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Stephen King non pensa che l’intelligenza artificiale sostituirà gli scrittori (per ora)

Tutti conosciamo Stephen King: lo scrittore è uno dei più prolifici autori di romanzi horror (ma non solo), da cui sono nati molti progetti televisivi e cinematografici, tra cui gli adattamenti di Carrie, Shining, Il miglio verde, It, Mr. Mercedes e 22.11.63. Noi vorremmo che anche questi 5 suoi libri diventassero delle serie tv.

Come altri scrittori e sceneggiatori, anche King deve considerare la presenza dell’intelligenza artificiale: sistemi come ChatGPT e Bing AI possono dare un supporto agli scrittori nella stesura dei testi e scrivere a loro volta romanzi e sceneggiature in base ai prompt dati (ad esempio uno sviluppatore ha utilizzato ChatGPT per concludere la saga letteraria di Game of Thrones scrivendo i due romanzi ancora non pubblicati).

Lo scrittore ha raccontato recentemente cosa pensa dell’IA e della possibilità che essa sostituisca gli scrittori.

Stephen King pensa che all’AI manchi di creatività (per ora)

In un articolo scritto per The Atlantic, Stephen King parla dell’intelligenza artificiale e della sua presenza nel campo della scrittura creativa. Le opere piratate di King, insieme a quelle di altri scrittori, vengono utilizzate per allenare l’AI, ma lo scrittore sembra essere meno preoccupato e meno catastrofista di diversi suoi colleghi delle implicazioni che ciò potrebbe avere per il futuro dei romanzi.

King afferma:

“La creatività non può esistere senza la senzienza, e ora ci sono opinioni secondo cui alcune IA sono effettivamente senzienti. Se questo è vero ora o in futuro, allora la creatività potrebbe essere possibile. Considero questa possibilità con un certo fascino terribile. Vieterei l’insegnamento (se questo è il termine giusto) delle mie storie ai computer? Nemmeno se potessi. Potrei anche essere il re Canuto, che impedisce alla marea di salire, o un luddista che cerca di fermare il progresso industriale facendo a pezzi un telaio a vapore.

Mi rende nervoso? Mi sento sconfinato nel mio territorio? Non ancora, probabilmente perché ho raggiunto un’età abbastanza avanzata.”

Come esempio di creatività, descrive un dettaglio di una scena di omicidio nel suo prossimo libro:

“Un personaggio si avvicina da dietro ad un altro e gli spara alla testa con un piccolo revolver. Quando l’assassino gira il corpo dell’uomo morto, vede un piccolo rigonfiamento sulla fronte. Il proiettile non è completamente uscito dal cranio. Quando mi sono seduto a scrivere, quel giorno, sapevo che avrei scritto di quell’omicidio, e sapevo che l’arma sarebbe stata una pistola. Ciò che non sapevo, invece, era che avrei parlato di quel rigonfiamento: si trattava di un momento di genuina creatività, nato perché mi trovavo dentro la storia e perché stavo vedendo con gli occhi dell’assassino. È stato una sorpresa per me, e quell’immagine ha tormentato il personaggio per tutto il resto del romanzo.”

L’autore conclude aggiungendo che “una macchina si sarebbe mai inventata quel rigonfiamento? Sono convinto che non l’avrebbe fatto”. Tuttavia King conclude affermando: “Devo però fare una precisazione, anche se con riluttanza: non è vero che una macchina non può inventarsi una cosa simile. Non può farlo per ora”.

A proposito dell’intelligenza artificiale – Non arrendiamoci all’idea di un mondo privato della fantasia umana