2) I viaggi spazio/temporali
Nella sesta stagione questo è stato più che evidente! Se sei Daenerys e cavalchi Drogon può essere accettabile il fatto di coprire lunghe distanze in breve tempo. In caso contrario, no! Ma vediamo dove i conti non tornano.
- Le Serpi del Deserto che da Dorne riescono a raggiungere Trystane, che si trova sulla barca in direzione di Approdo del Re, in tempo brevissimo. Urca nuotano davvero veloci… quindi un pregio ce l’hanno! Miracolo!
- Varys secondo alcune teorie alquanto favolistiche, sarebbe una stramba creatura marina. Allora ecco spiegato perché la nostra sirenetta-eunuco prima lo troviamo a Dorne (mentre complotta con Lady Olenna, Ellaria & co) e subito dopo eccolo sulla nave, pronto a salpare da Meereen insieme a Daenerys e Tyrion.
- Ditocorto si trova a Nido dell’Aquila nel quarto episodio verso la fine, all’inizio del quinto però eccolo bello e fascinoso come sempre a Città della Talpa, con Sansa e Brienne. Ma Baelish è Baelish, e lui tutto può.
C’è da aggiungere però che a riguardo il produttore di Game of Thrones Bryan Cogman ha affermato :
“Le linee temporali delle varie storie non si allineano per forza nello stesso episodio. Ad esempio il tour che compiono Jon e Sansa nel nord si volge in un paio di settimane, mentre le vicende di Arya in solo pochi giorni. Se avessimo costretto tutti i nodi narrativi in archi giornalieri ci saremmo persi tutta la suspense“.
Ma a me non importa, mi devo ancora riprendere dall’immaginare di Varys stile bella sirenetta calva.
3) Situazioni poco realistiche
In un Serie tv in cui una feritina (anche se infetta) alla spalla uccide un grande guerriero come Khal Drogo, altri personaggi sembrano però immuni al concetto di dolore. In particolare due donzelle e due episodi.
Sansa alla fine delle quinta stagione si getta con Theon dalle mura del castello di Grande Inverno, per fuggire dalla grinfie del maritino Ramsay. In effetti la stagione concludendosi così ci lasciava il dubbio che ambedue non potessero sopravvivere illesi da quel bel capitombolo. Nel primo episodio della sesta stagione però, eccoli tentare a piedi la fuga, con vestiti malconci e aspetto trasandato. I due assomigliavano più a due reduci da una sbornia che a due gravemente feriti. Come è possibile che con un salto da un muro così alto non si siano fatti nulla? Non dico morti, ma neanche un osso rotto, una brutta lussazione o una caviglia slogata? D’accordo, la neve ha attutito la caduta, ma Sansa fragile e delicata ci ha sempre dato l’impressione di spezzarsi come un fuscello al primo soffio di vento.
Ed ecco wonder-Arya. Forte, lesta e combattiva, ma adesso non esageriamo. Nell’episodio ‘Broken Man’, Arya viene gravemente pugnalata al ventre, più volte, dall’Orfana, e riesce a scappare saltando da un ponticello. Come ha fatto a non morire dissanguata dopo il salto e ad uscire dall’acqua e a vagabondare per la città in cerca d’aiuto? Una zuppa di Lady Crane e una benda, ed eccola pronta di nuovo a scappare da quell’arpia: la scena che ne è seguita è stata a dir poco irreale. Arya corre come una forsennata mentre l’Orfana le è alle calcagna: lungo inseguimento, salti, ruzzolate comiche lungo le scalinate del mercato di Bravoos, e l’intestino di Arya che a momenti fuoriesce dal ventre. Con
mezzo litro di sangue in corpo, la piccola Stark non ha grandi problemi ad uccidere la rivale, al buio per giunta, e senza bisogno di una bella trasfusione di sangue!
Questi non saranno errori gravissimi, ma un pizzico di realismo e buon senso alcune volte sono fondamentali.
