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I 9 momenti più disturbanti degli anime

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Akira, Berserk, Re: Zero, Devilman, Made In Abyss, Tokyo Ghoul, Fullmetal Alchemist, Hellsing, Fate/Zero

Chiunque sia appassionato di anime sa perfettamente che, da un momento all’altro, potrebbe incappare nella visione di scene altamente inquietanti (da storici prodotti come Akira a show più recenti come Attack On Titan).

Eccessivi, stravaganti, sopra le righe (I 10 anime più iconici e commoventi degli ultimi 10 anni).

Gli anime, oltre a regalarci trame profonde, raffinate, concettualmente complesse, camminando con coraggio su impervi territori psicologici, e personaggi che, in poco tempo, grazie alla loro chirurgica ed emozionante caratterizzazione, riescono a diventare iconici e leggendari, molto spesso, nascondono qualche piccola e particolare insidia; di tanto in tanto, infatti, lo spettatore è costretto a visioni agghiaccianti e inaspettate.

Non stiamo parlando di immagini squisitamente forti dal punto di vista cruento. Il sangue, lo splatter ironico e gratuito, in effetti, lo mettiamo in conto senza, ormai, battere ciglio; ci riferiamo, tutt’al più, a momenti di estrema inquietudine, emotivamente disturbanti, scene in grado di far raggelare il sangue e toglierci il sonno.

Da Akira a Fullmetal Alchemist, ne vedremo delle belle!

Nonostante la difficoltà di raggrupparne una sola manciata a fronte degli innumerevoli esempi a disposizione tra le decine di anime prodotti, soprattutto negli ultimi anni, in questo articolo vi mostreremo nove scene disturbanti che abbiamo pescato in altrettanti show televisivi giapponesi in questione.

La trasformazione di Tetsuo – Akira

Clima distopico post Terza Guerra mondiale, bande di motociclisti anarchici che sfrecciano per le strade di Tokyo, superpoteri derivati da segreti esperimenti scientifici. Tutto questo è Akira, uno degli anime più visti e famosi di sempre.

Tra i protagonisti di Akira troviamo Tetsuo, giovane, inesperto, invidioso del capo della banda Kaneda. A seguito di un incidente con la moto viene segregato in un ospedale e sottoposto a trattamenti scientifici (che rimandano proprio al misterioso progetto Akira) e che lo renderanno un superuomo con forza illimitata, in grado di volare, teletrasportarsi e dotato di incredibili capacità telecinetiche.

Nello scontro finale di Akira assistiamo alla vomitevole trasformazione di Tetsuo. In preda ai deliri di onnipotenza e con un braccio meccanico fuori controllo, il giovane ragazzo si tramuterà in un enorme ameba raccapricciante, gonfiandosi fino alla sua stessa esplosione.

L’eclissi – Berserk

Tra i prodotti più apprezzati degli ultimi tempi, Berserk, ambientato in una dimensione fantasy medioevale, si rende protagonista di una delle immagini più terribili e impegnative, dal punto di vista etico ed emotivo, partorite dalle menti degli autori di anime più recenti. La scena in questione, ormai celeberrima, è quella dell’eclissi.

Griffith, il seducente e ambizioso co-protagonista dell’anime, ha vissuto un anno terribile in cui è stato costretto ad affrontare indicibili torture. Mutilato, devastato, spezzato, Griffith tenta persino il suicidio; è il prologo di una spietata mattanza che farà rimanere di stucco gli increduli spettatori.

Il ciondolo di cui è tornato in possesso, il bejelit, pendente senziente e sovrannaturale, viene risvegliato e, con lui, evocati i minacciosi e terrificanti arcidemoni.

Griffith diventa Phempt, mano di Dio, trasformandosi, forse, in tutto ciò che ha sempre desiderato, ma che non aveva mai avuto il coraggio di intraprendere. Aveva bisogno del giusto stimolo.

Il volto del pendente scarlatto si ripropone su cielo e terra. Il colore rosso della pellicola fa quasi da anticamera al sangue copioso che sgorgherà a breve.

Griffith, ormai spietato tiranno, sacrificherà chiunque oserà ostacolare il suo cammino, stuprerà Caska (conducendola alla follia) davanti agli occhi di Gatsu, ucciderà amici e nemici, si renderà artefice di impronunciabili barbarie e atrocità.

