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20 cose a cui ho pensato dopo aver rivisto il primo episodio di The OC a distanza di 19 anni

Avete presente quei momenti in cui vi prende la nostalgia canaglia e avete voglia di tornare un po’ indietro nel tempo? L’estate è ormai finita e siamo ufficialmente in autunno. L’autunno è la mia stagione preferita per un’infinita serie di motivi tra cui il monopolio della zucca e dei funghi nella mia alimentazione, l’uscita di Hocus Pocus 2 e il rewatch di Hocus Pocus, Amori e altri disastri, The Rocky Horror Pictures Show e Eastwick per celebrare Halloween, l’omonima palette dell’armocromia che mi piace da impazzire, ma che – a quanto mi dicono – non è proprio la mia di stagione e ovviamente la pioggia che sbatte sulle finestre da mattina a sera e ti fa passare qualunque voglia di uscire. Ecco, in questi giorni, proprio durante un temporale ho sentito il bisogno di salutare la stagione uscente e dare il benvenuto a quella nuova con un classico della serialità televisiva: The OC.

E lo so, tutti voi sicuramente starete pensando perché proprio questa serie che è una delle classiche mandata in onda in replica nel pomeriggio di Italia 1 da quindici secoli a questa parte? Beh proprio non lo so.

E poi dev’esserci davvero un reale motivo per cui riguardare The OC, Ryan Atwood e Seth Cohen alle prese con la loro adolescenza nell’Orange County? Penso proprio di no.

Perciò ho rivisto il primo episodio a distanza di anni e queste sono le 20 cose che ho pensato.

The OC
The OC (640×360)

1. Ryan Atwood è proprio un idiota. È proprio un idiota e seppure lo ami alla follia, bisogna dirlo. L’episodio di apre con il famoso furto dell’auto. E lo vediamo lì fermo con lo sportello aperto, il fratello che gli urla di salire in macchina e lui che rimane a guardare la polizia finché non si accorgono di loro e solo quando stanno già con un piede al gabbio, ecco che si decide a entrare nel veicolo.

2. Sandy Cohen quando esattamente è diventato attraente? Ma era così attraente anche prima? E perché non me ne sono accorta? Mi sono resa conto che i miei gusti dalla prima visione di The OC sono cambiati parecchio. Sarà che l’età avanza, ma non bisogna proprio sottovalutare il signor Cohen. Il capello un po’ lunghetto, ma perfettamente curato, l’occhio azzurro tattico, il sorriso ammaliante e l’aria da buon samaritano allo stesso tempo un po’ goffo e un po’ sfigato rispetto ai signori dell’Orange County lo fanno apparire sicuramente molto appetibile. Ecco. E poi indossa spesso completi e io ho un debole per quei look.

3. In quale universo vedendo Adam Brody e il suo Seth Cohen abbiamo pensato e creduto che potesse essere credibile come sfigatello? Innanzitutto è molto piacevole alla vista per dire in modo carino che è bono e poi è divertente, è intelligente ed è anche nerd. Meglio non si può chiedere. E adesso, mentre scrivo questo punto, mi rendo conto che la mia cotta del liceo gli somigliava proprio tanto. Era più riccio, ma bello pure lui e con quell’aria da non so di essere bello, forse posso sembrare pure un po’ sfigatello e sì, mi piace Star Wars e ho un’action figure di Chewbacca che ti piacerebbe un sacco.

4. Seth Cohen ha un’ironia tagliente e un sarcasmo affilatissimo senza cui probabilmente il primo episodio di The OC sarebbe stato abbastanza noioso. Se c’è un momento di tensione, se c’è un momento che potrebbe diventare imbarazzante ecco che arriva lui con la battuta e smorza la tensione dicendo esattamente ciò che ogni spettatore sta pensando.

5. Kirsten Cohen è piacevole come un pugno dritto sul naso. Io questo personaggio ai tempi della messa in onda di The OC su Italia 1 me lo ricordavo un po’ antipatico, ma devo ammettere che il livello di fastidio che mi ha provocato questa volta è davvero alto. Era pari a quello che provoca chi mastica facendo rumore e chi tira su col naso senza soffiarselo.

The OC
The OC, Adam Brody (640×358)

6. Troppo poco spazio a Julie Cooper. Dovete sapere che io ho un debole per le stronze della tv. Più i personaggi sono stronzi e più inevitabilmente mi ritroverò a tifare per loro e a difenderli contro tutto e tutti. Ecco, credo che il mio problema principale con questa categoria di personaggi sia nato a causa di Julie Cooper. Poteva combinare le peggio cose e io l’adoravo comunque. Vederla così poco nel primo episodio di The OC è stato deludente come quando torni a casa, nel portone c’è odore di parmigiana di melanzane, ma non proviene da casa tua.

7. Summer è il personaggio femminile più fastidioso del pilot. Kirsten è il più rompiballe e il meno piacevole, Marissa è va be’ Marissa (ne parleremo a breve), Julie è iconica anche se la vediamo due minuti in croce, ma la sua battuta sul Milk Shake vale tutto l’episodio e Summer è proprio fastidiosa. Ha la voce e l’atteggiamento più fastidioso di come lo ricordassi ai tempi della messa in onda su Italia 1. È quella che in How I Met Your Mother verrebbe definita una “Woo girl” e poi tratta male il mio Seth Cohen e lei non deve farlo, deve solo innamorarsene senza riserve.

