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Serie Tv simili a Game of Thrones: ecco le 5 migliori da vedere

Game of Thrones è una di quelle serie tv che non si possono dimenticare. Nel bene e nel male (e George Martin lo sa bene). Per alcuni è considerata alla stregua di un lungo film. Un film lungo 8 stagioni che ci hanno entusiasmati, sia durante la visione che durante i lunghi periodi di pausa in cui andavamo alla sfrenata caccia di news su quando avremmo potuto vedere, in Italia e nel mondo, questo prodotto telefilmico che ci ha lungo assuefatti. È arrivata nel lontano 2011 sulla HBO, nota casa produttrice di film e serie tv (su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv in Italia) con grandi aspettative, forse anche come una scommessa, con la sua conclusione avvenuta nel 2019 dopo una crescita di popolarità avvenuta stagione dopo stagione fino al suo finale. E oggi nel 2020 possiamo dirlo: non ha scontentato nessuno. Almeno fino all’ultima stagione (non particolarmente apprezzata in Italia), ma questo è un altro discorso. I numeri delle persone che la guardavano crescevano di episodio in episodio finché il Trono di Spade, considerato ormai il fantasy per eccellenza in chiave serie tv, non ha guadagnato il titolo di fenomeno mediatico. Così tanto che alcuni fan, dopo aver visto il finale e aver ripassato tutti i video possibili e immaginabili legati alla serie, hanno avuto bisogno di un supporto psicologico. Come se fossero in lutto.

Ci sono numerosi motivi per il suo incredibile successo: dai personaggi profondi e caratterizzati perfettamente all’empatia verso i più deboli. Dall’elemento shock e i continui plot twist alle innumerevoli morti. E poi gli aspetti tecnici, un cast corale d’eccezione e una trama complessa, articolata, riassunta perfettamente da una frase di Cersei Lannister, autentica star della serie fantasy:

«Al gioco del trono o si vince o si muore.»

Quindi come colmare il vuoto lasciato da Game of Thrones in attesa dello spin-off (su cui attendiamo news definitive, ma sappiamo già che non arriverà nel 2020)?

Ecco in soccorso 5 serie tv – fruibili su diverse piattaforme streaming – che si avvicinano alle caratteristiche del Trono di Spade, che oltre a essere un fantasy è considerato anche di genere storico.

1) Vikings

Game of Thrones

Creata da Michael Hirst (sceneggiatore oltrechè di serie tv anche di vari film per il cinema), Vikings – serie tv di genere storico – ci porta dentro il mondo dei leggendari guerrieri del Nord. Siamo nel nono secolo, in Scandinavia. A Kattegat vive nella sua modesta casa Ragnar Lothbrok (tra i migliori personaggi storici meglio interpretati e interpretato da Travis Fimmel, famoso attore di serie tv e film per il cinema), un uomo rude, rozzo e dalle grandi capacità combattive e intellettive. Durante l’inverno è impegnato nella pesca, nella caccia e nella sua fattoria mentre in estate razzia insieme ad altri vichinghi i villaggi vicini, schiavizzando o uccidendo senza pietà i loro abitanti. È sempre alla ricerca di nuove terre da depredare e grazie alle quali arricchirsi. Seguendo questo suo desiderio, Ragnar decide di navigare verso occidente e così contravviene agli ordini del suo conte, dando vita alla parte cruciale della trama di Vikings.

Da quel momento, infatti, inizia la sua scalata al potere in Vikings: da semplice contadino riesce a diventare re della Danimarca.

Capiamo subito che non è il solito vichingo dall’elmo cornuto che si esprime solo con ringhi e grugniti. Ambizioso, curioso, intelligente, carismatico, di mentalità aperta, leader nato: ecco chi è Ragnar di Vikings. Capace di incutere rispetto anche nel cuore dei suoi avversari.

