vestita, insomma un’icona di eleganza e femminilità. Margaret era figlia unica e la sua famiglia faceva parte dei cosiddetti “nuovi ricchi”, ai quali non mancavano i soldi ma mancava il titolo (l’elemento più importante per la superficiale aristocrazia inglese). Crebbe a New York e ricevette un’educazione privata mentre suo padre aspirava al matrimonio con un qualche nobile, in modo da permettere alla famiglia la scalata sociale. A diciassette anni conobbe James Niven – il futuro David Niven – del quale si invaghì, ricambiata, e con il quale perse la sua verginità scoprendo che il sesso non era poi quell’avvenimento spiacevole che le aveva descritto la madre.

Quando fece il suo debutto nell’alta società inglese, in poco tempo aveva già conquistato tutti. L’aspetto raffinato, le pose strategiche e il sorriso accattivante erano un biglietto da visita al quale nessuno sembrava saper resistere, tanto da divenire la donna più fotografata dai paparazzi quando questi ancora non esistevano tecnicamente. Al pari di una star di Hollywood moderna veniva seguita ovunque e tutti volevano sapere di lei. Si fidanzò con Charles Sweeny, finanziere americano e membro di una ricca famiglia. I due si sposarono nel 1933 e qualche anno dopo Margaret diede alla luce due figli: Frances Helen (1937) e Brian (1940). Tre anni dopo, l’allora signora Sweeny scansò la morte per un soffio, dopo essere precipitata giù nella tromba dell’ascensore per dodici metri – ai tempi le porte si aprivano anche se l’ascensore non era al piano – ed essersi ferita gravemente. Il matrimonio con Sweeny finì nel 1947, su richiesta di Margaret, ed è qui che inizia la storia raccontata nella miniserie.

A Very British Scandal

Qualche anno dopo il primo divorzio, Margaret fece la conoscenza di Ian Douglas Campbell, Duca di Argyll e signore del castello di Inveraray. Erano la coppia perfetta, da fuori rappresentavano il meglio della nobiltà inglese ma dentro le quattro mura era l’inferno. Ian era un arrivista, dopo due matrimoni falliti alle spalle il suo modo di agire ormai era abbastanza chiaro: sposava una donna ricca, la sfruttava e poi se ne liberava. Margaret non fu immune a questo. George Wingham , il padre di Margaret, versò ingenti somme di denaro per la ristrutturazione del castello, ai cui lavori presiedette la neo Duchessa in persona. Ma Ian non aveva alcuna intenzione di salvaguardare la moglie mettendo presto in chiaro che alla sua morte, Margaret avrebbe dovuto cavarsela da sola. Inoltre, durante il processo venne fuori che Ian aveva ingannato il padre non garantendo alcuna assicurazione valida per i prestiti ricevuti.

Il matrimonio fu felice solo all’inizio. Ian era un alcolizzato e un drogato, come viene approfondito nella miniserie, e Margaret cercò di stargli accanto tutto il tempo necessario anche se, da parte sua, la donna non aveva un carattere facile. A un certo punto iniziò a circondarsi di numerosi amanti, tra i quali anche quell’ Headless Man dell’infausta polaroid, di cui non si seppe mai la reale identità. Il 1963 è l’anno dello scandalo. Il Duca di Argyll trascinò la moglie in tribunale con l’accusa di averlo tradito con almeno 88 uomini, portando come prova diversi diari e lettere che le aveva sottratto di nascosto. L’ultimo nel cuore della notte facendo irruzione nella camera da letto della moglie mentre questa dormiva. Dopo il processo, la fiamma di Margaret iniziò ad affievolirsi.

Disponibile su TimVision, A Very British Scandal è una miniserie in tre puntata che si divora tutta d’un fiato.

Nonostante la miniserie abbia deciso di prendersi alcune libertà, A Very British Scandal racconta finalmente i fatti, quelli veri. Si tratta del primo caso di revenge porn, è tutto lì alla luce del sole. Non potrebbe apparire più chiaro come un uomo, inglese e nobile, non potendo controllare la moglie abbia deciso di sbarazzarsene nel modo più indegno possibile. L’immagine immacolata del Duca viene finalmente smascherata mostrandone tutti i lati oscuri. E se, al contempo, non viene di certo santificata l’immagine di Margaret, quantomeno non la si demonizza tratteggiandola per quello che semplicemente deve essere stata: una donna che non piegava mai la testa.

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