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Le ladre: una prova dell’amore tra Francia e fumetto – La Recensione del film Netflix

Le ladre è un film che ricorda quanto i francesi abbiano a cuore il fumetto. La storia è infatti tratta da una graphic novel di buon successo e, da subito, ha lasciato l’impressione che potesse funzionare perfettamente anche sullo schermo. Il film è diretto da Mélanie Laurent, qui in veste anche di attrice protagonista. La Laurent ha già dimostrato di essere una regista di tutto rispetto: Il ballo delle pazze è un film davvero niente male e Galveston è davvero un gioiellino, anche se non ha ottenuto grande successo presso il grande pubblico. Ciò che questi due film avevano dimostrato è la grande propensione della regista per le scene intimiste, per i dialoghi e i momenti più lenti, profondi e freddamente violenti.

Le ladre non rientra affatto in questa categoria. Il film, una delle novità più attese di questo inizio novembre, racconta la storia di Alex e Carole che, dopo l’ennesimo colpo, decidono di ritirarsi dalla professione di ladre. Il capo, Madrina, non accetta affatto di perdere Alex, ritenendola una professionista indispensabile ed essendo legata a lei da un legame morboso. Un forte gesto intimidatorio conferma loro che Madrina non permetterà mai che Alex l’abbandoni. Viene così affidato loro un colpo, il furto di un’opera (La grande odalisca verde) che, nei loro intenti, sarà l’ultimo lavoro che compiranno. In questa missione, che si svolgerà per lo più in Corsica, verranno accompagnate da Sam, un’altra ragazza molto talentuosa al volante.

Senza anticiparvi altro, Le ladre conferma le caratteristiche e il talento della sua regista: è particolarmente riuscito nella narrativa più intimista, buono nelle fasi di azione e in difficoltà nei momenti comici

Le ladre (600×320)

Pochi minuti dopo l’inizio, vediamo Alex e Carole planare lentamente. Questa è sicuramente una delle sequenze più riuscite di tutto il film, una sequenza poetica durante la quale le due donne parlano tra loro, del più e del meno. Durante tutta la pellicola, Alex confermerà il suo ruolo di sorella maggiore, mentre Carole si rivelerà una ragazza buona, un po’ sbadata ma impressionante cecchino. Proprio i dialoghi tra loro, a cui si aggiungerà anche Sam in un secondo momento, sono uno dei grandi punti di forza dell’opera. Le ragazze parlano di cosa mangeranno la sera, della loro quotidianità, così come del loro futuro, di cosa accadrà loro durante le operazioni pericolose che si apprestano ad affrontare. Il tutto viene recepito con grande leggerezza e la Laurent è perfettamente in parte, oltre a dimostrare di essere perfettamente a suo agio dietro la camera.

Purtroppo al contrario, non si può dire lo stesso dell’antagonista Madrina. Questo personaggio è molto sui generis, poiché rappresenta il tipico antagonista impassibile, crudele e certo della propria supremazia. Non ci viene svelato molto del motivo per cui è così legata ad Alex, mentre al contrario sarebbe stato interessante conoscere le ragioni delle sue azioni. Madrina non emerge mai davvero e, tranne in pochi momenti, non è mai davvero spaventosa. Dopo l’azione intimidatoria, Alex e Carole si recano in Corsica e non sembrano impensierite: non sono particolarmente preoccupate che Madrina dovrà accettare che non svolgeranno altre missioni per lei.

È un peccato che non sia stato dedicato un maggiore approfondimento al personaggio di Madrina. Il potenziale per avere un ottimo antagonista poteva esserci

Le ladre (600×320)

Purtroppo la pellicola risulta avere qualche problema anche con i momenti comici. Senza farvi particolari anticipazione, la comicità scaturisce spesso da situazioni grottesche o in modo involontario e gratuito. Nel suo essere spesso sottile, solo alcune volte diverte e lascia un sorriso stampato sulla bocca dello spettatore. In tante occasioni però semplicemente non riesce a divertire o, addirittura, fa storcere il naso per essere un po’ infantile. Essendo stato proposto e venduto come un film action dalla forte impronta comica, questo potrebbe deludere alcuni spettatori.

Abner e Clarence sono due aiutanti davvero particolari. In particolare Abner, che le protagoniste ormai conoscono bene, è un aiutante molto problematico e i suoi piani hanno molte incertezze. Per fortuna le protagoniste sanno riparare ai suoi errori e alle sue mancanze. Forse un lato del film discutibile risiede anche nella semplicità con cui alcune (non tutte, sia chiaro) azioni e missioni che svolgono vengono portate a termine.

Pur essendo ladre di esperienza e talento, qualche difficoltà in più sarebbe stata necessaria

Le ladre (600×320)

In conclusione, la forza di Le ladre risiede proprio nel gruppo delle sue protagoniste. Questo riesce ad elevare il film che, in alcuni momenti, mostra tutta la sua forza. Purtroppo però il lato comico non è del tutto riuscito e la storia, in generale, non è sempre incisiva. Sembrava potesse essere un vero e proprio heist movie ad alta adrenalina, eppure i momenti più concitati e tesi vengono quasi sempre stemperati velocemente. Il film resta complessivamente godibile, al netto di questi difetti e di un finale un po’ discutibile, di cui non parliamo per evitarvi particolari spoiler. Il talento di Mélanie Laurent dietro alla macchina da presa è più che confermato, assieme alle capacità recitative di Adèle Exarchopoulos (che tanti identificano ancora come la protagonista di La vita di Adele, altro bel film tratto da un fumetto) e di tutte le altre attrici e attori. Un’occasione in parte mancata che lascia un po’ di amaro in bocca.