Vikings è una serie tv dura, feroce, che non nasconde niente all’interno della sua trama intricata. Piena di sesso, sangue e violenza. D’altronde i vichinghi sono noti per la loro brutalità e aggressività. Ogni spargimento di sangue, ogni battaglia, ogni scontro ha come fine il racconto delle gesta e del trionfo di un popolo, attraverso alcune figure illustri come Ragnar. Ambizione, sete di potere e imprese eroiche – come quelle del protagonista e, successivamente, dei suoi figli – sono temi che ritroviamo nel corso degli episodi. E, oltre a Ragnar, Vikings è pieno di personaggi interessanti, profondi e dalle mille sfumature: tra i protagonisti c’è Rollo che vive all’ombra di un fratello geniale, lo strambo costruttore di navi Floki e Lagertha, la forte e orgogliosa prima moglie di Ragnar.

E queste sono solo alcune delle cose che Vikings ha in comune con Game of Thrones.

Aggiungiamo che entrambe le serie tv, pur essendo categorizzate sotto il genere storico, non sono prettamente storiche ma si rifanno a epoche del passato, in questo caso il Medioevo. A livello geografico poi c’è affinità tra il mondo dei vichinghi e Winterfell. Inoltre ricordiamoci che i vichinghi sono realmente esistiti, anche se in Vikings ne sono state stravolte le storie. E le affinità non finiscono qui tanto che Vikings è stata definita da alcuni l’erede perfetta del Trono di Spade. Per assicurarsene o smentirlo, basta andare sulle piattaforme streaming Netflix, Amazon Prime Video , Tim Vision e godersela. La sua stagione finale è cominciata nel 2019 e proseguita nel 2020, e sempre nel 2020 si concluderà: una serie che ha spopolato in Italia e nel mondo, e che speriamo possa regalarci una degna conclusione.

2) Spartacus

Spartacus

Game of Thrones è la serie tv più nota e di successo della casa produttrice di film e telefilm HBO, un canale che ha fatto della seduzione, del sesso e della violenza un marchio di fabbrica. L’abbiamo visto con il Trono di Spade e lo vediamo con Spartacus, ideata da Steven S. DeKnight. In Italia, Spartacus non ha fatto un estremo successo, nonostante tante qualità preponderanti e una trama avvincente.

In onda per tre stagioni e un prequel, la serie tv basa la sua trama sulle avventure di un guerriero trace arruolato nelle truppe ausiliare romane. Tradito da Gaio Claudio Glabro, viene venduto come schiavo e costretto a combattere nell’arena dei gladiatori per la scuola di Quinto Lentulo Batiato e della moglie Lucrezia. Gli viene persino cambiamo il nome in Spartacus, in onore del Re della Tracia. È in quella scuola così lontana da casa che inizia la sua leggenda. Spartacus decide di opporsi a quel gioco crudele, muovendo una ribellione di schiavi che rischia di mettere in ginocchio la potente Repubblica Romana del 73 a.C. Quest’ultima dovrà mettere in campo i suoi uomini migliori per impedire una sconfitta fatale.

Le somiglianze di questa serie tv con Game of Thrones non si esauriscono solo con l’appartenenza alla HBO.

Spartacus è immersa nel sangue, nel sesso e nella violenza. Esaltate alla massima potenza, ma del resto perfettamente coerenti con il periodo storico (qui tutti i riferimenti storici). Pieno di torture, morti e perversioni sessuali. Forse questi aspetti sono esagerati ma è quello che tutti si aspettano guardando una serie tv ambientata nell’Antica Roma. In più sono pochi gli show che sanno mettere in scena tutto questo in maniera memorabile. E Spartacus è uno di quelli.

Impossibile non pensare alle battaglie nell’arena di Meereen in Game of Thrones quando Spartacus rievoca gli scontri dei gladiatori nelle arene della Repubblica Romana. Anche senza una Daenerys in trappola che scappa via in sella a Drogon. La stessa Madre dei Draghi che libera gli schiavi di Essos dalle loro catene, facendo scegliere loro se servirla o meno. In Spartacus sono gli stessi gladiatori, servi e liberti a combattere per la libertà. Capitanati dal guerriero trace, le cui caratteristiche e il cui viaggio può ricordare quello di Jon Snow: eroi giusti che lottano contro padroni e nobili spietati.

