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I 9 villain più manipolatori nella storia degli anime

ATTENZIONE! L’articolo contiene potenziali spoiler degli anime e dei personaggi citati.

A volte c’è bisogno di un buon villain perché una storia funzioni, e gli anime più famosi della storia lo sanno fin troppo bene. Ci troviamo spesso di fronte a storie ricche di azione, fantasia e magia in cui la lotta tra il bene e il male non ha per forza confini sempre netti e definiti. Contrariamente alle storie occidentali, infatti, quelle orientali viaggiano spesso su binari grigi in cui la moralità è un concetto tanto mutevole quanto rilevante. Non gli eroi e tantomeno i cattivi rientrano sempre all’interno di categorie chiare e distinte le une dalle altre. Un esempio è sicuramente Eren Jaeger, che lungi dall’essere il protagonista incorruttibile dei romanzi d’avventura di matrice europea. Anche i villain, nella maggior parte dei casi, sono più complessi di quello che possono sembrare, soprattutto quando le loro motivazioni sono di natura personale.

I più terribili e affascinanti tra loro sono senza dubbio i grandi manipolatori degli anime. Si tratta di quei villain che non hanno bisogno per forza di poteri sovrannaturali per raggiungere i propri scopi. Quelli che sanno destreggiarsi nel mondo che li circonda, un’astuzia dietro l’altra. Sono personaggi dal passato traumatico, dal cuore glaciale e dagli occhi magnetici. Sono cattivi dal fascino narrativo irresistibile che ci hanno incantato e catturato nella loro rete.

Ecco quindi 9 villain degli anime maestri nell’arte della manipolazione

1) Sousuke Aizen – Bleach

villain degli anime
Sosuke (640×360)

Aizen è un ex-capitano della Soul Society ed è inizialmente introdotto come come un leader rispettato e un alleato fedele. Nel corso dell’anime, però, emerge la vera natura del villain caratterizzato da un’intelligenza sopra la media e da un’ambizione ancora più grande. Con il progredire della storia, infatti, Aizen rivela di aver manipolato gli eventi dietro le quinte per raggiungere i propri obiettivi. Un antagonista con un piano complesso che coinvolge il raggiungimento di un potere supremo. Ma qual è la motivazione alla base delle scelte di Aizen? Il villain desidera superare le limitazioni imposte dalla Soul Society e diventare una divinità. Per fare ciò, cerca di ottenere il potere supremo, il “Hōgyoku”, un oggetto magico che può amplificare le abilità di chi lo possiede.

Per questo motivo tradisce la Soul Society, manipolando eventi e persone per raggiungere i suoi scopi e mantenendo le sue vere intenzioni nascoste fino al momento opportuno. Oltre a essere dotato di un’intelligenza straordinaria e di una notevole abilità tattica, Aizen si impossessa anche di nuovi poteri che gli permettono di manipolare illusioni. Ma anche di controllare gli altri e persino assorbire le abilità altrui. Insomma, parliamo di un personaggio che utilizza le sue nuove abilità per ottenere ciò che vuole, fregandosene di chi incrocia il suo cammino.

2) Naraku – Inuyasha

Naraku (640×358)

Naraku è uno dei personaggi più complessi e stratificati nella storia dei villain degli anime. A cominciare dalle origini oscure e complesse. Il personaggio, infatti, era inizialmente umano e noto con il nome di Onigumo, ma la ricerca del potere demoniaco per i suoi oscuri desideri l’ha messo su un tracciato oscuro. La sua fusione con il demone delle tenebre ha creato Naraku, una figura malvagia e manipolatrice. Sotto questa nuova veste, gioca con le emozioni e le relazioni dei protagonisti, cercando di seminare discordia tra di loro. Il suo coinvolgimento nelle vite dei personaggi principali è una delle sue armi più potenti, rendendolo un avversario insidioso. Anche in questo caso è l’ambizione a muovere le azioni di Naraku, che cerca costantemente di aumentare la sua forza e acquisire abilità sempre più potenti.

Eppure, nonostante la sua malvagità, Naraku mostra anche una complessità emotiva. Non sono poche le occasioni in cui il personaggio sembra interiormente scisso, tormentato dai suoi stessi dubbi e da conflitti interiori. Questi momenti di vulnerabilità contribuiscono a rendere il personaggio ancora più intrigante. Nutre sentimenti di vendetta nei confronti di protagonisti, ma capita di vederlo anche in conflitto con se stesso in più di un’occasione. La sua presenza costante nella storia aggiunge suspense e tensione, contribuendo al successo dell’opera.

3) Black Zetsu – Naruto

villain degli anime
Zetsu (640×360)

Chi è Black Zetsu? Sicuramente non poteva mancare in questa lista uno dei villain più misteriosi e astuti dell’anime di Naruto. Si tratta di una creazione di Kaguya Ōtsutsuki, la madre di Hagoromo Ōtsutsuki (il Saggio dei 6 Cammini) e Hamura Ōtsutsuki, e il suo compito principale è quello di assicurarsi che il ciclo di reincarnazione degli Ōtsutsuki continui. Per tale motivo manipola gli eventi per garantire la rinascita di Kaguya attraverso la successiva generazione della sua discendenza.

