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Sic Mundus Creatus Est

Tick Tock, Tick Tock.

Le lancette si muovono senza sosta in Dark. Un fragile ticchettio che martella il cervello: minuto dopo minuto, secondo dopo secondo. Intangibile e invisibile, il tempo troneggia sugli uomini e li sbeffeggia, come pedine di una diabolica scacchiera.

E se di scacchiere parliamo, il bianco e il nero si uccidono a vicenda, in una frenetica lotta per la sopravvivenza. In questa guerra l’eterna dicotomia si fonde talvolta in un’unica cosa, distruggendo l’assoluto e partorendo il relativo. Il bianco e nero, la luce e l’oscurità, il bene e il male.

dark

In Dark non esistono assoluti ma solo punti di vista. Le pedine nere e quelle bianche giocano allo stesso gioco e con le stesse regole, cambiano solo le strategie per conseguire lo scopo. Il Re, in questo caso la materia oscura, è il fine ultimo ambito dai due schieramenti. Lo scacco matto di un paradosso temporale senza fine, un’accecante agonia in atto da decenni. Una partita in cui non esistono vincitori ma solo sconfitti.

Tick Tock, Tick Tock.

Martella senza sosta e mette in stato di allerta. Il tempo scorre e fugge via, più veloce di ogni cosa. Più rapido del vento, della luce e del suono. Non più lineare ma diabolicamente circolare influenza gli eventi del passato, del presente e del futuro. Una tavola di smeraldo, ermetica e misteriosa. Nel suo nome Adam e Claudia vogliono salvare il mondo. Nel nome di Dio le lancette continuano a muoversi tra i mille orologi di un artigiano incredulo ma dal talento nascosto.

“Sic habebis gloriam totius mundi. Ideo fugiat a te omnis obscuritas.”

Le parole della Tavola di smeraldo sono il simbolo di Dark e del suo relativismo. Attraverso la materia oscura i due schieramenti possono avere il controllo del mondo intero. L’apparente potere di poter cambiare ogni cosa e spezzare la maledizione. Salvare Prometeo dalla sofferenza, scacciare gli avvoltoi e con essi l’oscurità.

Dark 2

Il bene e il male, concetti partoriti dall’uomo, che mai come in Dark è un misero burattino nella mani del Creatore, decadono rovinosamente. Claudia appare come una salvatrice, un’instancabile viaggiatrice. Una donna che prova a convincere ogni persona coinvolta a Winden a seguirla. Il suo scopo è salvare il mondo, eppure agisce solo per il suo personale tornaconto e si dimostra talvolta più spietata dello stesso Adam. Bianca la sua fazione, Diavolo il suo soprannome. Un sussurro strozzato dal sangue di un uomo troppo buono per questo mondo.

Sic Mundus Creatus Est

Adam osserva e riflette, nel suo sfarzoso salotto. Le mani congiunte e gli occhi nascosti da un viso deformato. Non più viaggiatore ma solo manipolatore. Attende e asseconda il tempo. Colui che non dovrebbe esistere combatte con altri fini: ricreare il mondo dall’apocalisse. Nera la sua fazione, Jonas il suo reale nome.

Non esiste salvezza con questa umanità, bisogna ripartire da zero, da Adamo il primo uomo a Noè, colui che costruirà l’arca per un nuovo inizio. Un prete senza fede e spietato.

Eppure velenoso è il verbo del falso predicatore. Nelle sue parole è celato l’oscuro presagio del demonio, il quale sazia e ingrassa l’illusione, solido germe dell’eterno paradosso. Che sia Claudia o Adam, non è importante, perché i due leader sono due facce della stessa medaglia. Salvatori e boia, vincitori e vinti. Entrambi vogliono arrivare allo scacco matto e combattono senza sosta. Tuttavia più tentano di cambiare il loro destino e quello dell’umanità, più il loro fato si compie.

La domanda non è dove ma quando

Non è solo la domanda che si pone Ulrich per ritrovare suo figlio Mikkel. È anche il quesito da porsi per trovare il bene e il male.

Rispettivamente non sono né dalla parte di Claudia né di Adam, ma divisi in mille frammenti a spasso nel tempo. Il bene è un Jonas che tenta a tutti i costi di salvare Martha e le persone che ama. Oppure un Noah che si ribella ad Adam in nome di sua figlia. Il male è un Jonas che porta Mikkel nella grotta, oppure una Claudia che fa di tutto per tenere segreto il pericolo che si cela nella centrale.

In sostanza il bene e il male in Dark non esistono. E in questo inferno ogni personaggio è solo, senza via d’uscita. Ogni pedina è la creazione di Dio, e come tale, inerme di fronte al suo destino. Rinchiusi in un cunicolo dove il vento li taglia in pieno volto e gli uccelli cadono morti dal cielo, chiedono pietà. E nel loro disperato urlo falliscono.

Perché nessuna creatura vivente ha il potere di cambiare le leggi del tempo e dello spazio. Perché così è stato creato il mondo: sic mundus creatus est.

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