Last but not least, anche in Spartacus abbiamo intrighi politici all’altezza di quelli del Trono di Spade. Non resta che iniziarla e la potete trovare sulla piattaforma streaming Netflix.

3) The Tudors

Game of Thrones

Stesso autore di Vikings per una serie tv ambientata nella corte inglese del Cinquecento. In quattro stagioni The Tudors narra la vita e il regno di uno dei monarchi inglesi più famosi di sempre: Enrico VIII. Colui che separa la Chiesa inglese da quella cattolica, diventandone il capo. Tutto perché ossessionato dall’avere un erede maschio a cui lasciare il suo trono. E sua moglie Caterina d’Aragona non riesce a dargli ciò che il suo cuore tanto desidera. Durante la sua vita cambia sei mogli, liberandosi di loro quando comprende che non avrebbe ottenuto quello che voleva. L’unica che tocca le corde del suo cuore e riesce a domarlo è Jane Seymours, grazie alla sua bontà d’animo e gentilezza. La sua perdita pesa su Enrico per tutta la durata dei The Tudors.

L’Enrico VII di questa serie tv è interpretato da un perfetto Jonathan Rhys-Meyers, capace di rappresentare al meglio la complessità di un uomo così importante. Con una personalità caratterizzata da momenti di calma alternati a scatti di rabbia repentini. Se si interpreta un ruolo del genere, senza essere dei grandi attori, si rischia di mettere in scena un personaggio vuoto, un automa senz’anima. Fortunatamente non è questo il caso.

Pur essendo incentrata su Enrico VIII, The Tudors presenta anche i figli e le figlie del sovrano, i futuri monarchi, le personalità importanti dell’epoca o che hanno un’influenza sul re. Ad esempio Charles Brandon – interpretato da Henry Cavill – che rimane al fianco del monarca fino alla fine, pur non essendo sempre d’accordo con le sue scelte, dimostrando che l’amicizia può essere più forte dell’amore.

Al centro di The Tudors troviamo le trame politiche che da sempre caratterizzano Game of Thrones, il potere e l’ossessione che ne deriva. Entrambi gli show, quello di Showtime e quello della HBO, rappresentano come il potere assoluto corrompa. Tradimenti, ribellioni, omicidi fanno da padrone alla corte di Enrico VII come in quelle di Westeros. Le due serie tv non hanno paura di essere sempre più aggressive nelle tematiche affrontate stagione dopo stagione. Inoltre Natalie Dormer (presto nello spinoff di Penny Dreadful, e protagonista anche in vari film per il cinema con una popolarità sempre crescente anche nel 2019 e nel 2020), la bellissima Margaery Tyrell del Trono di Spade, è Anna Bolena in The Tudors, ovvero la donna per cui Enrico VII operò lo Scisma anglicano.

4) Rome

Game of Thrones

Prima di Game of Thrones, c’era Rome, assolutamente degna di nota tra le serie tv simili a Game of Thrones. Creata da Bruno Heller, William J. MacDonald e John Milius, è una delle produzioni più costose della storia tanto che ne sono state realizzate solo due stagioni. Prodotta dalla HBO – in collaborazione con la BBC e RAI Fiction – è la serie tv che ha diffuso il kolossal in costume sul piccolo schermo. Rome racconta la vita di personaggi storici, da quelli più famosi a quelli più ordinari, restituendo un concreto resoconto delle vite dei Romani del I° secolo a.C., quando la Repubblica è crollata e Giulio Cesare è al potere. In primis lo stesso Cesare, i suoi ultimi anni di vita e la morte. Poi l’ascesa di Marco Antonio, la giovinezza di Ottaviano Augusto. Le loro vicende si intersecano e interagiscono con quelle di due soldati comuni: Lucio Voreno e Tito Pullo.

Gli elementi tipici delle serie tv HBO, quelli che ci sono nel Trono di Spade, le ritroviamo anche in Rome: sesso, violenza, sangue, intrighi politici e un po’ di storia. Sebbene gli avvenimenti non siano perfettamente accurati. Del resto, non siamo di fronte a un documentario. Quello che Rome ci presenta è dovuto alla fantasia dei suoi creatori che però trova un’ancora nella storia.

