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La funzione decisiva dell’amore in La Casa de Papel

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul finale di La Casa de Papel (versione originale, non quella di Netflix)

È una delle grandi leggi delle serie tv: se viene stabilita una regola, prima o poi viene infranta. Straordinariamente, seppur non senza difficoltà, i protagonisti del piano folle di La Casa de Papel sono riusciti nell’impresa di non violare quella principale (“Non uccidere”), ma l’amore è una tentazione troppo forte, ancor più della sopravvivenza stessa. Il Professore lo sapeva bene, e per questo aveva vietato le relazioni all’interno del gruppo. Detto, non fatto. I primi a venir meno al giuramento sono stati i passionali Tokyo e Rio, legati da un’unione pericolosa che ha (quasi) rovinato tutto. Non sono stati gli unici: l’enorme pressione dei cinque giorni trascorsi all’interno della Zecca di Stato spagnola ha dilatato i tempi, e dato vita ad una successione di eventi che hanno portato i nostri rapinatori sull’orlo del baratro. L’amore distrae, stravolge e rende fragili: è un lusso che nessuno, in questa storia, poteva permettersi. Ma allo stesso tempo rafforza, fa crescere e rende, talvolta, invincibili. Un paradosso, come solo l’amore sa essere. Una visione cinica ed essenziale, insospettabilmente romantica.

La Casa de Papel

Pensateci un attimo: l’amore è l’eroe e il villain di La Casa de Papel. Un sentimento contraddittorio, che ha riempito di ostacoli il percorso verso la riuscita del piano e gli ha dato un senso più profondo. Un fine ultimo personale, vitale quanto la rivolta sociale del Professore, che ha plasmato la conclusione perfetta. L’amore è il vero motore degli eventi, e l’abbiamo capito fin dal momento in cui abbiamo scoperto la relazione tra l’elemento più passionale del gruppo, Tokyo, e quello più immaturo, Rio. Eravamo consci che avrebbe creato più di un problema, e ne abbiamo avuto conferma quando la gelosia della prima nei confronti del secondo ha distratto i due, permettendo ad Allison di prendere in mano il telefono e consentire agli investigatori di scoprire l’identità dei due. Una reazione a catena che ha poi messo al centro delle indagini l’Ibiza rossa che Helsinki, per la miseria di mille euro, non ha fatto distruggere e ha costretto il Professore a venire allo scoperto molto più del previsto.

E che dire di Denver? La relazione con Mónica, fondata su un sentimento reciproco dolce e sincero scambiato per la classica Sindrome di Stoccolma, gli ha fatto abbassare la guardia e l’ha esposto ad un tradimento che ha messo in mano ad un ostaggio una pistola vera, facendogli vedere la morte in faccia. Lo stesso si può dire di Berlino con Ariadna e, dall’altra parte della barricata, di Ángel con la Murillo, ma il caso più eclatante riguarda il deus ex machina di La Casa de Papel, il Professore, e il suo nemico numero uno, l’imprevedibile Raquel. La fredda razionalità dell’uomo che ha ideato il piano perfetto è entrato in contatto con la coinvolgente determinazione della donna che gli dava la caccia. Un contatto programmato, esploso in mille pezzi nel momento in cui la sensibilità dell’uomo ha avuto la meglio sul sogno di una vita, mettendo a repentaglio ogni cosa. Per lui e per lei, umiliata nella sua essenza nel momento in cui ha scoperto la vera identità del suo Salva.

la casa de papel

L’amore, villain di La Casa de Papel, ha smembrato un piano curato in ogni dettaglio, studiato per fronteggiare anche le complicazioni più imprevedibili. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, ed è stato così anche in questo caso. Non è forse vero che l’amore di Tokyo ha permesso a Rio, le cui competenze sono risultate decisive, di partecipare alla rapina nonostante lo scetticismo del Professore? Un sentimento ricambiato, che ha permesso alla ragazza di tornar dentro dopo l’espulsione decisa da Berlino e sostenere i compagni nel momento più importante. L’amore di Denver per una madre, sfociato in un sentimento profondo per una donna che non pensava fosse alla sua portata, ha scongiurato la violazione della prima regola, e gli ha poi salvato la vita dopo un tradimento doloroso. Un po’ come ha fatto Raquel con Sergio che, spinta dalla passione, prima ha sabotato l’ultima fase delle indagini (portandole avanti clandestinamente in prima persona) e poi, illuminata dai reali intenti dell’uomo, ha indicato l’indirizzo dell’hangar dopo un tentennamento che ha concesso ai rapinatori dei minuti vitali. L’amore mortifero è così diventato eroico, dando una luce diversa ad un finale perfetto. Illogico, e romantico. Come solo i grandi sentimenti sanno essere. Perché è vero: abbandonarsi tra le braccia di uno sconosciuto è un rischio enorme, ma spesso vale più di tutti i soldi del mondo.

Antonio Casu

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