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7 Serie Tv di cui probabilmente mi ricordo solo io

Ci sono delle serie tv che per un motivo o per un altro, non finiscono per avere la stessa risonanza mediatica di quelle più popolari, ma che non per questo sono meno interessanti o meno belle. Queste sono le serie presto dimenticate, spesso cancellate prima ancora che possano avere il tempo di conquistare il pubblico. Capita anche che vengano riscoperte molto dopo la loro messa in onda e che solo all’ora si cominci ad apprezzarle. Ognuno di noi ha una lista di serie tv di cui probabilmente ci ricordiamo solo noi. E oggi, condividerò con voi la mia.

Sceglierne solo sette è stata un’impresa ardua, ma dopo il sudore di sette camicie, tanti pantaloni e parecchie paia di calzini, delle scelte sono state prese.

Queste sono le 7 serie tv di cui probabilmente mi ricordo solo io.

1. Selfie

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Andata in onda nel 2014, Selfie è il primo progetto seriale che vede coinvolta Karen Gillan come protagonista subito dopo Doctor Who (qui l’analisi psicologica del decimo dottore). Racconta in chiave comica la vita di Eliza Dooley, una rappresentante di vendite in una compagnia farmaceutica. Eliza è ossessionata dall’idea di raggiungere la fama attraverso l’utilizzo di piattaforme social come Instagram e Twitter e incarna in tutto e per tutto quell’immagine un po’ grottesca ed esagerata che si è costruita delle nuove generazioni dipendenti da questi mezzi e della loro superficialità morale ed emotiva. Quando si rende conto che l’amicizia delle persone online non può sostituirsi a quella reale, cerca aiuto e lo trova nel suo collega Henry Higgs interpretato da un bravissimo John Cho.

I nomi dei protagonisti, sono un di tributo ai personaggi della commedia Pigmalione, Eliza Doolittle e Henry Higgins, di George Bernard Shaw, commedia ispirata al mito di Pigmalione tramandato da Ovidio. Dalla stessa opera di Shaw è stato poi sviluppato il famoso musical del 1956 My Fair Lady di cui esiste un ancora più celebre adattamento cinematografico del 1964 con protagonista la straordinaria Audrey Hepburn nel ruolo di Eliza. Sia nell’opera teatrale che nel film e nella serie tv, al personaggio di Henry viene chiesto di migliorare lo stato sociale di Eliza e, SPOILER ALLERT, finisce per innamorarsi della sua stessa creazione, proprio come il mito greco a cui si ispira in cui Pigmalione, uno scultore, si innamora di una statua che lui stesso ha creato.

Purtroppo nonostante la trama interessante, la comicità di qualità e la sottile denuncia sociale di un mondo sempre più superficiale e focalizzato sull’aspetto esteriore e sul modo di apparire, Selfie non ha avuto né tanto successo, né vita lunga e durante la messa in onda degli episodi, la ABC ha annunciato la cancellazione della serie. Un gran peccato a mio modestissimo parere anche perché l’abbiamo vista in pochi e meritava molto più riconoscimento.

2. Super Fun Night

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Sarò stata una delle quattro persone al mondo ad aver apprezzato e amato questa serie tv e probabilmente le altre tre sono le attrici protagoniste, ma per me Super Fun Night era un grande, grandissimo sì. La sitcom racconta la storia di tre amiche: Kimmie Boubier, interpretata dalla fenomenale Rebel Wilson, una giovane avvocatessa un po’ infantile, ma che sa essere professionale quando la situazione lo richiede; Marika, interpretata da Lauren Ash che sicuramente riconoscerete per il ruolo di Dina Fox in Superstore, un’istruttrice di tennis; e, infine, Helen-Alice, interpretata da Liza Lapira, una ragazza germofobica che lavora in un’agenzia che valuta i benefici e i rischi in ambito manageriale.

Per tredici anni le tre amiche single hanno organizzato i Friday Fun Night per evitare le uscite del venerdì sera. Finché un giorno Kimmie decide che è tempo di smuovere le cose e di portare le loro serate divertenti al livello successivo. Tutto questo in seguito alla sua amicizia con un collega avvocato, Richard Royce.

Purtroppo, però, Super Fun Night è stata cancellata solo dopo una stagione e considerata dalla critica una serie tv che fa troppo affidamento su una comicità stanca e sui troppi cliché sul peso. Effettivamente questo aspetto è molto marcato, ma è anche un tratto distintivo della comicità della Wilson dei tempi.

3. Mary kills people

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Lasciamoci alle spalle le comedy per ora e passiamo a una serie tv drammatica canadese che è stata troppo sottovalutata ed è passata in sordina. Mary Kills People è la storia di Mary, un medico del pronto soccorso dell’Eden General Hospital. Ma il personaggio interpretato da Caroline Dhavernas ha una doppia vita… o meglio una doppia professione. In segreto è una consulente per i pazienti in fin di vita, propone loro soluzioni per porre fine alle loro sofferenze.

