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Netflix, Brit Marling parla ancora della cancellazione di The OA: «Un modello di business corrotto»

Netflix non solo permette di vedere contenuti andati in onda su altre reti, ma anche molte serie tv originali che nel corso degli anni hanno conquistato grandissimo successo di pubblico arrivando in tutto il mondo: basti pensare a Stranger Things, La Casa de Papel, Wednesday (qui la classifica delle 15 migliori Serie Tv nella storia di Netflix).

Non tutte le serie originali Netflix, però, hanno avuto la stessa fortuna e alcune sono andate incontro alla cancellazione (10 cancellazioni che non perdoneremo mai e poi mai a Netflix). Tra queste anche The OA, la serie creata da Brit Marling e Zal Batmanglij. Secondo Marling, la cancellazione di questa serie è stata l’inizio di un “modello di business corrotto”.

Brit Marling, creatrice e attrice di The OA su Netflix, dice che la cancellazione anticipa un modello di business corrotto

Brit Marling ha concesso un‘intervista al New York Times in occasione della promozione della sua nuova serie per FX, A Murder at the End of The World (in Italia arriverà su Disney+). L’attrice e produttrice ha condiviso le sue riflessioni in merito ai cambiamenti dell’industria televisiva negli ultimi dieci anni. Ha affermato:

“La cancellazione di The OA è stata il preludio di una trasformazione per qualcosa che era in corso nel settore. Lo spazio era stato sconvolto, un sacco di creatività ed energia di mercato si erano riversate in quello spazio. Ma ora stava per calcificarsi o solidificarsi in qualcosa che per molti versi è un modello di business fallito e molto peggiore di quello che era stato prima”.

Il New York Times riporta anche le parole dell’ex vicepresidente dei contenuti originali di Netflix, Cindy Holland, che dice che The OA “aveva portata e ambizione e, per sua stessa natura, non era il progetto con il budget più basso in circolazione. È diventato chiaro che all’epoca non sarebbe stato sostenibile come progetto continuativo in quella forma da Netflix, ed è stata un’esperienza piuttosto triste per tutti noi, compreso il pubblico”.

In un’altra recente intervista, con Variety, Brit Marling parla ancora della cancellazione di The OA e svela qual è stato a suo parere l’errore di Netflix:

“Questo accade spesso a Hollywood, dove si apre una finestra e fuoriesce un’incredibile creatività. Orange is The New Black, Stranger Things – erano tutte scommesse selvagge e rischiose. E penso che sapessimo che quella finestra sarebbe stata una finestra, non una porta. Stava per chiudere. Questo è ciò che la tecnologia sta facendo in ogni settore: arriva e sconvolge. E poi a un certo punto Wall Street dice che il modello di business deve cambiare per far fronte al fatto che operiamo costantemente in perdita. E siamo rimasti coinvolti in quel cambio.”

Marling continua, ricordando che circa 30 milioni di persone avevano visto la serie: “Ciò che è pazzesco è che in qualsiasi altro momento della storia, se un pezzo di proprietà intellettuale avesse quel peso alle spalle, sarebbe così prezioso. L’errore in realtà è di Netflix per non essere riuscito a capire, nel suo modello, come monetizzarlo. Perché quel numero di persone che si preoccupano così appassionatamente di una serie tanto da fare uno sciopero della fame o da ballare protestando – anche solo da un punto di vista economico, sono soldi.”

Negli ultimi anni per Netflix – così come per altri servizi streaming – è diventato sempre più rilevante il successo in termini di visualizzazioni e coinvolgimento del pubblico, tanto che anche serie tv apprezzate dal pubblico ma che non sono riuscite a conquistare grossi numeri sono state cancellate. The OA da successo assicurato è diventato un gioiello dimenticato.