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Le 7 migliori interpretazioni di Emma Stone

Ora al cinema con Poor Things, Emma Stone è tra le attrici che più si sono contraddistinte nell’anno appena concluso e che, sicuramente, ci faranno sognare pure nel 2024.

Dopo averlo atteso con particolare trepidazione, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, Poor Things, è arrivato nelle sale italiane il 25 gennaio. Uno degli elementi attrattivi principali del nuovo lungometraggio del regista greco è proprio la presenza, ancora una volta, della celebre Emma Stone al suo interno, nei panni della protagonista. Infatti, l’attrice americana sembra aver raggiungo uno dei punti massimi della sua carriera grazie al film. Il che non è poco! Soprattutto se si considera un curriculum professionale come quello di Emma Stone che, sin dall’inizio degli Anni Duemila, ci ha appassionati con performance eterogenee tra cinema e televisione. Basti pensare alla recentissima The Curse, serie tv di Showtime al cui fascinoso e scomodo disagio è impossibile resistere.

Partendo con ruoli modesti, episodici, in show di successo come Zack e Cody al Grand Hotel (2006), Malcom in the Middle (2006), 30 Rock (2012), Emma Stone ha raggiunto la notorietà con interpretazioni variegate all’interno di film popolari e di culto. Chi non se la ricorda in The Help (2011) o The Amazing Spider-Man (2012)? Fino ad arrivare ai più recenti ruoli protagonisti in Cruella (2021) o Maniac (2018), l’attrice ha dato vita a personaggi emblematici e non sempre convenzionali, collezionando numerose performance che le sono persino valse diversi riconoscimenti importanti.

Tre volte nominata ai Premi Oscar, due volte vincitrice del Golden Globe alla migliore attrice protagonista, immergersi nella filmografia di un’attrice come Emma Stone è una vera e propria avventura. Qui, raccontiamo le nostre interpretazioni preferite.

7) Easy A (2010)

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Easy A (640×362)

Oltre alle parti in Superbad (2007) e Zombieland (2009), la carriera di Emma Stone nel cinema ha avuto avvio principalmente con diversi personaggi all’interno di film teen molto apprezzati, tra cui primeggia soprattutto la sua partecipazione nella commedia Easy A (2010), in cui ha ricoperto il suo primo ruolo da protagonista. Interpretando la studentessa diciassettenne Olive Penderghast, Stone ha raggiunto la prima notorietà. Il film, diretto da Will Gluck, è narrato proprio dalla prospettiva della giovane protagonista, che racconta le sue tragicomiche disavventure parlando in webcam. In particolare, Olive è coinvolta in uno scandalo sessuale e comico a seguito della circolazione di una falsa diceria, secondo la quale la studentessa sarebbe sessualmente promiscua. Dovendo fare i conti con una serie di gossip inusuali e con una reputazione messa a repentaglio, la protagonista è al centro di dinamiche spassose e folli. Per il ruolo, Emma Stone ha ottenuto consensi unanimi, tanto da esser stata persino nominata per un Golden Globe e un BAFTA, riconoscimenti che non hanno potuto ignorare la sua brillante performance nonostante la giovane età. Infatti, l’eccentrica storia di Easy A non sarebbe la stessa senza l’interpretazione carismatica dell’attrice che, con l’accento strascicato e il costante sottotono umoristico, ha permesso al film di essere un vero e proprio titolo di culto per il genere di riferimento.

6) The Curse (2023)

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The Curse (640×357)