La serie tratta il tema del suicidio assistito (all’epoca della messa in onda della serie tv ancora illegale in Canada) e – a questa tematica già di per sé interessante – si interseca l’indagine di polizia del detective Ben Wesley che sta investigando le attività di Mary sotto copertura, presentandosi al medico con l’identità di Joel Collins, un paziente terminale che richiede la consulenza della donna. A tutto questo fa da sfondo la vita famigliare di Mary che è una madre single con un rapporto conflittuale con l’ex marito.

Mary Kills People è una serie tv che vale. Non solo per i temi trattati, ma anche per l’intrigante trama e quell’inseguirsi di Ben e Mary come il gatto fa col topo.

4. Non uccidere

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Nella lista delle serie tv che probabilmente ricordo solo io, c’è anche Non Uccidere. La serie d’autore segue le vicende e le indagini dell’ispettore della mobile di Torino, Valeria Ferro interpretata da una straordinaria Miriam Leone che ci regala una performance a dir poco memorabile. Peccato, però, che a causa della poca pubblicità fatta al prodotto, non ha ottenuto tutto il successo che avrebbe meritato, finendo immediatamente nel dimenticatoio. La messa in onda in seconda serata o su emittenti secondarie della Rai non ha aiutato e l’interessantissima storia dell’ispettore Ferro è stata più che dimenticata, non vista.

A far da sfondo alle indagini di ogni puntata c’è la travagliata storia familiare dell’ispettore, storia tragica che dura da decenni e che viene riscoperta quando la mamma della protagonista torna in libertà. Tutto comincia quando Valeria è bambina e sua madre viene arrestata per l’omicidio del padre. Purtroppo, dietro quell’efferato atto, si nascondono dei segreti più oscuri e delle associazioni con la criminalità organizzata. La Ferro proverà a venire a capo della faccenda, non senza perdite lungo il percorso.

È davvero un gran peccato che non abbia riscosso il successo e il riconoscimento che meritava.

5. The Crazy Ones

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Altro gioiellino seriale dimenticato molto presto è The Crazy Ones. Ultimo lavoro seriale di Robin Williams che interpretava il fantastico, stravagante, creativo, imprevedibile e anche un po’ folle Simon Roberts, titolare di un’agenzia pubblicitaria di Chicago. Ad affiancarlo come protagonista femminile c’era Sarah Michelle Gellar, nota soprattutto per il ruolo di Buffy nella serie Buffy l’Ammazzavampiri e che in The Crazy Ones interpreta la figlia di Simon, Sydney. Sydney è l’opposto di suo padre, è molto seriosa, è molto precisa e tende a mettere in secondo piano il divertimento.

La serie aveva molto potenziale ed era genuinamente divertente. Robin Williams era capace di una comicità estremamente leggera e gioiosa che mai ricadeva nel banale, nello scontato oppure nel volgare, cosa non scontata in questo periodo. In merito al personaggio di Simon, lo stesso Williams utilizzò queste parole per definirlo: “Un tizio che può vendere di tutto. Potrebbe vendere i frappuccini a Starbuck. Potrebbe vendere le nuvole a Dio” ed effettivamente era così.

Nonostante il cast spaziale, però, questa serie tv è stata cancellata dopo la prima stagione.

6. Great News

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Un’altra serie tv che ricordo solo io è sicuramente Great News. Great News è una di quelle sitcom demenziali, ma distruttive per il livello di comicità che ha. Banale, sicuramente scontato, forse anche un po’ ignorante ma vale la pena guardarla. La serie segue le vicende della produttrice di un programma di news televisive, Katie Wendelson e della sua redazione fatta di gente molto particolare come l’eccentrico e sessista conduttore Chuck Pierce. Ma c’è una novità che Katie non aveva considerato e che cambierà particolarmente le sue dinamiche lavorative: dovrà avere a che fare con la nuova stagista. La nuova stagista è sua madre Carol, interpretata dalla meravigliosa Andrea Martin.

Conclusasi dopo tre stagioni, questa esilarante serie tv è stata oscurata da altri prodotti più noti, nonostante meritasse sicuramente più visibilità.

7. Telenovela

Ultima di questa lista di serie tv che probabilmente ricordo solo io è Telenovela. Telenovela vede come protagonista Eva Longoria nel ruolo di Ana Sofia Calderon un’attrice di telenovelas che seppure di origine ispanica e seppure reciti in una telenovelas in spagnolo, non conosce neppure una parola di spagnolo. Assistiamo alle sue giornate sul set circondata da un cast stravagante, tra cui il suo ex marito, Xavier Castillo e il suo eccentrico amico, Gael Garnica. Ad affiancarla c’è la sua spalla, nonché migliore amica e parrucchiera, Mimì, mentre la sua rivale sia dentro che fuori dalla telenovela è Isabela Santamaria.

Ciò che rende così divertente questa serie tv è che è una telenovela nella telenovela. Inoltre ogni personaggio nella sua elementare comicità è divertentissimo. In Italia, per non si sa quale ragione, Telenovela è stata rilasciata col titolo di Hot & Bothered il che non ha assolutamente nessun senso. Ma come disse la meravigliosa Annalise Keating di How To Get Away With Murder: “Non deve avere senso, deve solo sembrare un casino“.

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