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Gli spoiler sono per forza un problema?

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su The O.C., Gossip Girl, How I Met Your Mother e Friends

Spoiler: una delle cose più temute da cinefili e fan di serie tv. Ma è davvero così pericoloso spoilerare come si pensa?

Lo spoiler avviene quando viene rivelato il finale o il colpo di scena principale di un film o di una serie e senz’altro rischia di togliere molto all’effetto sorpresa. Ad esempio, la morte improvvisa di uno dei personaggi principali di uno show lascia lo spettatore molto più interdetto se è inaspettata, piuttosto che annunciata. Eppure ci sono delle serie tv che si sono concluse anni fa, punteggiate all’epoca da plot twist e morti sconvolgenti che non sono più considerate spoiler. Prendiamo la morte di Marissa Cooper in The O.C.: ormai tutti conoscono questo sorprendente colpo di scena. Eppure, ci sono ancora moltissime persone che, pur sapendo come va a finire, ancora si approcciano alla serie per la prima volta. O ancora, provate a pensarci: quante volte vi capita di fare il rewatch della vostra serie preferita pur sapendo benissimo come va a finire?

Vi cambia qualcosa sapere chi sia Gossip Girl, o chi è davvero la moglie di Ted Mosby di How I Met Your Mother? In realtà poco vi importa, vi interessa di più ripercorrere le tappe che hanno portato a quella rivelazione.

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Questo è esattamente ciò che emerge da una ricerca dell’Università di San Diego

Si tratta di uno studio durato ben cinque anni e condotto da Nicholas Christenfeld e Jonathan Leavitt, ricercatori del dipartimento di psicologia. Il loro obiettivo era dimostrare che gli spoiler non sono così “rovinosi” come sembra. E questa è già di per sé una contraddizione in termini, dal momento che il termine inglese “to spoil” significa proprio “rovinare”. Per questo motivo i due ricercatori hanno pensato bene di sottoporre racconti di diverso genere ad alcuni lettori. Ciascun racconto, sottoposto all’esame di trenta volontari, veniva presentato in due versioni: la prima priva di qualunque modifica al testo, ma con un paragrafo introduttivo che rivelava il finale. La seconda, senza l’introduzione con spoiler, ma con un paragrafo in cui c’erano delle anticipazioni sulla fine incorporato all’interno del testo. Quasi tutti i volontari hanno inaspettatamente preferito la versione del racconto con lo spoiler iniziale, specialmente se si trattava di una storia poliziesca.

I volontari hanno infatti ammesso che lo spoiler iniziale non ha mai tolto piacere alla lettura: al contrario, sapere da subito chi fosse l’assassino della storia, o la modalità dell’omicidio, ha invogliato i lettori a leggere più avidamente, per capire come la storia sarebbe arrivata a quel punto e cosa sarebbe accaduto dopo.

Ma perché avviene questo?

Secondo Christensen, molto semplicemente la trama è sopravvalutata: “Il piacere è nella scrittura.”. O, per estensione, il vero piacere della fruizione di un film o di una serie tv risiede nella modalità in cui la storia viene raccontata e non nei colpi di scena o nel finale. Anzi, i due ricercatori hanno osservato che sapere in anticipo come finisce una storia ne facilita la comprensione: conoscere già la trama di un racconto permette di concentrarsi maggiormente sulla modalità con cui viene presentata la narrazione e permette di capirla a un livello più profondo. E questo spiega anche come mai tanti hanno piacere a rivedere un film che amano, o a fare l’ennesimo rewatch della serie tv preferita: sapendo già come andranno le cose, ci si concentra più facilmente sui piccoli dettagli, su dei particolari che magari acquisiscono maggior chiarezza una volta che si conosce il finale.

Il punto è che l’atteggiamento del pubblico, nel corso degli anni, è cambiato

Il concetto di “spoiler” si è affermato seriamente solamente intorno agli anni Novanta. E non solo per la maggiore diffusione delle serie tv, che c’erano già da molto prima, ma soprattutto per il fatto che è proprio a partire da questi anni che diventa possibile registrare le puntate del proprio show preferito e vederle in un secondo momento. Se prima tutti potevano guardare la puntata di una serie solo quando passava in televisione, grazie al videoregistratore è diventato possibile guardare lo spettacolo “in differita”. E prima di arrivare a quell’agognato attimo di relax, bisognava fare attenzione a non incappare in qualcuno che ti raccontasse la trama dell’episodio. Poi, il termine “spoiler” si è affermato sempre di più, grazie alla nascita di internet e di forum dedicati a dibattiti e discussioni sugli show televisivi.