I coniglietti mannari – Re:Zero

Da molti considerato come l’isekai migliore di sempre. Nel sotto-genere degli anime in questione (in cui, per farla semplice, il protagonista riesce a vivere avventure diverse in universi paralleli), Re:Zero gode di infinita stima e notevoli apprezzamenti. Un po’ meno, a dire la verità, il suo protagonista, Subaru Natsuki che, differentemente dalle tradizioni degli isekai, non viene investito da chissà quale potere significativo tranne uno: la possibilità di tornare in vita all’infinito ogni volta in cui muore; riavvolgendo il tempo, dunque, Subaru ha la possibilità di rivivere in loop determinate vicende e situazioni.

Da far accapponare la pelle è una delle decine e decine di morti che Subaru è costretto (a volte autoinfliggendosele) ad affrontare (per giunta conservando la memoria di ogni esatta circostanza vissuta). Stiamo parlando della dipartita per mano degli spaventosissimi, inarrestabili e, in pratica, impossibile da sconfiggere coniglietti mannari. Bianchi, con un corno in testa e spiritati occhi rossi, in un incantevole scorcio innevato, li vediamo aggredire il povero protagonista (che ne conserverà il terribile ricordo) tra le indimenticabili urla strazianti di Subaru lentamente dilaniato e divorato vivo.

Amon si nutre di una “bambina” – Devilman

Tra gli anime che hanno segnato un’epoca, proprio come il precedente Akira, troviamo Devilman.

I demoni giungono dall’inferno per annientare la razza umana e conquistare il mondo in superfice dopo che gli uomini hanno rovinato il pianeta esaurendo le risorse e inquinandolo pesantemente. Tra questi c’è chi si impossesserà del corpo del giovane Akira Fudo, Amon che, ben presto, abbandonerà i propositi belligeranti schierandosi contro i demoni in difesa dell’umanità. E questo in virtù dell’amore provato nei confronti della giovane Miki Makimura.

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Corpi divelti, atmosfere dark, scene non propriamente adatte a un pubblico minore. Come quella in cui Amon, inferocito, decide di sfamarsi col corpo di una bambina in fin di vita (in realtà anch’essa un demone) banchettando voracemente sui suoi resti tra schizza di sangue e ossa triturate.

La trasformazione di Mitty – Made In Abyss

Un anime decisamente curioso quello di Made In Abyss, dove tutto ruota, per l’appunto, attorno a questo Abisso, una voragine immensa, profondissima e oscura, costellata da chincaglierie varie, per lo più di carattere magico.

Il tentativo di recuperare questi preziosissimi e incantati cimeli sarà la causa di numerose vittime tra i ricercatori ed esploratori più coraggiosi e sfortunati.

Tra i personaggi di questo singolare anime, troviamo Mitty, precedentemente una ragazza normalissima, ora Residuo amorfo, incapace di ragionare e comunicare ma, purtroppo, costretta a sopportare dolore e sofferenza.

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Un’altra trasformazione simile a quella di Akira citata in precedenza.

In una straziante quanto disgustosa scena dell’anime, Nanachi, anche lei un tempo bimba graziosa, ora, però, mezza umana e mezza bestia per via della maledizione subita nel sesto livello dell’Abisso, è costretta ad assistere all’orripilante trasformazione di Mitty in un ammasso di carne informe; insomma, un raccapricciante e purulento blob spiaccicato al suolo.

La tortura di Kaneki – Tokyo Ghoul

Formidabile personaggio Kaneki. Metà umano, metà ghoul, sempre in bilico tra i buoni propositi dettati dalla sua natura umana e le atroci efferatezze determinate dalla sua parte mostruosa.

Nel corso dell’anime lo vediamo cambiare radicalmente aspetto e personalità: da mite, ingenuo e rispettoso studente a feroce, invincibile e inarrestabile cannibale senza pietà.

E tutto questo, proprio a seguito di una delle scene più macabre e disturbanti degli ultimi anni: la tortura per mano dello spietato Yomori.

Dita dei piedi amputate, poi offertegli come pasto obbligatorio, millepiedi infilati nell’orecchio, violentissimi gesti disumani a cui è costantemente sottoposto e che è costretto a guardare inerme e incatenato.

Non ce la sentiamo di consigliare ai deboli di cuore, anzi, di stomaco, la visione di questo crudo e truculento spargimento di sangue. Soltanto le agghiaccianti grida di Kaneki fanno intuire la tragicità dell’evento, un supplizio lancinante e destabilizzante da ogni punto di vista.