Il fattore vietato ai minori è così intenso che sono state girate delle scene apposite per la televisione italiana, dato che le originali erano considerate troppo crude o spinte per quello che è il modo di fare televisione in Italia. Oltre alla versione per il Bel Paese – fruibile su Sky Go o in streaming su Now Tv – c’è quella originale cosicché chi volesse può vedere la differenza tre le due. Del resto, i romani non erano conosciuti come esempi di pudore e la HBO ha semplicemente riportato questo atteggiamento. Come ha fatto per Spartacus.

Rome gettò le basi per il futuro della HBO, dando un tono realistico – e spietato – agli eventi storici relativi a Roma, compreso l’assassinio di Giulio Cesare (interpretato da Ciarán Hinds, Mance Ryder in Game of Thrones). Con il Trono di Spade ha in comune un vasto elenco di personaggi, tutti tridimensionali e profondi. Entrambi i due show HBO sono bravi ad operare nelle zone del grigio, non dando una visione totalmente bianca o nera della storia e dei suoi protagonisti.

In poche parole, Rome è il progenitore di Game of Thrones.

5) The Last Kingdom

The Last Kingdom – produzione della piattaforma streaming Netflix in collaborazione con la BBC – basa la sua trama sulla storia e le avventure di Uhtred di Bebbanburg, figlio di un nobile anglosassone rapito e cresciuto dai Vichinghi dopo che quest’ultimi hanno ucciso la sua famiglia. Quando coloro che lo avevano catturato muoiono misteriosamente, Uthred viene incastrato per il loro omicidio e deve scegliere se continuare a essere fedele verso il popolo danese oppure rivendicare il suo diritto di nascita, tornare nel Wessex e contribuire alla nascita di un’Inghilterra unificata. Perché The Last Kingdom è ambientato al tempo di Alfred the Great nel IX° secolo d.C. quando l’Inghilterra era divisa e le sue terre venivano attaccate continuamente dai Vichinghi.

The Last Kingdom affronta il viaggio dell’eroe: Uthred si trova a compiere un percorso che lo porterà ad accettare il suo destino. A scegliere da che parte stare. Come succede a Jon Snow in Game of Thrones.

Entrambi i due protagonisti si trovano a fronteggiare la questione legata ai diritti di nascita rispetto alla cultura e alle tradizioni in cui sono cresciuti. C’è la lotta tra le due identità al loro interno. Nello stesso modo di Jon Snow, Uhtred è un uomo senza nazione in cerca di risposte. Intento a vendicarsi di chi ha fatto del male alla sua famiglia. Ma quale? È il dilemma a cui deve rispondere il protagonista di The Last Kingdom.

Lo show fruibile in streaming su Netflix è pieno di scontri, battaglie e scene di combattimento grandiose, simili a quelle del Trono di Spade. Anche se è una storia molto più solitaria. Ci sono meno personaggi rispetto alla serie tv HBO, più concentrazione sul protagonista. Questo non vuol dire che non ci sia attenzione nella rappresentazione delle varie personalità di The Last Kingdom.

Potere, lotte, intrighi politici e fotografia mozzafiato sono altre caratteristiche di entrambe le serie tv. The Last Kingdom, a differenza di Game of Thrones, è radicata in eventi realmente accaduti e si colloca tra le serie di genere storico, anche se il protagonista è un personaggio inventato. Mancano le scene di nudo esplicito a cui il Trono di Spade ci ha tanto abituato. È plausibile dato che lo show viene trasmesso dalla BBC, una tv pubblica.

The Last Kingdom è una storia brutale, emotiva, un vecchio racconto di vendetta.

Tutto sommato, anche se forse non ci sarà mai più una serie tv fantasy come Game of Thrones, unica nel suo genere, dobbiamo ammettere che le alternative non mancano. Qualcosa che, pur non essendo proprio quello show, ci si avvicina. E quelle qui presentate sono le migliori. Non resta dunque che accendere il computer, sedersi e lasciare che la magia si compia.