Black Zetsu è coinvolto in numerosi eventi cruciali dell’universo Naruto. Soprattutto durante la saga finale della serie, nota come la Quarta Grande Guerra Ninja e l’arc finale di Kaguya. Nel corso della Quarta Grande Guerra Ninja, infatti, Black Zetsu tradisce Madara Uchiha, prendendo il controllo del suo corpo e rivelando le sue vere intenzioni. Agendo come braccio destro di Kaguya, manipola gli eventi per assicurarsi che sua “madre” sia risvegliata. Siamo quindi di fronte a uno degli antagonisti più inquietanti ma anche più influenti dell’anime, le cui azioni hanno dirette conseguenze sulle vicende dei protagonisti principali e sui loro destini. Sembra quasi che le azioni di Black Zetsu esulino dalla sua volontà. Come se a spingerlo fosse una specie di predestinazione alla quale, neppure lui, può sfuggire.

4) Johan Liebert – Monster

Johan Liebert (640×480)

Personaggio creato da Naoki Urasawa, Johan Liebert di Monster è nato in una clinica psichiatrica nella Germania dell’Est. Il passato di questo villain è tra i più oscuri e traumatizzanti che vi capiterà mai di vedere in un anime.

Fin da piccolo, infatti, ha subito numerosi esperimenti insieme alla sorella gemella, e si è trovato coinvolto in situazioni violente e disturbanti. Tutti questi traumi, subiti fin dalla tenera età, hanno malauguratamente contribuito alla sua formazione come individuo privo di emozioni e moralità. La sua gemella, Anna, è l’unica persona a cui sembra essere davvero legato nel profondo. Ciò che rende Johan un antagonista spaventoso è la sua totale assenza di moralità. Non è spinto da desideri o bisogni personali, ma agisce in modo calcolato e senza empatia. Dimostrando una mancanza totale di compassione o senso del rimorso, il villain uccide e tortura senza alcun motivo specifico.

Johan può essere interpretato anche come una critica alla società moderna. Il suo carattere senza scrupoli e la sua abilità nel manipolare le persone riflettono i problemi profondi della realtà in cui viviamo, facendo emergere domande sulla natura umana, la violenza e il potere. Rimane comunque un antagonista ambiguo e sfuggente. A volte sembra che cerchi di eliminare il male nel mondo, ma i suoi metodi sono estremamente violenti e distruttivi. La sua motivazione ultima rimane un mistero.

5) Makima – Chainsaw Man

villain degli anime
Makima (640×359)

Chainsaw Man, manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, è una delle opere più apprezzate degli ultimi anni e da cui è stato tratto un anime di successo. Il personaggio di Makima, inizialmente presentato come un mentore e leader dell’organizzazione anti-demoni, rivela man mano una natura crudele e malvagia. Maestra nell’arte della manipolazione, Makima utilizza astutamente le persone intorno a lei per raggiungere i suoi obiettivi. Spesso giocando con le emozioni degli altri per ottenere ciò che vuole. Il suo obiettivo? Il potere assoluto. Più semplice di così.

All’inizio della storia sembra che Makima sia interessata al benessere di Denji, il protagonista Chainsaw Man. Tuttavia, con il proseguire della trama, diventa sembra più chiaro che il suo solo interesse sia quello di sfruttare il potere di Denji per i propri scopi. Makima vuole infatti trasformarlo in una sorta di arma per controllare i demoni e gli avversari. Nel finale viene rivelato che la ragazza stessa è un demone e che ha vissuto per un periodo straordinariamente lungo, rimanendo coinvolta in complesse manipolazioni temporali. Questo spiega molte delle sue azioni apparentemente crudeli.

6) Donquixote Doflamingo – One Piece

Doflamingo (640×360)

Crudele, machiavellico, folle oltre ogni limite. Donquixote Doflamingo è un villain terrificante, uno dei peggiori dell’intero anime di One Piece. Ed è proprio per la sua efferata malvagità che è riconosciuto come anche uno dei migliori (qui trovate la classifica dei migliori personaggi di One Piece in assoluto).

Antagonista della saga di Dressorosa, Doflamingo fa in realtà la sua comparsa già nei primi archi narrativi dell’anime, seppur in maniera molto fugace. Del suo passato non sappiamo assolutamente nulla prima che Rufy Cappello di Paglia e la sua ciurma sbarchino a Dressrosa, durante il loro viaggio alla ricerca del One Piece. Attraverso una serie di flashback viene rivelato come Doflamingo sia in realtà un Drago Celeste, il cui padre ha deciso volontariamente di abbandonare titolo e posizione per vivere insieme agli umani.

Le cose non sono andate nel migliore dei modi e Donquixote, che fin da piccolo ha sempre manifestato un carattere arrogante e prepotente, ha iniziato a nutrire un odio profondo nei confronti degli uomini, da lui ritenuti inferiori. Odio che l’ha portato alla scalata sociale, conquistando prima un posto nella Flotta dei Sette e poi il titolo di re di Dressorosa. Ovviamente, tutto questo tramite macchinazioni e ricatti. E non solo. Perché Doflamingo è davvero il villan della manipolazione, dato che il Frutto del Diavolo da lui ingerito gli permette di controllare letteralmente le azioni degli altri. Come fossero marionette.

