Dopo Inghilterra, Francia, e Italia, la Germania è il quarto paese europeo a sbarcare su Netflix con una produzione originale e lo fa “toccandola pianissimo”. L’esordio è con Dark, una serie Tv ambiziosa nelle premesse e ancor di più nel suo svolgimento, tanto da scomodare paragoni con Stranger Things, Twin Peaks e Lost, date le tematiche trattate. In realtà, la serie ideata da Baran bo Odar e Jantje Friese, segue la propria strada, guadagnandosi la propria dimensione narrativa e, pertanto, non accetta di essere sminuita al confronto con prodotti già ampiamente affermati. Sparizioni e oscuri segreti in una misteriosa cittadina, Winden. diventano il pretesto per presentare tutti i grandi temi della filosofia: l’essere e il non essere, la difficoltà a pensare l’essenza del tempo, i dilemmi etici della libertà umana, il mortale e il divino, il senso e il non senso. I viaggi temporali e l’ineluttabilità del destino rappresentano invece il filo conduttore della storia, ciò che alimenta la curiosità dello spettatore e che produce i colpi di scena più interessanti. Altra componente fondamentale è, inoltre, quella del simbolismo religioso, evidente nella ricorrenza di alcune date e nei nomi di molti personaggi. E, a proposito, si possono contare sulle dita di una mano gli attori già affermati al di fuori della propria nazione: il più noto è senza dubbio Oliver Masucci, Ulrich nella serie, che ha interpretato Hitler nella pellicola del 2015 ‘Lui è Tornato’. Ciò nonostante tutti gli attori si dimostrano all’altezza del proprio compito e, complice un’ottima scrittura, riescono anche a conferire un certo spessore ai propri personaggi. Tutto questo ha fatto sì che Dark diventasse una delle serie tv rivelazione del 2017. Ciò che resta della prima stagione è la sensazione che ci sia un mondo ancora da esplorare e una trama tutta da sviscerare nella sua complessità. Pertanto, benvenuta nei nostri incubi, Dark.
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