Passando da uno dei ruoli che più ha segnato un trampolino di lancio per la carriera di Emma Stone a uno dei suoi lavori più recenti, The Curse, è possibile rilevare l’evoluzione comica di un’attrice mai simile a sè stessa. The Curse è una serie tv che si contraddistingue per il suo umorismo nero e per una satira cringe che non fa altro che creare un crescente senso di disagio e scomodità in chi sta guardando. Il che è possibile anche grazie alle interpretazioni impressionanti dei due protagonisti: Stone e Nathan Fielder. Nella serie tv di Showtime, l’attrice interpreta la filantropa Whitney Siegel, co-protagonista (assieme a suo marito Asher) di un reality basato sulla loro attività di gentrificazione di una cittadina del New Mexico. Nel tentativo di promuovere le loro case passive e girare la prima stagione dello show, il rapporto tra Whitney e Asher viene costantemente messo alla prova, creando una serie di situazioni scomode tanto per i personaggi tanto per gli spettatori. The Curse è tra le sorprese seriali più interessanti e scomode dell’anno, una commedia complessa e soffocante che gioca con le fragilità più intime dei protagonisti e del contesto sociale circostanti. In una storia tanto articolata, l’interpretazione di Emma Stone non è da meno. Avendo già ottenuto una nomination ai recenti Golden Globe, l’attrice ha lasciato il segno, animando un personaggio teso, frustrato e scomodo, nascosto dietro ad un’apparente sorriso smagliante, puntualmente rivolto verso la camera della truppe che li segue con invadenza.

5) Battle of Sexes (2017)

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Battle of Sexes (640×353)

Battle of Sexes è un film sportivo, diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, adattamento cinematografico della famosa partita di tennis tra Bobby Riggs e Billie Jean King, avvenuta il 20 settembre del 1973. Il lungometraggio è l’unico progetto a cui Emma Stone ha preso parte nel 2017, rappresentando una delle sue performance dall’impatto maggiore. Qui, ha vestito i panni della co-protagonista, la leggendaria tennista Billie Jean King, affianco a Steve Carell che ha interpretato la controparte. Per la preparazione di Battle of Sexes, l’attrice ha lavorato a lungo: ha persino incontrato King, ha ripercorso la sua avventura professionale attraverso la visione di molteplici documentari, ha allenato l’accento assieme a un team di esperti e ha persino preso 15 chili in più! E ne è valsa la pena. Sin da subito, il ruolo nel film ha ottenuto consensi unanimi. Nella sua convincente interpretazione, Emma Stone è riuscita a dare animo alla determinazione, alla passione e alle difficolta che la tennista ha dovuto affrontare per raggiungere i suoi maggiori risultati. Inoltre, la sua performance non sarebbe stata la stessa senza la magnetica chimica con Carell, con cui aveva già lavorato nel 2011, nel film Crazy, Stupid, Love. Infatti, per Battle of Sexes entrambi i protagonisti sono stati nominati ai Golden Globes di quell’anno.

4) Birdman (2014)

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Birdman (640×342)

Altro film particolarmente acclamato all’interno del fitto curriculum dell’attrice è Birdman, commedia drammatica del 2014, diretta da Alejandro González Iñárritu, in cui Stone è protagonista assieme a Michael Keaton e Edward Norton. In questo caso, l’interprete ha animato Sam Thomson, la figlia ex tossicodipendente dell’attore decaduto Riggan Thomson. Il rapporto tra padre e figlia è particolarmente instabile, a fronte di un passato fatto di assenze e delusioni continue, e Stone e Keaton non possono che renderlo ancora più malinconico e morboso. Nel film, Emma Stone ha dato animo a un personaggio complesso, tormentato e afflitto da un pesante macigno emotivo da cui fa fatica a liberarsi. In un racconto in cui i confini tra realtà e fantasia sono labili tanto quanto il turbolento mondo dello showbiz, la giovane donna deve fare i conti con complesse questioni connesse alle dinamiche familiari e identitarie. E non è un caso che, nel 2014, Birdman è stato un vero e proprio successo, avendo persino vinto il Premio Oscar al Miglior film. Infatti, è proprio grazie al ruolo di Sam che Emma Stone ha ottenuto la sua prima, meritata, candidatura nella categoria dedicata alla Migliore attrice non protagonista all’interno del popolarissimo concorso.