Ma prima di allora non veniva data grande importanza alla trama di un film o di un libro o, almeno, non come adesso. Se si guardano dei vecchi giornali, si nota come i critici cinematografici non si facevano alcuno scrupolo a raccontare per filo e per segno la trama di un film appena uscito, anche se è caratterizzato da clamorosi colpi di scena. Prendete ad esempio un film importante come Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti: alla fine del film una delle protagoniste, Nadia, viene brutalmente assassinata. Si tratta di un plot twist eclatante, che nessuno avrebbe mai scritto in un articolo, se il film fosse stato fatto al giorno d’oggi. Eppure, i critici di allora, per recensire la pellicola, parlano di questo evento senza remore, descrivendo la scena nei minimi dettagli. Perché questo? Perché un tempo la trama era considerata solamente parte di tutto quel grande meccanismo che è il film. E se ci si fa caso, il concetto di spoiler si è affermato veramente solo con l’avvento delle serie tv. Gli show televisivi, infatti, con la loro struttura a puntate, fanno dei plot twist uno degli elementi cardine. Il pubblico è apparentemente incoraggiato a seguire un prodotto così lungo e distribuito nel tempo solo se ha il continuo stimolo di eclatanti rivelazioni e la soluzione di situazioni intricate.

E tutto questo poteva avere effettivamente un senso quando non esistevano le piattaforme streaming e le serie venivano trasmesse in televisione, a intervalli settimanali. In quel caso, era inevitabile che la suspense fosse alta e che gli show puntassero proprio sulle altissime aspettative del pubblico. Ma ora, con l’avvento delle piattaforme streaming e il binge watching, la suspense non è più un elemento così importante: i fan possono guardare le puntate della loro serie televisiva una dopo l’altra. Inoltre, i prodotti televisivi non sono più considerati “di serie B” rispetto al cinema: anzi, alcune serie tv sono decisamente di qualità. Basti pensare a gioielli come “Breaking Bad”, “Dark”, “Bojack Horseman”. Questi show sono talmente ben curati che possono fare tranquillamente concorrenza al cinema. Perciò, la suspense creata dai colpi di scena non ha più tutta questa importanza. Il pubblico si accosta alle serie per il piacere di guardarle, per ridere, per piangere, per riflettere o semplicemente per essere intrattenuto. E alla luce di questi profondi cambiamenti, lo spoiler non risulta più così importante.

Per alcune serie, addirittura, è quasi impossibile evitare gli spoiler

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Prendiamo show piuttosto datati come Lost o Friends: chi non conosce il finale? Sicuramente qualcuno ci sarà, ma la maggior parte delle persone è difficile che non incappi in qualche spoiler scrollando la bacheca sui social. Eppure, il pubblico continua a guardarle e riguardarle. Alcuni, addirittura, sono incoraggiati a cominciare Lost per capire come mai si è arrivati a quel punto e a quel finale così sorprendente. Oppure, immaginiamo che qualcuno scopra che Ross e Rachel tornano insieme alla fine di Friends, magari nel momento in cui si sta guardando una puntata in cui lui è in procinto di sposare Emily. Lo spettatore, molto probabilmente, divorerà le puntate successive per capire perché Ross si lasci dalla futura moglie a un passo dal matrimonio.

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Se ci si fa caso, alcune serie tv addirittura inseriscono dei piccoli spoiler nella narrazione

How I Met Your Mother, ad esempio, suggerisce alcune anticipazioni di come andranno le cose, stimolando così la curiosità dello spettatore. Non si tratta di veri e propri spoiler, ma di sottili anticipazioni di ciò che avverrà dopo.

Nella seconda stagione, quando viene mostrato il matrimonio fra James e il compagno Tom, da alcune frasi e gesti buttati qua e là si intuisce che Ted e Robin si sono lasciati. E questo suscita parecchia sorpresa nello spettatore, dal momento che nel corso della puntata i due sembrano più affiatati che mai. Ma il messaggio finale è chiaro: i due si lasceranno certamente di lì a un anno. E cos’è questa se non un’anticipazione di come andranno le cose? Eppure il pubblico non si sente tradito da questa rivelazione, ma anzi è spinto ad andare avanti con le puntate per capire come sia successo un fatto prima considerato impensabile. D’altronde, Ted ha già detto più di una volta che considera Robin la donna della sua vita.

How I Met Your Mother

Se usati nel modo giusto, quindi, gli spoiler non solo non rovinano il gusto della visione, ma possono persino spingere il pubblico ad appassionarsi maggiormente alla narrazione, ad avanzare ipotesi e, quindi, a viaggiare ancora meglio con la fantasia.

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