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Le 5 sitcom più imbarazzanti nella storia delle Serie Tv

Nel corso della storia delle serie tv ci sono state un numero altissimo di sitcom imbarazzanti. Alcune sono riuscite ad imbrogliare il pubblico e persino gli attori che le hanno girate, ma quasi nessuna è riuscita ad ingannare la critica, severa ma giusta. Altre invece non hanno ingannato proprio nessuno e al massimo spingevano gli spettatori a dire: “Come avete pensato che fosse simpatico o anche solo accettabile tutto ciò?”. Critiche forti, che han fatto poco riflettere, vista la mole di sitcom scarse uscite negli ultimi trent’anni.

È cosa certa che la maggior parte delle persone si rivolge ai programmi televisivi per dimenticare la propria vita e fingere di essere da qualche altra parte.

Quando uno spettacolo è buono, fa sentire al pubblico quello che provano i personaggi e riesce ad immergerti nel loro mondo. È un’esperienza e può persino essere deprimente quando una buona serie finisce. Nessuno degli show di questo elenco vi farà sentire in questo modo. In effetti, le persone risultavano sottotono o persino depresse solo quando questi spettacoli erano in onda.

Le sitcom in questo elenco contengono idee per storie fallite, personaggi noiosi e mancanza di umorismo di base. Che fossero idee originali o adattate da un’altra storia, avevano tutte una cosa in comune: le recensioni negative.

Andiamo subito a vedere quali sono le 5 sitcom più imbarazzanti nella storia delle Serie Tv.

1. The Millers

The Millers è stata una storia deludente durata a malapena due stagioni. La sitcom si basava su un giornalista locale, sulla sua famiglia e su quello che accade dopo che il protagonista racconta a tutti di aver divorziato.

La serie è stata ufficialmente cancellata dopo soli quattro episodi della seconda stagione, per un totale di 34 episodi complessivi. Un cast stellare, che includeva Will Arnett, Margo Martindale, Jayma Mays e Beau Bridges. Un parterre di star che doveva perlomeno presentare una grande recitazione e invece i personaggi non sembravano connettersi e la mancanza di chimica faceva sembrare pessima la recitazione.

Un disastro.

Bisogna dire, però, che i problemi legati a questa serie erano noti a tutti nell’ambiente e non. Ci fu una sostituzione di personaggi a soli quattro mesi dall’annuncio della messa in onda. Questo ha portato al fallimento della ricerca per il cast perfetto, o almeno accettabile. Un ultimo disperato tentativo è stato fatto quando hanno assunto Sean Hayes, ma la CBS ha cancellato lo spettacolo poco dopo.

2. Work It

Sitcom

Quando volete descrivere un prodotto inutilmente politicamente scorretto potete tranquillamente utilizzare Work It come mezzo di paragone.

La trama parla di due uomini che hanno perso il lavoro e tentano di ingannare il sistema vestendosi da donne. Lee, interpretato da Ben Koldyke, finisce per ottenere un lavoro come rappresentante farmaceutico e convince il suo amico Angel, Amaury Nolasco (volto molto conosciuto), a unirsi a lui.

Considerata selvaggiamente inappropriata, le recensioni su Work It sono state negative tra spettatori e critici. Noiosa, non originale e offensiva. Il cast non è sembrato mai abbastanza per fare quel clic necessario a rendere questa roba una serie di successo o perlomeno accettabile. Nulla della trama ha funzionato e molte persone si sono chieste come mai andasse in onda.
È stato accolta così negativamente da suscitare polemiche con alcuni membri della comunità LGBTQ.

3. We Are Men

Sitcom

La serie è andata in onda sulla CBS nel settembre 2013. Dopo solo due episodi è stata cancellata. Si diceva che i personaggi maschili che componevano il cast non fossero riconoscibili e l’umorismo sembrasse un cliché. È stata anche presentata negativamente come la “versione maschile” di Sex and the City.

La trama tratta di Carter, interpretato da Christopher Nicholas Smith, il quale viene lasciato all’altare e la sua unica scelta è quella di trasferirsi in un complesso con affitti a breve termine. Lì incontra Gil Bartis (Kal Penn), Stuart Strickland (Jerry O’Connell) e Frank Russo (Tony Shalhoub), anch’essi divorziati. We Are Men si concentra sulle amicizie tra gli inquilini, che utilizzano le loro esperienze per aiutare a rimettere in sesto la vita di Carter.

Non c’è molto da dire su questa sitcom, per il semplice fatto che la cancellazione è stata così anticipata da rendere praticamente nullo il lavoro. Poteva essere un capolavoro? No.

4. Dads

Portare in onda questa serie è stato complicato sin dall’inizio. Inizialmente dovevano essere sei gli episodi di partenza, ma poi sono stati portati a 13. Alla fine la sitcom è finita per contare 19 episodi, in onda da settembre 2013 a luglio 2014.

Dads ha ricevuto critiche feroci e negativissime per avere personaggi antipatici, gag razziste e scrittura prevedibile.

Il sunto della serie è: due uomini sulla trentina decidono di lasciare che i loro padri si trasferiscano da loro nello stesso momento. Le cose non vanno così lisce come pensavano. In effetti, risulta essere un incubo completo. Chi avrebbe potuto mai predirlo? Forse chiunque, ma lasciamo perdere.

Cast eccezionale. Seth Green, che interpreta Eli Sachs, non un nome estraneo al cinema e alla televisione. Lo stesso si può dire del co-protagonista Giovanni Ribisi (redento poi in una serie ideata da Bryan Cranston), che interpreta Warner Whittemore.

Un fallimento totale, ma non preannunciato. A volte anche i grandi cadono male, anzi malissimo.

5. Saint George

Sitcom

A chiudere questa lista di nefandezze troviamo Saint George. Nomi importanti anche qui: in primis un redivivo George Lopez, come anche un Danny Trejo selvatico che non migliora ma nemmeno peggiora la situazione. Lo spettacolo è stato rovinato da cattive battute, personaggi sottosviluppati a livello di trama e sceneggiatura. È andato in onda su FX dal marzo 2014 al maggio dello stesso anno. Cancellato ufficialmente dopo appena un mese di messa in onda. Voti negativissimi dalla critica, confermati dal sentimento del pubblico.

Di che parla? 

Saint George è una storia in cui un insegnante di storia di una scuola serale recentemente divorziato arriva al limite massimo di delusioni e disperazione. La sua vita caotica include avere a che fare con la sua stressante ex moglie, la madre prepotente, il figlio di 11 anni e il suo fastidioso cugino. Insomma, una vita personale distrutta per una serie demolita a destra e a sinistra.

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