3) La La Land (2016)

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La La Land (640×340)

La La Land è stato un cult istantaneo. Sin dalla sua prima proiezione è stato chiaro che ci fosse della magia vera nel film di Damien Chazelle. Il racconto nostalgico, quasi onirico, della relazione tra Mia Dolan e Sebastian Wilder ha appassionato chiunque, permettendo al lungometraggio di essere tra i titoli di riferimento del cinema contemporaneo. Oltre alle iconiche canzoni originali, l’identità di La La Land non sarebbe la stessa senza la chimica lacerante tra Emma Stone e Ryan Gosling, co-protagonisti di un racconto senza tempo. Le performance dei due attori, che si sono messi in gioco tanto nel ballo quanto nel canto, ci hanno conquistati. Stone interpreta una giovane donna e aspirante attrice in una coloratissima e frenetica Los Angeles. Durante tutto il film, Mia non può che mettere a fuoco le sue vulnerabilità e, in questo, Emma Stone è bravissima. La La Land rappresenta tutta la determinazione, il fascino, le fragilità della sua protagonista, in cui è semplice identificarsi. Dopo anni di lavori egregi sul piccolo e sul grande schermo, il film di Chazelle è stato un vero e proprio fenomeno culturale, che ha permesso a entrambi gli attori di consolidare il proprio status a Hollywood. Con esso, Emma Stone ha persino vinto il suo primo Premio Oscar alla Miglior attrice protagonista, oltre che molti altri riconoscimenti di spicco che non hanno fatto altro che confermare il livello qualitativo della performance messa in atto.

2) La Favorita (2018)

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La Favorita (640×356)

Se con La La Land abbiamo pensato che Emma Stone avesse raggiunto l’apice, ci siamo ricreduti nel giro di pochissimo tempo. Infatti, nel 2018, a poco meno di due anni dal successo del film di Damien Chazelle, nelle sale è arrivato La Favorita, grottesco lungometraggio storico del regista greco Yorgos Lanthimos, con cui l’attrice ha lavorato in più occasioni. In esso, Stone ha interpretato Abigail Masham, cugina di Sarah (Rachel Weisz) caduta in disgrazia a seguito del tradimento paterno. Ambiziosa e determinata, la ragazza che sogna di riconquistare la posizione sociale perduta, viene ridotta a sguattera ma, nel giro di poco tempo, inizia a insinuarsi nell’equilibrio della Regina (Olivia Colman). In La Favorita, Stone propone una delle sue performance più accattivanti, dando prova della sua versatilità in un period drama disturbante e complesso. Con il ruolo di Abigail, l’attrice esplora le intricate dinamiche di potere e degli intrighi politici di corte con grande maestria e finezza. Infatti, la sua interpretazione ha aggiunto un livello ulteriore alla psiche di un personaggio tanto manipolatore e ambizioso, permettendo al film di raggiungere una complessità altrimenti lontana. Anche in questo caso, il suo lavoro non ha lasciato indifferenti. Difatti, ha ottenuto, ancora una volta, riscontri più che positivi, raggiungendo persino la terza nomination ai Premi Oscar.

1) Poor Things (2023)

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Poor Things (640×380)

Il sodalizio artistico tra Stone e Lanthimos sembra destinato a durare ancora per un po‘. Dopo La Favorita (2018) e Bleat (2022), recentemente, il duo è tornato con una pellicola di cui non si fa altro che parlare. Poor Things sembra destinata a grandi cose. Il film, disponibile a breve in Italia, sta conquistando pubblico e critica in lungo e in largo. Nel nuovo lavoro, disturbante e anomalo in pieno stile Lanthimos, Emma Stone interpreta la protagonista Bella Baxter, giovane donna defunta riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter, che le ha trapiantato il cervello del feto che portava in grembo nel momento in cui è passata a miglior vita. Il film, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1992 di Alasdair Gray, è un viaggio surreale e fantastico che sembra riproporre, in chiave comica e oscura, la classica storia in stile Frankenstein. In un ruolo tanto grottesco quanto eccentrico, Stone non può che essersi messa nuovamente in gioco, regalando un nuovo personaggio diverso da tutto il resto. Come al solito, l’attrice americana non poteva che rilanciare, ancora una volta, le sue abilità, dimostrandosi una delle interpreti più versatili e imprevedibili attualmente in circolazione.

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