Il flashback di Seras Victoria – Hellsing

Anime spumeggiante, divertente, estremamente avvincente. Stiamo parlando di Hellsing dove, in una Londra infestata da mostri, vampiri e ghoul, l’omonima organizzazione segreta, tra satira sociale e religiosa, scene splatter e humor nero, combatte da secoli le forze del male che aleggiano e minacciano la capitale inglese.

Tra i protagonisti dell’anime vi troviamo Seras Victoria, resa vampiro da Alucard. Gran personaggio il suo: nonostante un passato turbolento e profondamente drammatico Seras Victoria non si è mai lasciata incattivire dalla vita. Ha nobili intenti ed è sempre dedita alla cosa giusta e all’etica più pura.

Forte, intelligente, leale, svampita e spensierata, purtroppo, da piccola ha assistito all’omicidio dei suoi genitori. In un angosciante flashback ne viene messo al corrente anche lo spettatore costretto a guardare, con gli occhi di Seras Victoria, lo stupro del cadavere della propria madre da parte di un viscido e sadico delinquente.

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Il cambio di colore delle immagini, il rallenty della scena con l’inquadratura che indugia sul volto senza vita della madre abusata, le lacrime insanguinate della piccola Seras Victoria; tutto è estremamente inquietante in questa manciata di minuti, ormai diventati famosissimi.

La morte del bimbo – Fate/Zero

Astruso, sagace, psicologico, cupo, solido. Tutto questo è Fate/Zero, uno degli anime più riusciti e apprezzati dello scorso decennio.

Lotte tra dinastie alla ricerca del Sacro Graal, evocazioni di personaggi storici, spietati sicari, maghi ammalianti; in Fate/Zero facciamo la conoscenza di tantissime personalità eterogenee e dall’indiscutibile e irresistibile fascino.

Tra i personaggi intercettati c’è il malefico Caster, protagonista di una delle scene disturbanti che abbiamo scelto.

Slegato un povero bimbo imbavagliato, dopo avergli indicato la via di fuga e avergli promesso, anzi, garantito la piena libertà, lo farà divorare da un orribile mostro tentacolare tra le strazianti urla che vorremmo non aver mai ascoltato.

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Crudele fino al midollo, Caster segue una logica e una morale bizzarra, complessa, folle, ma stranamente conturbante: gli omicidi commessi sono una forma di arte pura, le terribili crudeltà sanguinose di cui si rende protagonista non sono altro che strumenti alternativi per contemplare la bellezza e la grandiosità di Dio.

La chimera – Fullmetal Alchemist

Abbiamo volutamente scelto di proporla per ultimo. Probabilmente la scena più disturbante nella storia degli anime. Non ci sono bambini squartati o divorati da mostri, neppure teneri cagnolini massacrati sul pavimento (c’è persino questo negli anime, per l’esattezza lo guardiamo in Elfed Lied). Non c’è sangue, la tensione (palpabilissima) non è derivata da orribili immagini splatter; non ci sono demoni, creature spaventose, stregoni che minacciano terrore e devastazione.

Questa scena terrificante è puro disturbo psichico ed emotivo: si è compiuto l’orribile gesto di Tucker, l’alchimista intreccia-vite, dedito alla creazione di chimere parlanti.

Disturbante più della cratura orribile di Akira? Crediamo proprio di si.

Indefesso scienziato governativo, sempre pronto a sacrificare la propria vita nel nome della scienza, decide di perpetrare un atto terrificante, indicibile, totalmente folle e maniacale: la creazione di una chimera incrociando la vita della povera figlia Nina con quella del suo adorabile cane Alexander (potrebbe interessare Cosa non ha funzionato nel live action di Fullmetal Alchemist targato Netflix).

La lenta passeggiata nel corridoio; il gioco di luci e ombre che invade la casa; gli spettrali occhiali scintillanti di Tucker che illuminano a giorno l’oscurità della stanza.

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Rabbrividiamo quando sentiamo la chimera parlare. Una voce distorta, imperfetta, ovattata, sofferta. Quando ci accorgiamo, assieme al protagonista, che si tratta della piccola Nina è strazio allo stato puro.

Un’atroce sperimentazione tra umani e animali che si concluderà con la morte della chimera, uccisa per pietà e compassione da Scar, l’assassino degli alchimisti di Stato.

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