8. Quanto cavolo sono ricchi i Cohen? È vero che se vivi nell’Orange County la premessa è che tu sia sfondato di soldi come zio Paperone e c’è l’effettiva possibilità che tu possa avere una piscina di soldi con tanto di casetta vicino in cui far alloggiare i Ryan Atwood della situazione, questi randagi raccolti e ripuliti per potersi dare il cinque e sapere di aver fatto un’azione buona, ma quanto cavolo sono ricchi i Cohen? Cioè hanno una casa immensa, una casetta in piscina che è più grande di tutto l’appartamento da fuori sede in cui vivo e un numero indefinito di mezzi per spostarsi tra cui anche un barchetta a velo che è praticamente il giocattolo di tuo figlio.

9. La sigla. Quando parte California dei Phantom Planet ci si alza in piedi, si porta la mano al cuore e guardando dritto davanti la si canta a squarciagola come fosse l’inno nazionale prima della finale dei mondiali. Che poi, pensandoci, questa serie è piena di canzoni iconiche, ma California è in assoluto la più iconica.

10. “E tu chi sei?” “Chiunque tu vuoi che io sia” questo iconico scambio tra Marissa Cooper e Ryan Atwood ha segnato un’intera generazione. Io so che non appena pensate a Ryan in canottiera che sta per accendersi una sigaretta, nella vostra testa risuonerà chiaramente questo scambiò di battute. So che anche voi avete sperato di incontrare il vostro Ryan che vi dicesse “Chiunque tu vuoi che io sia”. Lo so e vi capisco.

The OC
The OC, Benjamin McKenzie e Mischa Barton (640×360)

11. Quanto si vestivano male. Adesso io non sono un’esperta modaiola e certamente mi preoccupo davvero in minima parte dell’abbigliamento, ma vi prego quanto si vestivano male. Quanto fanno a cazzotti certi abbinamenti e quanto erano odiosi i pantaloni a vita bassa con i top o le canotte che ti lasciavano scoperti i reni. Sento i freddo e reumatismi impossessarsi delle ossa solo a parlarne. L’unica che ha sfoggiato un look che approvo è Julie Cooper con la sua tutina fucsia che si affaccia alla porta di casa per chiedere se l’inutile marito le ha comprato il milkshake.

12. Jimmy Cooper è ancora il personaggio che detesto di più in The OC. Non c’è mai stato un momento nella mia vita da spettatrice di questa serie tv in cui io abbia trovato piacevole Jimmy Cooper. E, proprio per questo, ho sviluppato una repulsione proprio nei confronti dell’attore che lo interpreta. Purtroppo vado scansando tutti i film e le serie in cui c’è Tate Donovan. Non posso farci niente, mi irrita e se penso a ciò che succederà al suo personaggio, mi viene l’orticaria e bisogna portarmi in ospedale in preda a uno shock anafilattico.

13. Non ricordavo minimamente che Shailene Woodley interpretasse il ruolo di Kaitlin Cooper in The OC. Ricordo perfettamente Willa Holland, ma lei no. Chissà perché.

14. Ho un debole per Ryan Atwood a causa della sua aria da ragazzo triste. È così, non posso farci niente, sarà la mia sindrome della crocerossina, ma lo guardo con quell’aria da cane bastonato, con quegli occhi tristi e non posso non volergli bene, io devo volergli bene. Sono certa che anche per Sandy e Seth Cohen è stato così.

15. La scena in cui Ryan Atwood rientra a casa sua e la trova vuota con solo un bigliettino della mamma mi spezza il cuore. Non posso farci niente, io in fondo sono una persona sensibile.

The OC
The OC (640×360)

16. La scena del nodo alla cravatta non importa quante volte l’abbia rivista su Italia 1 negli anni, riesce sempre ad emozionarmi. È un dettaglio quasi secondario, ma dopo le botte del compagno della madre, Sandy sta facendo a Ryan da padre ed è molto bello.

17. Come abbiamo fatto a credere che Luke Ward sembrasse un liceale? Cioè quel tizio sembrava un trentenne all’epoca e volevano spacciarlo per sedicenne. Ma in quale universo avrebbe potuto davvero passare per adolescente? Non ho ancora una risposta a questo quesito.

18. Marissa Cooper è un cliché vivente, l’ho sempre trovata piuttosto noiosa anche quando guardavo la serie su Italia 1 e devo ammettere che anche rivedendo a distanza di anni The OC, purtroppo, la mia opinione di lei non è affatto cambiata. E sì possiamo farle il profilo psicologico e legittimare i suoi comportamenti, possiamo renderla addirittura antropologicamente interessante, ma di base – e per dirlo in modo forse superficiale, ma semplice – Marissa Cooper è il più grande cliché di questa serie. La figlia basica di una famiglia ricca delle serie tv che diventa ribelle e vuole stare con l’avanzo di galera (il che fa molto Teresa ed Edoardo di Mare Fuori ora che ci penso).

19. Ciononostante, nonostante sappiamo fin dal primo secondo cosa accadrà e nonostante Marissa non sia uno dei miei personaggi preferiti, ogni volta che la sigla di The OC parte e le prime immagini cominciano a scorrere sullo schermo, è impossibile non ricordare la sua storia con Ryan (anche il modo tragico in cui è finita), quella tra Seth e Summer e aver voglia di rivivere di nuovo tutto.

20. Perciò adesso che ho guardato il primo episodio non posso non continuare e farmi un bel rewatch di The OC che tra l’altro potete trovare completo nel catalogo di Amazon Prime Video insieme ad altri contenuti di ottima qualità, perché una volta arrivati all’Orange County non si può proprio andare via.