7) Dio Brando –  JoJo’s Bizarre Adventure 

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L’anime “Le bizzarre avventure di Jojo” è molto particolare ed è uno di quelli che, per fortuna, va avanti da una vita. Potremmo quasi definirlo un anime antologico, dato che ogni stagione si concentra su una storia diversa. Esiste però un comune denominatore che lega tra loro queste storie distanti nel tempo: la famiglia Joestar. L’anime segue dunque le vite e le avventure dei suoi membri più importanti, quelli che, in particolare, hanno sviluppato nel corso di generazioni diverse dei poteri definiti Stand. Il personaggio di Dio Brando appare nel primo arco narrativo, “Phantom Blood”, ambientato nella Londra del 1888. Figlio di Dario Brando, uomo senza scrupoli, Dio cresce nella povertà e la sua infanzia è segnata da abusi e difficoltà. Dopo la morte della madre, Dio inizia a sognare una vita migliore e di veder accrescere il proprio potere.

Questo desiderio lo porta a compiere azioni spietate non facendosi alcuno scrupolo nel manipolare chiunque gli stia intorno per raggiungere i suoi obiettivi. Sin da giovane utilizza abilmente le persone per raggiungere i suoi scopi, sfruttandone debolezze e desideri. Un esempio significativo di ciò è proprio la sua relazione con Jonathan Joestar, protagonista di “Phantom Blood”, che Dio manipola e tradisce. Dopo gli eventi del primo arco, Dio acquisisce l’immortalità grazie a una maschera di pietra. Sviluppa inoltre uno Stand chiamato “The World”. Questo Stand gli conferisce la capacità di manipolare il tempo, rendendolo in tal modo un avversario ancora più temibile.

8) Father – Fullmetal Alchemist: Brotherhood 

Father (640×360)

Father è l’antagonista principale nel manga e nell’anime “Fullmetal Alchemist”, entrambi creati da Hiromu Arakawa. È un personaggio complesso e dalle molteplici sfaccettature, e il suo ruolo nella storia è fondamentale per lo sviluppo dei protagonisti. Father è una creatura antica, conosciuta anche come l’Ottavo Peccato, che si è evoluta da una pozzanghera di liquido oscuro condividendo i vizi umani. Questo gli conferisce un aspetto umanoide, ma con un viso inespressivo e occhi profondamente bui. Ha anche la capacità di manipolare la “Porta della Verità”, un’entità che rappresenta la conoscenza ultima.

Ciò a cui Father aspira più di ogni altra cosa è eliminare ogni impurità dal mondo rendendolo così un regno perfetto. Per riuscire nel suo scopo, elabora un piano complesso che coinvolge l’uso della magia alchemica, l’apertura della “Porta della Verità” e la creazione di una pietra filosofale su larga scala sfruttando le anime umane. Inizialmente si presenta come l’Uomo Padre, una figura di autorità all’interno della Chiesa di Leto, guadagnando l’approvazione delle masse e il loro benvolere. Nel frattempo, però, agisce nell’ombra usando a suo piacimento le conoscenze e il potere di alchimisti e governanti. La sua vera natura dietro l’Uomo Padre è un segreto celato per lungo tempo nella trama. Anche in questo caso siamo di fronte a un villain inquietante ma allo stesso tempo estremamente affascinante, le cui motivazioni superano l’umano pensiero.

9) Light Yagami – Death Note

Light Yagami (640×360)

Concludiamo in bellezza con quello che, secondo il popolo del web, è probabilmente il villain più manipolatore e subdolo nella storia degli anime.

Eccolo con il suo ciuffo un po’ emo, il suo sguardo da bravo ragazzo che non inganna nessuno e quel quadernetto infido che ha terrorizzato un paese intero. Light Yagami è uno studente modello, motivato dalle ambizioni più nobili quando entra in possesso del Death Note, un quaderno che permette di uccidere chiunque il cui nome venga scritto al suo interno. Ma mentre cerca di utilizzare il Death Note per eliminare i criminali e creare così un mondo pacifico e utopico, qualcosa cambia nell’animo di Light. Il ragazzo si trasforma gradualmente in un antagonista complesso, il cui senso di giustizia si fa sempre più distorto.

Inizia a vedere se stesso come un dio che decide chi merita di vivere e chi no. Col passare del tempo, infatti, Light diventa sempre più spietato e indifferente nei confronti delle vite umane che miete tramite il quaderno. La sua sete di potere lo porta a compiere azioni sempre più cruente e a manipolare chiunque si stagli tra lui e i suoi obiettivi. Per proteggere il suo segreto e perseguire i suoi scopi, Light è perfino disposto a sacrificare le persone care accanto a lui. Questo lo allontana da amici e familiari, portandolo a vivere un’esperienza di solitudine e alienazione fino a quando la sua stessa megalomania lo porterà a uno degli epiloghi più tragici di sempre per i villain degli anime.