Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Game Of Thrones » 5 personaggi marginali di Game of Thrones che avremmo voluto vedere sullo schermo per più tempo

5 personaggi marginali di Game of Thrones che avremmo voluto vedere sullo schermo per più tempo

Attenzione: non continuare l’articolo se non vuoi imbatterti in spoiler su Game of Thrones 

Game of Thrones ci ha presentato una serie infinita di personaggi memorabili e protagonisti che hanno reso indimenticabile ogni porzione di storia. L’adattamento dei romanzi di George R.R. Martin ha avuto il grande merito di approfondire le parabole più interessanti legate alle figure in scena, costruendo una narrazione corale in cui tantissime personalità hanno trovato il giusto epilogo o la migliore strada da percorrere. Altri personaggi, invece, non hanno avuto il tempo di mostrare tutto quel potenziale che arde dentro, finendo per essere poco più che comparse (non per noi) o semplici ingranaggi a cui si è rivolta la storia per portare avanti la narrazione. Quante storie avrebbero potuto raccontare gli autori se avessero dato più spazio a quei personaggi marginali?

Molti di questi personaggi hanno comunque lasciato un segno indelebile dimostrando quanto la qualità del tempo passato sullo schermo sia più importante della quantità. Non perdoneremo mai a Game of Thrones di aver spezzato la rappresentazione di quei personaggi considerati marginali perché, secondo la nostra (giudicabile) opinione, questi personaggi avevano ancora tanto da dire e da raccontare, o perlomeno avrebbero meritato un trattamento diverso. Oggi vogliamo quindi spostare la nostra attenzione su quei non protagonisti ma comunque beniamini di Game of Thrones di cui non si parla abbastanza a causa del trattamento riservatogli dalla trama e dai suoi tempi. 

Ecco 5 personaggi marginali di Game of Thrones che avremmo voluto vedere sullo schermo per più tempo:

Fratello Ray

Game of Thrones

Ray ha rapito i nostri buoni sentimenti dal primo momento, da quando abbiamo ammirato la sua bontà e la sua generosità nella sesta stagione di Game of Thrones. Come un padre che ci sussurra le buone maniere, Ray si fa largo tra i tumulti di Game of Thrones con una predica che potrebbe salvare il mondo: la violenza è uguale a una malattia che non dovrebbe essere diffusa. Quella stessa violenza lo uccide quando la sua intera comunità viene sterminata dagli uomini della Fratellanza Senza Vessilli, quegli stessi assassini con cui fratello Ray voleva condividere l’ultimo pasto rimasto tra i ricavi della settimana. La parabola di Ray é una delle più tristi della sesta stagione di Game of Thrones, una di quelle che ricorderemo a lungo per la crudeltà con cui il povero fratello viene impiccato sulle rovine di un tempio in costruzione. Avremmo voluto che fratello Ray potesse raccontarci ancora qualcosa sulle buone maniere in un mondo, come quello di Game of Thrones, vicino alla deriva e al collasso, soprattutto se pensiamo all’amore e ai suoi surrogati. Il personaggio in questione avrebbe meritato sicuramente più tempo sullo schermo anche per il legame che lo lega a Sandor Clegane, il buon Mastino che, dopo il massacro, parte a cercare vendetta per salvare la memoria di un amico a cui stavano a cuore le anime buone come il Mastino stesso. Fratello Ray é interpretato da uno straordinario Ian McShane, un attore, già noto per la serie Deadwood, che avremmo voluto nei nostri televisori per tutta la stagione e le successive. 

Kinvara

Game of Thrones

Game of Thrones ha presentato al mondo una serie di personaggi femminili iconici e indimenticabili. Spesso sono proprio i personaggi femminili a muovere le tante pedine che si muovono sulla traballante scacchiera di Game of Thrones. Kinvara non è una delle figure più ricorrenti della serie dedicata agli scritti di George R.R. Martin, ma la sua parabola ci è sembrata affascinante e intrigante. Tra i molteplici personaggi comparsi di sfuggita durante il viaggio più arduo del mondo, Kinvara potrebbe essere ricordato come uno dei più importanti perché legato alla figura di Daenerys Targaryen, la madre dei draghi. Game of Thrones, che ha saputo, come poche altre serie in circolazione, mischiare il sacro e profano come se fossero figli della stessa madre, ci presenta una sacerdotessa ambigua e misteriosa che venera la divinità Azor Ahai. Kinvara pensa che Daenerys Targaryen stessa sia una reincarnazione della divinità della Luce e, dopo l’incontro con Varis e Tyrion, manda una serie di predicatori a diffondere la parola e la sua supposizione riguardo alla Madre dei Draghi. Dopo una manciata di episodi sullo schermo, Kinvara non è più apparsa in Game of Thrones, lasciando molti spettatori con parecchie domande sul suo conto: che fine ha fatto l’Alta sacerdotessa del tempio rosso di Volantis? La serie tv avrebbe potuto approfondire il suo rapporto con Daenerys e il suo legame con il Signore Della Luce, un tema che ricorre con molta frequenza in ogni stagione di Game of Thrones.

Lancel Lannister 

Game of Thrones

Lancel non è certo uno dei Lannister più conosciuti nel mondo di Game of Thrones, ma la sua avventura meritava sicuramente più spazio, soprattutto se pensiamo alla sua storia nei libri. Nella serie tv ci viene presentato nella prima stagione, nel momento in cui ci viene detto che Lancel é cugino di primo grado di Cersei, Jaime e Tyrion e scudiero di Re Robert. Lancel passa i suoi pomeriggi a fare la spia per Cersei, e soprattutto capiamo che tra i due c’è qualcosa in più di un semplice legame di sangue. Nella serie Lancel non è altro che uno zimbello nelle mani della regina e un ragazzino a cui la vita propone soltanto guai e disavventure, come le ferite che spesso si procura in battaglia. La vita di Lancel cambia quando decide di seguire i Passeri, una sorta di setta religiosa guidata da quello che in futuro conosceremo col nome di Alto Passero, futuro Alto Septon di Approdo del Re. Avremmo voluto approfondire la parabola di Lancel e il suo rapporto con l’Alto Passero ma soprattutto concentrarci sull’aspetto psicologico del ragazzo, un affresco che nei libri viene raccontato con grande attenzione: Lancel è un bambino cinico e arrogante, due tratti che lo faranno allontanare da suo zio Tyrion. Nei libri Lancel è debole, e la sua debolezza nasce da un ambiente che lo ha chiuso in una ‘bolla’ per tanto tempo. Forse troppo.

Uno dei personaggi più amati di Game of Thrones. Ma anche uno che ha avuto poco tempo sullo schermo: Syrio Forel

Game of Thrones
Syrio Forel, maestro di spada.

Syrio Forel é uno dei personaggi più ricordati e amati di Game of Thrones, nonostante abbia passato poco tempo sullo schermo. Non dimenticheremo l’episodio in cui Forel insegna ad Arya di casa Stark a impugnare la propria spada. Ma non dimenticheremo soprattutto il modo con cui Forel ha insegnato ad Arya ad allontanare la paura nei momenti di sconforto, in quegli angoli di vita dove non batte mai il sole. Il suo sacrificio, descritto nella prima stagione di Game of Thrones, è l’emblema di una serie che non bada a spese quando si tratta di eliminare i personaggi più amati: Syrio ordina ad Arya di scappare mentre lui tiene a bada gli uomini dei Lannister fino a quando viene ucciso da un cavaliere di Cersei Lannister. Syrio Forel ci ha messo pochissimi secondi a prendere la corona che spetta ai personaggi più buoni di Game of Thrones e siamo sicuro che la sua visione della vita avrebbe potuto aiutare gli Stark nei momenti più difficili delle otto stagioni. Come sarebbe cambiato il suo rapporto con Arya nel corso del tempo? Questa domanda insegue i nostri pensieri da quel maledetto giorno in cui Forel ha dovuto dire addio alla vita. Ma nonostante tutto “Not Today”.

Illyrio Mopatis

game of thrones

Game of Thrones ha fatto una strage di personaggi nella prima stagione: molti di loro sono morti, altri non hanno ottenuto alcun seguito. Illyrio Mopatis ha subito lo stesso destino di Kinvara proprio perché la serie si è dimenticata di aggiornarci sulle sue “imprese” nei sette regni. Mopatis si era battuto con tutte le sue forze affinché il matrimonio tra Daenerys e Drogo potesse ricevere il via libero definitivo. Il personaggio in questione aveva donato anche le uova di drago alla futura regina di casa Casa Targaryen. Da questo momento in poi non abbiamo saputo più nulla sul conto di Illyrio Mopatis, fino a quando molti anni dopo e nella quinta stagione di Game of Thrones, Varis riferisce a Tyrion che Mopatis era uno dei membri, con il Ragno, di una cerchia desiderosa di ripristinare il potere dei Targaryen negli universi di George R.R. Martin. Game of Thrones avrebbe potuto trovare uno spazio, nel corso delle sue lunghe stagioni, per approfondire questo passaggio e il modo in cui Illyrio Mopatis si è battuto per ri-portare in auge il potere dei padri dei Draghi.